domenica 29 aprile 2012

Quousque tandem abutere patientia nostra?


Il secolo XX è stato definito il secolo del martirio, dal titolo efficace del documentatissimo e pietoso libro omonimo di Andrea Riccardi  (“Il secolo del martirio: i cristiani nel novecento”, Mondadori, Milano, nuova edizione 2009), ispiratore della Comunità di Sant’Egidio ed oggi Ministro del Governo Monti:  «Questo libro – la cui attenta lettura mi permetto di consigliare a tutti, inclusi gli occidentali che si vergognano delle proprie radici - si mette al servizio della memoria di tante donne e di tanti uomini morti nel Novecento perché cristiani. Non è solo la storia di qualche cristiano coraggioso, ma quella di un martirio di massa. Un mondo di deboli e di vinti. La storia del loro assassinio è quella della loro debolezza e della loro sconfitta. Su questo il XXI secolo è chiamato a riflettere, per meglio comprendere la storia del secolo passato e anche per cogliere quale sia oggi la “forza” del cristianesimo. Un fenomeno enorme, che ha coinvolto almeno tre milioni di martiri, uomini e donne con storie terribili e in buona parte sconosciute, alla cui memoria questo volume rende omaggio ».
Siamo ormai nella seconda decade del secolo XXI, ma la cronaca è tutt’altro che rassicurante in materia di libertà religiosa e di rispetto per i diritti umani: è di oggi la notizia dell’ennesimo massacro di cristiani in Nigeria ed anche, new entry, in Kenya: Domenica di sangue nelle chiese cristiane in Nigeria e in Kenya, dove delle esplosioni hanno provocato almeno venti morti, tra cui un sacerdote, e diversi feriti”; ancora: Domenica di sangue: almeno venti i morti in Nigeria dopo un assalto con esplosioni e sparatorie nel nord. A Nairobi invece una persona ha perso la vita e altre dieci sono state ferite da una granata lanciata in chiesa”.
Tutto ciò dopo che, nei primi mesi del 2012, dolorosi episodi simili si sono verificati, con inaudita violenza, sempre in Nigeria, nel Sudan del Sud (appena dichiarato indipendente e già sotto attacco della Repubblica Islamica del Sudan), in India, in Egitto (cristiani copti).
La Commissione degli USA in materia di libertà religiosa, nel suo ultimo rapporto annuale, il quattordicesimo, individua i Paesi più attivi in sede persecutoria:  Birmania, Cina (comunista), Egitto, Eritrea, Iran, Iraq, Nigeria, Corea del Nord, Pakistan, Arabia Saudita, (nord) Sudan, Tagikistan, Turchia, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam, cui si aggiunge l’Afghanistan; i cristiani non  sono l'unico gruppo religioso perseguitato in questi paesi. Ma, i cristiani sono l'unico gruppo perseguitato in ognuno di essi, come annotano  Newsweek e The Economist , secondo cui la stragrande maggioranza dei perseguitati per motivi religiosi in tutto il mondo sono i appunto i cristiani. Globalmente, questa persecuzione è vissuta da tutte le tradizioni di fede cristiana: cattolica, ortodossa, evangelica, pentecostale e protestante.
La persecuzione si sta intensificando ora nel mondo musulmano, o in forma aperta (come in Egitto, Tunisia e negli altri paesi della primavera araba, laddove i vincitori delle elezioni, di chiara matrice islamica, hanno apertamente dichiarato la loro intenzione di pulizia religiosa) o con mezzi più sofisticati, con misure più sottili, come in Turchia, che producano senza dare nell’occhio l 'eliminazione delle minoranze cristiane e non-musulmane attraverso un groviglio di vincoli burocratici che ostacolano la capacità delle chiese di amministrarsi e, in alcuni casi, anche di riunirsi per il culto. In Turchia, sede dei più antichi e venerabili Patriarcati (Costantinopoli, Efeso, Antiochia), le minoranze cristiane lottano per trovare luoghi in cui possano celebrare funzioni, si vedono negati i seminari in cui formare il clero futuro, agli ecclesiastici è vietato indossare l’abito clericale in pubblico, non hanno il diritto legale di essere riconosciuti come chiese, con norme sicure a tutela dei diritti di raccogliersi liberamente in spazi sacri per matrimoni religiosi, battesimi e funerali e di praticare pienamente la propria religione.
Il secolo del martirio, dunque, si perpetua con il sangue già abbondantemente sparso in questo dodicennio del secolo XXI, che si scontra paradossalmente con il silenzio e la minimizzazione da parte dell’opinione pubblica cristiana, disattenta, svogliata e concentrata esclusivamente sui tormenti della crisi economico-finanziaria: una sorta di complicità implicita, di chi gira la testa dall’altra parte o la seppellisce, come lo struzzo.
Fino a quando questa renitenza a riconoscere la realtà: dobbiamo attendere che succeda anche da noi quel che accade in Paesi non poi così lontani dall’Italia e dall’Europa?
Fino a quando i persecutori (che non sono improvvisati, ma animati da fanatico spirito assolutista) potranno abusare di questa “pazienza” imbelle degli occidentali svagati e secolarizzati?
Intanto, il sangue continua a scorrere e la gloriosa schiera dei martiri si infittisce a vista d’occhio.

mercoledì 25 aprile 2012

25 aprile: un traguardo privato


Sono trascorsi 27 anni dal 25 aprile 1985,
quando io e Mara ci sposammo. 
27 anni, quasi la metà della mia vita.
Speriamo di condividere insieme tanti altri anni,
a Dio piacendo.
La famiglia è e rimane il nostro porto sicuro.

martedì 24 aprile 2012

Lampi (23): il caro-tomba



Curiosità tra le pieghe (o le piaghe?) del bilancio comunale 2012, in via di approvazione: fortissimi aumenti delle tariffe per le concessioni cimiteriali relative a tombe, loculi ed ossari; generosi ritocchi in su anche per i servizi cimiteriali (dalle lampade votive, alle inumazioni, estumulazioni, ecc.).
Il caro-tomba, insomma.
Con didascalico, cattedratico fastidio e con autorità tombale, ci è stato spiegato che si tratta di allineamenti alle tariffe applicate da altri Comuni e di aggiornamenti di importi fermi da anni; che, dunque, si tratta di una cosa seria, su cui le battute sono inammissibili.
Sicuramente è cosa seria: a furia di allineamenti, come già lo scorso anno per le rette di frequenza agli asili comunali o per gli oneri di urbanizzazione, saremo più simili ad altri Comuni dalla mano pesante e, per l’effetto, le tasche dei contribuenti saronnesi saranno sempre più leggere.
Per fortuna, si ricorre ai servizi cimiteriali una tantum nel corso della vita; il trapasso però sarà più faticoso. 
Da scriverci un libro.
Un’evoluzione del noto proverbio: chi muore giace e chi vive si dà pace, una pace più cara.
R.I.P.

mercoledì 18 aprile 2012

Ipse dixit (10): "Va tutto bene!", parola di Professore


"Il dialogo è aperto, è in corso un confronto con la Polizia Locale", così l'ìnclito Professore Assessore socialista si pronunciava pochi giorni fa, dal suo nuovo, spazioso ufficio in Municipio in merito alle lamentele della Polizia Locale. 
No problem, dunque; come non fidarsi: l'ha detto Lui, autorevole e sempre modesto nell'esporsi; ipse dixit.
Ma oggi leggiamo, con sorpresa: 

«Stop agli straordinari, stato di agitazione per la polizia locale. Nervi sempre più tesi tra i vigili e l’amministrazione. Sul tavolo previdenza e straordinari, l’Assessore dichiara che sono in corso trattative ma i sindacati chiedono “con chi?”».

Con chi? Domanda ingenua. 
Il Professore Assessore se le dice e se le canta da solo, si confronta con sé, il suo dialogo è un monologo, tutt'al più coinvolgente l'organico compagno della stanza confinante.
E intanto la Polizia Locale viene smantellata.
Saronno da bere; socialismo docet.

lunedì 16 aprile 2012

Siria, "primavera araba", occidente, Italia


Il notevole intervento di MagdiCristiano Allam  ci pone di fronte a seri dati di fatto.
Alla faccia delle anime belle che continuano a parlare di "primavera araba" (abbiamo visto chi ha vinto le elezioni democratiche in Egitto e Tunisia…), continuiamo ad assistere ad una situazione di grave difficoltà per l’effettivo esercizio della libertà religiosa non solo nei Paesi del Medio Oriente, ma in gran parte del mondo: difficoltà attuali, come prosecuzione di una tendenza persecutoria sviluppatasi con particolare virulenza nel secolo XX nei confronti dei cristiani di tutte le confessioni; significativamente proprio nel secolo in cui si sono riconosciuti con solenni dichiarazioni universali contenute in trattati internazionali:
-          la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948;
-          la convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo del 1950:
-          la dichiarazione islamica dei diritti dell’uomo del 1981.
Mentre i primi due documenti non pongono limiti, se non quelli dell’ordine pubblico e del buon costume, alla libertà religiosa – intesa come declinazione dei diritti nativi di ogni uomo – la dichiarazione islamica  restringe il concetto di libertà religiosa alla compatibilità con il concetto di persona e di comunità dell’Islàm, fondato su una legge divina.
Istruttivo, in tal senso, l’art. 12 (Il diritto alla libertà di pensiero, di fede e di parola): “ Ogni persona ha il diritto di pensare e di credere, e di esprimere quello che pensa e crede, senza intromissione alcuna da parte di chicchessia, fino a che rimane nel quadro dei limiti generali che la Legge islamica prevede a questo proposito. Nessuno infatti ha il diritto di propagandare la menzogna o di diffondere ciò che potrebbe incoraggiare la turpitudine o offendere la Comunità islamica” (nel 1990 è stata proclamata la Dichiarazione del Cairo dei Diritti Umani dell'Islam, il cui art. 10 dice semplicemente: “l'Islam è una religione intrinsicamente connaturata all'essere umano. È proibito esercitare qualsiasi forma di violenza sull'uomo o di sfruttare la sua povertà o ignoranza al fine di convertirlo a un'altra religione o all'ateismo”).
La forma eufemistica più frequente per comprimere – se non per negare tout court – la libertà religiosa è appunto l’apposizione di limiti al suo esercizio, tanto più pericolosi, quanto più discrezionali e demandati all’interpretazione e all’applicazione da parte di autorità amministrative/giurisdizionali o istituzioni espressione di un culto dominante.
Questo il futuro della Siria (dove il 10% della popolazione è cristiano)? Imposto da questa Europa?
Annota Magdi Cristiano Allam: “Che credibilità ha l’Occidente quando non ha esitato a bombardare la Libia, massacrando i civili e distruggendo il patrimonio pubblico, per creare dalle macerie un piano di ricostruzione stimato in mille miliardi di euro? Sarebbe democrazia quella che oggi vede la Libia perennemente in conflitto al suo interno con il rischio dello smembramento dello Stato? Sarebbe democrazia il Parlamento egiziano monopolizzato per circa il 75% dagli integralisti e dagli estremisti islamici che predicano la sharia? Sarebbe democrazia la repressione della libertà d’espressione e dei movimenti laici in Tunisia? Sarebbe democrazia la crescita del potere e del radicamento territoriale di Al Qaeda nello Yemen? Sarebbero democratici Hezbollah in Libano e Hamas nei Territori palestinesi che legittimiamo come interlocutori politici? Sarebbero democratici i regimi dell’Arabia Saudita e del Qatar che sosteniamo e usiamo per favorire l’avvento al potere degli islamici in Siria?”.
La Siria farà la fine dell’Iraq circa il trattamento delle minoranze cristiane (martirizzate o costrette a fuggire)?
Conclude Magdi Cristiano Allam:“Almeno in Siria fermiamoci prima che sia troppo tardi! Imponiamo al regime di Assad di avviare un percorso democratico con il coinvolgimento dei soggetti politici che condividono i diritti fondamentali della persona, i valori assoluti e universali della sacralità della vita, della pari dignità tra uomo e donna, della libertà di scelta religiosa, e il principio della pacifica alternanza al potere. Ma basta con la follia dell’innamorarci dei nostri carnefici e della scelta del suicidio!”.
Purtroppo, abbiamo in mente solo tasse e prelievi abbondantemente dispensati dal Governo Monti-Fornero & Professori, che ci distrae da quello che succede nel mondo; e che si distrae a quanto accade agli Italiani nel mondo (si veda l’incredibile vicenda dei marò in India, ora prigionieri delle ferie dei signori giudici…).

domenica 15 aprile 2012

Il compleanno del Papa


Et ego dico tibi quod tu es Petrus et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam.
Tanti auguri e gratulante preghiera in occasione dell'85° genetliaco del Santo Padre Benedetto XVI.
Il Signore, che lo ha chiamato, conservi il Suo Vicario e lo protegga nella guida della Santa Chiesa, ne praevalebunt.

venerdì 13 aprile 2012

Le emozioni del tchoukball



Le emozioni mondiali del tchoukball!
http://www.youtube.com/watch?v=1gFtFdhYCzE&feature=share
Talmente preso da questo bel giuoco, so anche eccedere come tifoso...
Ne vale la pena!

mercoledì 11 aprile 2012

S. Pasqua a Laigueglia



Lo splendore del rito solenne, del canto gregoriano, della liturgia perfetta proclama la Risurrezione tra il profumo dei fiori e dell'incenso, richiamo mistico al Grande Mistero.
Così nella chiesa di San Matteo, a Laigueglia (SV), diocesi di Albenga-Imperia, parrocchia rinata per le cure del giovane Arciprete, don Danilo Galliani, fortemente indirizzato verso la riscoperta della tradizione nel culto.
Chiesa piena, processione del venerdì santo affollata, oratorio frequentato, funzioni impeccabili, passione per la musica ed il canto sacro, paramenti decorosi, opere di carità e missionarie, preghiera meditata: nuovo entusiasmo in una piccola comunità, che - con il suo pastore - si distingue per la novità: una novità che sa di antico, che sa risalire alle nostre radici cristiane.
Una bellissima parrocchia, con una chiesa - San Matteo - spettacolosa.
Le vie della Provvidenza sono davvero infinite.

mercoledì 4 aprile 2012

Risorto!

Resurrexit!
Buona Santa Pasqua

La fissazione



A settembre una revisione generale dei 30 all’ora

L’annuncio da parte dell’assessore alla mobilità: “Raccoglieremo le indicazioni dei cittadini portando il limite a 50 solo dove si può fare una pista ciclabile”

Fonte:  http://www3.varesenews.it/saronno_tradate/articolo.php?id=230399

La quaresima della maggioranza centrifuga


Istruttiva seduta quella di lunedì sera del Consiglio Comunale, dagli esiti clamorosi.
All’ordine del giorno, una mozione per l’istituzione a Saronno di un improbabile “registro” per la raccolta di dichiarazioni anticipate di trattamento (in buona sostanza: il c.d. testamento biologico), inizialmente presentata dal Partito Socialista, è stata di poi trasformata in mozione unitaria della maggioranza.
Il testo, un raffazzonato mosaico improvvisato per mettere d’accordo le diverse, sensibilmente distanti posizioni latenti nella maggioranza stessa, si presentava come inammissibile per diverse lacune formali, che abbiamo prontamente segnalato: un copione ormai abituale per un’Amministrazione decisamente scadente e mal assistita tecnicamente sotto il profilo della formazione degli atti.
Si passa alla discussione: il tema è stimolante e molto serio; gl’interventi si susseguono con intensità; l’opposizione – che pure non ripudia il testamento biologico – si sforza di far capire che si tratta di una materia di competenza del Parlamento, per la chiara riserva di legge di cui all’art. 117 della Costituzione, che esclude ogni possibile legittimo intervento dei Consigli Comunali.
Un accorato e molto sentito discorso di un Consigliere di maggioranza, che si dichiara contrario alla mozione, richiama alla sacralità della vita in ogni sua fase e fa riflettere.
Con argomentazioni diverse, alcuni Consiglieri della maggioranza si ammantano di dòtte citazioni della giurisprudenza della Corte Costituzionale, citate però solo in modo molto parziale e soggettivo ad usum Delphini, rivendicano uno spirito di laicità come fossimo in un regime di separatismo ostile come in Francia (ma la Consulta definisce ben diversamente lo Stato laico;  sent. 203/1989: “I valori richiamati concorrono, con altri (artt. 7, 8 e 20 della Costituzione), a strutturare il principio supremo della laicità dello Stato, che è uno dei profili della forma di Stato delineata nella Carta costituzionale della Repubblica. Il principio di laicità, quale emerge dagli artt. 2, 3, 7, 8, 19 e 20 della Costituzione, implica non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale”. Non indifferenza significa riconoscimento della religione come forma di aggregazione sociale meritevole di tutela e di sostegno per il concorso dei culti al progresso dell’uomo e del cittadino).
Altri, autoreferenziali difensori di un principio di civiltà e di libertà (connesso alla morte...), orgogliosamente rivendicano il significato ideologico e politico della mozione.
Il Sig. Sindaco ed il Presidente del Consiglio Comunale,  con parole piane e ben meditate, si attestano sul rispetto per l’art. 117 della Costituzione e, coerentemente, annunciano di ritenere incompetente il Consiglio Comunale, sicché voteranno contro la mozione presentata dalla loro maggioranza (parimenti altro Consigliere; un altro, alla votazione, si asterrà).
Tutta l’opposizione, a quel punto, proponeva un emendamento che conducesse a mantenere della mozione solo la parte in cui si invitava, con azioni e pressioni, le competenti Autorità dell’ordinamento, in particolare il Senato della Repubblica, a completare l’iter del progetto di legge già approvato dalla Camera in materia di testamento biologico.
I campioni del laicismo, per tutta risposta, si incaponivano sul loro testo; timorosi di perdere il loro giocattolo, ne esaltavano la valenza politica ed ideologica, rifiutando sdegnosamente ogni compromesso (duri e puri!) e ribadendo la volontà di sostituirsi al Parlamento inadempiente.
L’esito della votazione è stato singolare; la mozione è stata approvata con i voti della superstite maggioranza (14 Consiglieri, uno assente); hanno votato contro i tre Gruppi dell’opposizione, il Sig. Sindaco, il Sig. Presidente del Consiglio Comunale, il Consigliere PD-indipendente Barba: in totale 12 Consiglieri; si è astenuto un Consigliere del PD. La mozione, quindi, è passata.
Purtroppo, il Gruppo del PdL era presente solo al 50%, con tre Consiglieri assenti (tra cui l’allora aspirante a Sindaco, che raramente compare in aula). 
Se ci fossero stati tutti, l’esito sarebbe stato ben diverso: 15 Consiglieri a sfavore, 14 a favore, 1 astenuto: una rivoluzione.
Al di là del risultato numerico, questa Settimana Santa si presenta come l’apice della Quaresima – se non l’inizio della passione – per la maggioranza: non si può ignorare che il Sindaco ed il Presidente del Consiglio Comunale si siano differenziati dalla loro maggioranza (o, visto all’incontrario, che la maggioranza abbia sconfessato il Capo dell’Amministrazione ed il numero due della nomenclatura comunale).
A loro va la nostra comprensione per la coraggiosa coerenza e per la lucidità di argomentazione con cui hanno saggiamente motivato la loro presa di posizione, certamente scomoda, ma frutto di ponderata applicazione di princìpi non negoziabili (personalmente, non ne siamo sorpresi, poiché – al di là della militanza in schieramenti alternativi – non abbiamo mai dubitato della fermezza dei loro princìpi fondamentali, che condividiamo per la comune educazione).
Rimane un dubbio molto grave: questa maggioranza, raccogliticcia e troppo plurale, come quelle presto cadute del Prof. Romano Prodi (un altro professore…), è visibilmente diretta dalla parte più radicale ed ideologica, che sa bene come imporsi alla parte più moderata, in cui si riconoscono Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale.
Ringalluzziti per questa vittoria di Pirro, è inevitabile la deriva “libertaria” a sinistra della maggioranza, che continuerà a baloccarsi con battaglie meramente ideologiche (prepariamoci alla proposta d’introduzione di altri “registri”, per primo quello delle c.d. unioni civili), per distogliere l’attenzione dai concreti problemi – di natura sempre più drammatica – dell’amministrazione.
Come potrà resistere e non implodere una maggioranza così eterogenea e divisa? O a forza di compromessi, che intaccano la coscienza personale, o nell’immobilismo, di cui abbiamo avuto sinora prova.
Per un po’, da abili sfruttatori del mito della “partecipazione”, i componenti della provvisoria e transeunte maggioranza riusciranno ad andare avanti; ma tutti i nodi vengono al pettine; dopo due anni abbondanti, dei famosi Dieci GRANDI PROGETTI per cambiare Saronno del programma elettorale vincitore del centrosinistra (Palazzo Visconti, Parco Isotta, Spazio ai giovani, Spazio alle Associazioni, Cittadella dello Sport, Città dei giardini e della bicicletta, Parco del Lura, Centro Commerciale naturale, Spazi per attività produttive,  Copertura  della stazione ferroviaria), nulla è stato realizzato: zero.
Eppure, nella campagna elettorale del 2010 (e già nel 2009), con la crisi mondiale che già mordeva, le sinistre hanno avuto il coraggio impudente di suscitare enormi aspettative e di promettere cose mirabolanti.
Oggi vediamo quanto siano stati imprudenti ed imbonitori; sapevano di non potercela fare, ma hanno promesso lo stesso, pur di conquistare il Municipio; non ignoravano la realtà, che noi ci siamo sforzati di descrivere con onestà e trasparenza, allorquando ripetevamo fino alla noia che, nell’attuale stato di crisi economica globale, sarebbe stato già un miracolo riuscire a mantenere la qualità e la quantità dei servizi che il Comune aveva offerto ai cittadini sino ad allora.
Grilli parlanti noi, clamorose cicale loro.
I cittadini, tuttavia, non sono degli sprovveduti; in barba alla sbandierata partecipazione, alla riunione indetta questa sera dalla democratica Amministrazione per la presentazione al pubblico del bilancio 2012, erano presenti 14 (quattordici) persone, oltre a 16 (sedici) rappresentanti della Giunta e della maggioranza: più attori che pubblico (peraltro non pagante)
Un bell’afflusso, un successone, non c’è che dire; 14+16 fa 30. Come la velocità massima ipocritamente imposta ai Saronnesi da oltre un anno: unico provvedimento (inutile e salva coscienze per i massimalisti che l’hanno inventato) di cui tutti hanno parlato con irritazione.
Per il resto, nulla all’ombra del Sig. Sindaco, dei sette Assessori (recentemente aumentati di uno), dell’inossidabile e formidabile maggioranza.
Finché dura.
Gli scricchiolii sono allarmanti.
Buona Settimana Santa, buon triduo pasquale e Santa Pasqua di Resurrezione.