giovedì 13 agosto 2009

Buon Ferragosto


Nei giorni di Ferragosto, di buon’ora apro le imposte: giornata splendida, non una nube, aria frizzante. Preparativi rapidi e si parte per il Ghiacciaio del Morteratsch nel Gruppo del Bernina, vicino a Pontresina, nei Grigioni svizzeri, subito dietro la valle italiana di Livigno. Superiamo agevolmente i passi Foscagno, Eira, Forcola, Bernina, sempre oltre i 2200 m., il sole in picchiata, i torrenti gonfi, poco traffico, nessuno alle dogane.
Si parcheggia con qualche difficoltà e sostiamo per il pranzo presso la stazioncina di Morteratsch delle mitiche Ferrovie Retiche, i cui variopinti trenini rossi e gialli ci accompagnano tutto il giorno; molti escursionisti, svizzeri, italiani, francesi, tedeschi, inglesi, giapponesi, israeliani (Ebrei ortodossi, di nero vestiti, gli uomini con la kippah e i filatteri), in un’allegra babele linguistica, in cui i bambini si destreggiano abilmente; ci si diverte a scattare fotografie di gruppo, scambiandoci le macchine.
Imbocchiamo il sentiero, largo, ben tenuto e segnalato, sotto un sole rovente, che invano si cerca di eludere con cappelli e berretti ed abbondanti lozioni solari; qualcuno si protegge con l’ombrello.
La strada si snoda sinuosa dapprima in mezzo al bosco, tra fiori e profumi balsamici, di poi – superato il limite dell’altitudine arborea – tra cespugli e genziane, ruscelli e massi erratici; gentili panchine, di tanto in tanto, offrono un breve riposo cortese.
La valle è larga, selvaggia ma accogliente; spinge a guardare alla sua origine, verso l’alto, dove s’apre grandioso il ghiacciaio, solenne nel suo bianco abbacinante, che osserviamo con stupore e riverenza, in un silenzio istintivo che unisce tutti i viandanti, minuscoli puntini ai piedi di montagne petrose, massicce, incombenti, pronte a confondere le cime con il cielo e sbaffi di vapore nebbioso.
Montagna severa e autentica, da apprezzare con rispetto e prudenza; annota pensoso un amico di viaggio: “Come si può pensare che non ci sia un Creatore di questo spettacolo della natura?”.
“Già” - rifletto con me stesso – allungando un passo dietro l’altro; “un miracolo di bellezza, che nessuna mano potrebbe mai modellare”.
Ma una Mano, forte e potente, ci ha pensato e ci ha dato gratuitamente e con abbondanza l’immagine del bello assoluto: “il” panorama (pan + orào = vedo tutto), la visione completa e generale: imago mundi, imago Domini.
Buon Ferragosto, tempo di riposo e di respiro, tempo di serenità e di famiglia, tempo per pensare.

Suprema Corte e linguaggio politico


Interessante decisione della Suprema Corte di Cassazione – segnalatami dalla cortesia del Collega Avv. Antonio Chierichetti -, da tenere ben presente alla ripresa dell’attività politica.
“Dare del cretino, anche in politica, è sempre ingiuria.
La Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3106, ha affermato che dare del cretino, anche in politica, è sempre ingiuria:
''la tesi sull'esistenza nella nostra democrazia di una superiore area (il confronto politico) in cui si sarebbe sedimentata - grazie ad un lessico fatto di ingiurie reciproche - una sorta di desensibilizzazione ai termini offensivi che perderebbero così rilevanza penale'' si collega ad una ''concezione degradante della gestione dei pubblici poteri in cui i rappresentanti della democrazia potrebbero esprimere le proprie opinioni con strumenti vietati dalla legge, invocando un trattamento di favore'' che è ''un'inammissibile diseguaglianza dinanzi alla legge''.
In definitiva non si può dare del “cretino” ad una persona con la scusa che si tratterebbe di esercizio del “diritto di critica” in un “confronto politico”; non si può pretendere quindi che un “'linguaggio fatto di ingiurie reciproche” non abbia rilevanza penale.
Nella fattispecie la Suprema Corte ha confermato la condanna per ingiuria ad un consigliere comunale (condannato nel 2008 dal tribunale di Messina a 300 euro di multa e al risarcimento danni alla parte civile ) che durante una seduta consigliare aveva detto ad un altro
“ti stai comportando da cretino”.
Ahimé, ne ho sentite di ben peggiori…