mercoledì 4 aprile 2012

La quaresima della maggioranza centrifuga


Istruttiva seduta quella di lunedì sera del Consiglio Comunale, dagli esiti clamorosi.
All’ordine del giorno, una mozione per l’istituzione a Saronno di un improbabile “registro” per la raccolta di dichiarazioni anticipate di trattamento (in buona sostanza: il c.d. testamento biologico), inizialmente presentata dal Partito Socialista, è stata di poi trasformata in mozione unitaria della maggioranza.
Il testo, un raffazzonato mosaico improvvisato per mettere d’accordo le diverse, sensibilmente distanti posizioni latenti nella maggioranza stessa, si presentava come inammissibile per diverse lacune formali, che abbiamo prontamente segnalato: un copione ormai abituale per un’Amministrazione decisamente scadente e mal assistita tecnicamente sotto il profilo della formazione degli atti.
Si passa alla discussione: il tema è stimolante e molto serio; gl’interventi si susseguono con intensità; l’opposizione – che pure non ripudia il testamento biologico – si sforza di far capire che si tratta di una materia di competenza del Parlamento, per la chiara riserva di legge di cui all’art. 117 della Costituzione, che esclude ogni possibile legittimo intervento dei Consigli Comunali.
Un accorato e molto sentito discorso di un Consigliere di maggioranza, che si dichiara contrario alla mozione, richiama alla sacralità della vita in ogni sua fase e fa riflettere.
Con argomentazioni diverse, alcuni Consiglieri della maggioranza si ammantano di dòtte citazioni della giurisprudenza della Corte Costituzionale, citate però solo in modo molto parziale e soggettivo ad usum Delphini, rivendicano uno spirito di laicità come fossimo in un regime di separatismo ostile come in Francia (ma la Consulta definisce ben diversamente lo Stato laico;  sent. 203/1989: “I valori richiamati concorrono, con altri (artt. 7, 8 e 20 della Costituzione), a strutturare il principio supremo della laicità dello Stato, che è uno dei profili della forma di Stato delineata nella Carta costituzionale della Repubblica. Il principio di laicità, quale emerge dagli artt. 2, 3, 7, 8, 19 e 20 della Costituzione, implica non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale”. Non indifferenza significa riconoscimento della religione come forma di aggregazione sociale meritevole di tutela e di sostegno per il concorso dei culti al progresso dell’uomo e del cittadino).
Altri, autoreferenziali difensori di un principio di civiltà e di libertà (connesso alla morte...), orgogliosamente rivendicano il significato ideologico e politico della mozione.
Il Sig. Sindaco ed il Presidente del Consiglio Comunale,  con parole piane e ben meditate, si attestano sul rispetto per l’art. 117 della Costituzione e, coerentemente, annunciano di ritenere incompetente il Consiglio Comunale, sicché voteranno contro la mozione presentata dalla loro maggioranza (parimenti altro Consigliere; un altro, alla votazione, si asterrà).
Tutta l’opposizione, a quel punto, proponeva un emendamento che conducesse a mantenere della mozione solo la parte in cui si invitava, con azioni e pressioni, le competenti Autorità dell’ordinamento, in particolare il Senato della Repubblica, a completare l’iter del progetto di legge già approvato dalla Camera in materia di testamento biologico.
I campioni del laicismo, per tutta risposta, si incaponivano sul loro testo; timorosi di perdere il loro giocattolo, ne esaltavano la valenza politica ed ideologica, rifiutando sdegnosamente ogni compromesso (duri e puri!) e ribadendo la volontà di sostituirsi al Parlamento inadempiente.
L’esito della votazione è stato singolare; la mozione è stata approvata con i voti della superstite maggioranza (14 Consiglieri, uno assente); hanno votato contro i tre Gruppi dell’opposizione, il Sig. Sindaco, il Sig. Presidente del Consiglio Comunale, il Consigliere PD-indipendente Barba: in totale 12 Consiglieri; si è astenuto un Consigliere del PD. La mozione, quindi, è passata.
Purtroppo, il Gruppo del PdL era presente solo al 50%, con tre Consiglieri assenti (tra cui l’allora aspirante a Sindaco, che raramente compare in aula). 
Se ci fossero stati tutti, l’esito sarebbe stato ben diverso: 15 Consiglieri a sfavore, 14 a favore, 1 astenuto: una rivoluzione.
Al di là del risultato numerico, questa Settimana Santa si presenta come l’apice della Quaresima – se non l’inizio della passione – per la maggioranza: non si può ignorare che il Sindaco ed il Presidente del Consiglio Comunale si siano differenziati dalla loro maggioranza (o, visto all’incontrario, che la maggioranza abbia sconfessato il Capo dell’Amministrazione ed il numero due della nomenclatura comunale).
A loro va la nostra comprensione per la coraggiosa coerenza e per la lucidità di argomentazione con cui hanno saggiamente motivato la loro presa di posizione, certamente scomoda, ma frutto di ponderata applicazione di princìpi non negoziabili (personalmente, non ne siamo sorpresi, poiché – al di là della militanza in schieramenti alternativi – non abbiamo mai dubitato della fermezza dei loro princìpi fondamentali, che condividiamo per la comune educazione).
Rimane un dubbio molto grave: questa maggioranza, raccogliticcia e troppo plurale, come quelle presto cadute del Prof. Romano Prodi (un altro professore…), è visibilmente diretta dalla parte più radicale ed ideologica, che sa bene come imporsi alla parte più moderata, in cui si riconoscono Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale.
Ringalluzziti per questa vittoria di Pirro, è inevitabile la deriva “libertaria” a sinistra della maggioranza, che continuerà a baloccarsi con battaglie meramente ideologiche (prepariamoci alla proposta d’introduzione di altri “registri”, per primo quello delle c.d. unioni civili), per distogliere l’attenzione dai concreti problemi – di natura sempre più drammatica – dell’amministrazione.
Come potrà resistere e non implodere una maggioranza così eterogenea e divisa? O a forza di compromessi, che intaccano la coscienza personale, o nell’immobilismo, di cui abbiamo avuto sinora prova.
Per un po’, da abili sfruttatori del mito della “partecipazione”, i componenti della provvisoria e transeunte maggioranza riusciranno ad andare avanti; ma tutti i nodi vengono al pettine; dopo due anni abbondanti, dei famosi Dieci GRANDI PROGETTI per cambiare Saronno del programma elettorale vincitore del centrosinistra (Palazzo Visconti, Parco Isotta, Spazio ai giovani, Spazio alle Associazioni, Cittadella dello Sport, Città dei giardini e della bicicletta, Parco del Lura, Centro Commerciale naturale, Spazi per attività produttive,  Copertura  della stazione ferroviaria), nulla è stato realizzato: zero.
Eppure, nella campagna elettorale del 2010 (e già nel 2009), con la crisi mondiale che già mordeva, le sinistre hanno avuto il coraggio impudente di suscitare enormi aspettative e di promettere cose mirabolanti.
Oggi vediamo quanto siano stati imprudenti ed imbonitori; sapevano di non potercela fare, ma hanno promesso lo stesso, pur di conquistare il Municipio; non ignoravano la realtà, che noi ci siamo sforzati di descrivere con onestà e trasparenza, allorquando ripetevamo fino alla noia che, nell’attuale stato di crisi economica globale, sarebbe stato già un miracolo riuscire a mantenere la qualità e la quantità dei servizi che il Comune aveva offerto ai cittadini sino ad allora.
Grilli parlanti noi, clamorose cicale loro.
I cittadini, tuttavia, non sono degli sprovveduti; in barba alla sbandierata partecipazione, alla riunione indetta questa sera dalla democratica Amministrazione per la presentazione al pubblico del bilancio 2012, erano presenti 14 (quattordici) persone, oltre a 16 (sedici) rappresentanti della Giunta e della maggioranza: più attori che pubblico (peraltro non pagante)
Un bell’afflusso, un successone, non c’è che dire; 14+16 fa 30. Come la velocità massima ipocritamente imposta ai Saronnesi da oltre un anno: unico provvedimento (inutile e salva coscienze per i massimalisti che l’hanno inventato) di cui tutti hanno parlato con irritazione.
Per il resto, nulla all’ombra del Sig. Sindaco, dei sette Assessori (recentemente aumentati di uno), dell’inossidabile e formidabile maggioranza.
Finché dura.
Gli scricchiolii sono allarmanti.
Buona Settimana Santa, buon triduo pasquale e Santa Pasqua di Resurrezione. 

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