martedì 5 febbraio 2013

La tosatura (TOSAP) dei mercanti



Quatti quatti, come gatti sornioni dall’istinto predatorio, gl’ìncliti dell’illuminata Giunta, con una delibera di un anno fa, recentemente comunicata agl’interessati, hanno introdotto un aumento del 30% (trenta per cento) della TOSAP (tassa  occupazione spazi ed aree pubbliche) a carico dei commercianti, sia fissi, sia ambulanti. Dicesi 30% (trenta per cento), praticamente un terzo, non bruscolini
Un’escalation impressionante, che rende questa Amministrazione l’Amministrazione-delle-tasse per antonomasia; un record insuperabile, per di più contraddittorio, se non incompatibile, con la sbandierata attenzione  per il mondo del commercio che, com’è noto a chiunque, costituisce oggi a Saronno il principale settore economico, sia fisso, sia ambulante (il nostro mercato è il secondo della Lombardia; si vuole rianimare il centro e, all’uopo, si tassano pesantemente i  déhors dei caffè… ).
Se questo è il modo di aiutare l’impresa, massime quella piccola o piccolissima, c’è da rabbrividire e non solo perché il terziario sta vivendo una crisi fortissima, come tutte le famiglie che non hanno i mezzi per il consumo; come non condividere le parole del Direttore dell’Associazione Commercianti di Saronno: Questa è la prova che sono state solo parole al vento. Le imprese del territorio sono un bene preziosissimo che noi abbiamo l’obbligo di tutelare”?
Alla faccia della partecipazione prevista oltretutto  dalla legge regionale n. 6 del 2 febbraio 2010), della cui omissione per errore  l’Amministrazione ha fatto un postumo, tardivo mea culpa, senza però minimamente cambiare la sua decisione di vistoso aumento impositivo.
E brividi vengono anche al pensiero della nuova TARES, che sostituirà la TARSU (la tassa per la raccolta dei rifiuti) e gravante su tutti, famiglie, imprese, artigiani, commercianti, professionisti; sulla Pravda cittadina (l’organico settimanale “Saronno Sette”), l’assessore Santo (o Santo assessore) ci ha prevenuti che “per il 2013 sono previsti fin d’ora aumenti di spese per i servizi comunali - è il caso della Tassa di raccolta dei rifiuti modificata da nuove norme di legge - e nuovi impegnativi obiettivi per il nostro bilancio comunale”. Si tratta forse del preannuncio di un uso smodato della discrezionalità concessa ai Comuni per aumentare la tassa-base, come esercitata già lo scorso anno con l’IMU bien aimée?
Mala tempora currunt, è proprio il caso di dirlo.

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