mercoledì 10 marzo 2010

Lo sprezzo per le Istituzioni


Sembrerà una cosa da poco, in mezzo ai tanti problemi che ci affliggono; tuttavia, mi ha colpito gravemente la visione di un manifesto elettorale, in cui un candidato a Sindaco si presenta con la fascia tricolore, circondato dai candidati delle liste che lo sostengono che parimenti indossano la fascia.
La fascia tricolore è l’insegna che l’ordinamento attribuisce ai Sindaci, come distintivo della funzione, dell’istituzione, non della persona che temporaneamente ricopre l’incarico.
È un simbolo solenne, riconosciuto da tutti gli Italiani, che riassume in sé plasticamente l’intera comunità civica e la sua unità: è una cosa seria, non una sciarpa da tifosi, non una decorazione anacronistica, non un vezzo barocco; rappresenta tutta la città, tutti i cittadini.
Mi fa specie che la fascia tricolore sia stata utilizzata a fini di propaganda di una sola parte – peraltro atta a confondere -; è un abuso di cattivo gusto, un segno di allegro disprezzo dell’Istituzione comunale, ridotto ad elemento cromatico per attirare l’attenzione; di più è segno di allarmante disinvoltura e di scollamento dal rispetto dovuto alle Istituzioni ed ai loro storici simboli, tanto più grave per chi, sebbene eletto, non ha nemmeno avuto il tempo di indossarla legittimamente, per non aver prestato il giuramento di fedeltà.
Banalizzare la fascia tricolore è l’ennesimo esempio di perdita del senso della misura; non c’è slogan che elida questo affronto; nemmeno la buona fede – che pure è presunta – può far venir meno la sensazione di superficialità di chi si è prestato a questa indecorosa forma di pubblicità faziosa, magari pensando di scherzare.

Con le Istituzioni non si scherza.

Con le Istituzioni non ci si fa réclame, né si confondono i Cittadini.

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