martedì 22 giugno 2010

Consiglio Comunale aperto: come mettere le mani avanti


Le relazioni dei vari Assessori allegate all’ultimo numero di Saronno Sette, settimanale dell’Amministrazione Comunale, dovrebbero costituire il viatico per partecipare consapevolmente al Consiglio Comunale aperto di martedì sera. In verità, per un Saronnese qualsiasi, queste relazioni – del tutto unilaterali – non possono rappresentare uno strumento di lavoro e di riflessione, ma solo una parzialissima opinione degli Assessori.
Conoscendo bene bilanci e consuntivi, vi abbiamo rilevato molte inesattezze e qualche sparata ad effetto; strano modo di agire: si invoca la partecipazione popolare e si dànno minime informazioni a senso unico (tra l’altro, che fine ha fatto il periodico “Città di Saronno”? Nemmeno un numero è uscito per illustrare la nuova Amministrazione. Forse che sia già stato silenziosamente abolito?).
Se finora abbiamo guardato con attenzione e con larghezza alla nuova Amministrazione, incominciamo ad avere l’impressione che, al primo scoglio, la coalizione di centro-sinistra passi sùbito alla propaganda ed alla discussione meramente politica, ricorrendo ad un Consiglio Comunale “aperto” per avere il sostegno di truppe ben istruite e pronte solo alle accuse.
Mossa singolare ed irrispettosa per il Consiglio Comunale eletto e palesemente strumentale per nascondere, nella confusione dei ruoli, l’impossibilità manifesta di mantenere fede alle fin troppe aspettative ingenerate con grandiose promesse elettorali (i famosi dieci progetti, di cui nessuno è finanziato e finanziabile), al punto che – apprendiamo – è stato creato il “fondo comunale per le emergenze sociali”, che può essere alimentato con offerte dei Cittadini (!!) con bonifico o con versamento in posta con causale “contributo per il fondo anticrisi”!
Noi, almeno, consci delle difficoltà del momento, ci siamo limitati a ripetere fino alla nausea, durante la campagna elettorale, che nei prossimi cinque anni sarà già una fortuna se l’Amministrazione riuscirà a mantenere la qualità e la quantità dei servizi erogati ai cittadini: siamo realisti.

Altri mettono le mani avanti, declinando le proprie responsabilità di governo.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.