mercoledì 23 giugno 2010

Riflessioni sul Consiglio Comunale “aperto”


Sommariamente, le mie impressioni sul Consiglio Comunale “aperto” di ieri sera:
1) Numerosa presenza di cittadini, anche se molti erano “addetti ai lavori”, legati all’una o all’altra forza politica, con qualche intento di claque;
2) Interventi contenuti nel numero e di carattere o generico e non sempre pertinenti;
3) Un po’ lunghe le esposizioni degli Assessori, che hanno sostanzialmente ripetuto quanto pubblicato su “Saronno Sette”;
4) Dibattito un po’ troppo “politico” e generico (o monotematico) da parte dei Consiglieri, peraltro (almeno tra l’opposizione) preoccupati per una certa confusione di ruoli e per la posizione di secondo ordine che l’Amministrazione sembrerebbe assegnare all’organo elettivo, posposto a riunioni partecipative sì, ma non rappresentative come i Gruppi Consiliari eletti dai cittadini (le elezioni sono il sale dell’assetto democratico).
Le mie opinioni (che ho cercato di esporre nel poco tempo consentito; si parlava di “bilancio”, si sarebbe dovuta applicare la norma regolamentare che – in queste occasioni – amplia il tempo a disposizione sino a venti minuti, data l’importanza dell’argomento):
1) Gli Assessori hanno svolto un lavoro diligente, benché spesso da talune affermazioni traspaia una non ancora chiara visione d’insieme; ma è presto per giudicare;
2) Le risposte date da alcuni Assessori sono state esaurienti; in altri casi, lacunose o puramente “politiche”;
3) È mancato il realismo: dopo aver costato che la situazione finanziaria del Comune di Saronno è grave, al pari di tutti gli Enti Locali italiani, a confronto con i limiti pesantissimi dell’imposto patto di stabilità, estremamente rigido, l’Amministrazione ha ripetuto che svolgerà il suo programma, magari con qualche ritardo, ma non ha indicato modalità concrete per poterlo fare. La coalizione vittoriosa, durante la campagna elettorale, ha ingenerato eccessive aspettative, non sostenibili con l’aria che tira; è bene che lo riconosca e che si dedichi anzitutto all’ordinario, che significa cercare di mantenere i servizi finora resi dal Comune, lasciando ad altri momenti più favorevoli i sogni dei dieci grandi progetti;
4) Sono rimasto a dir poco perplesso per le considerazioni dell’Assessore al Bilancio: egli ha una visione “aziendalista”, da società privata del bilancio e cerca di applicarla al bilancio pubblico, che è tutt’altra cosa. In tal modo, anche con l’uso improprio di termini come “perdite”, ha fatto una gran confusione ed ha scambiato fischi per fiaschi, con un effetto depressivo. Alcuni empi: ha parlato di perdite anche di Lura Ambiente, società partecipata dal nostro Comune; è vero, il bilancio si chiude con una perdita, ma egli ha omesso di dire che questa società ha riserve molto elevate, con le quali può agevolmente coprire il deficit. Deficit che – come per Saronno Servizi – è rappresentato da una sola causa: le tariffe dell’acqua sono ferme da oltre 17 anni; basterebbe l’aumento di pochi centesimi al metro cubo della tariffa e queste società avrebbero degli utili; ha ignorato che dal 1° gennaio 2011 gli ATO sono aboliti, sicché dovrebbe tornare ai Comuni la competenza sulla tariffa dell’acqua; con un irrisorio aumento del prezzo, già dall’anno prossimo gli acquedotti potrebbero tornare attivi! L’Assessore ha anche affermato che il servizio di raccolta rifiuti costa al Comune oltre 4,5 milioni l’anno: ha detto un’amenità; al Comune non costa niente, perché questa somma viene pagata totalmente, al 100%, dai cittadini con la TARSU. Ha parlato di un deficit della Casa di Riposo FOCRIS: è vero, ma si tratta di fattori temporanei (una straordinaria manutenzione di oltre 200.000,00 €, del tutto normale dopo un decennio di esercizio; la quota di ammortamento del valore dell’immobile);
5) UNIONE ITALIANA, che accoglie l’invito del Sig. Sindaco alla collaborazione tra tutte le forse politiche in un periodo così difficile, ha fatto anche delle proposte concrete, sia negli interventi della Consigliera Renoldi, sia mio e, precedentemente, con articolate e dettagliate interrogazioni; siamo pronti a fare la nostra parte, ma richiediamo all’Amministrazione di affrontare in modo più serio e competente gli aspetti del bilancio; ieri sera, infatti, siamo rientrati a casa con la preoccupazione che questo argomento sia stato finora approcciato in modo inadeguato e, soprattutto, concettualmente errato;
6) occorre imboccare la strada del realismo e persuadersi che, volenti o nolenti, si dovranno privilegiare le piccole cose rispetto ai programmi grandiosi.

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