venerdì 22 marzo 2013

Eautofagi: come scannarsi tra compagni



Surreale seduta “aperta” del Consiglio Comunale ieri sera; in un’aula nuovamente gelida (da tenersi il cappotto addosso), si è assistito alla scientifica demolizione della maggioranza da parte di suoi affezionati (ex?) supporters; pesi massimi, non spettatori improvvisati; rappresentanti di associazioni e gruppi da sempre impegnati nello studio attivo della città e dell’ambiente, qualificati ex Consiglieri Comunali, esperti.
Un clima reso ancor più inquietante dalla massiccia presenza di Carabinieri e Polizia Locale, come se si temessero chissà quali gravi disordini, nonostante che un noto gruppo dissidente avesse già comunicato pubblicamente la sua assenza alla seduta “aperta”: un inutile dispendio di uomini delle benemerite Forze dell’ordine, che nulla hanno avuto da fare, sottratti ai loro compiti ordinari per le paure visibili di un’Amministrazione (sempre più transeunte) arroccata su se stessa in un “palazzo” volutamente blindato (a quando la richiesta della scorta?).
Non entro nel merito delle osservazioni formulate dal pubblico rispetto al P.G.T. (che, comunque, appare davvero troppo generoso nelle previsioni edificatorie ed irrealistico, perché sconnesso rispetto alla gravissima situazione economica attuale, che si prolungherà probabilmente per molto tempo ancora); osservazioni pertinenti e documentate, magari non sempre condivisibili, ma comunque espressione di uno sforzo di studio e di riflessione.
L’ingessata Amministrazione, isolata ed autoreferenziale, si è chiusa in una difesa strenua delle proprie scelte, arrogantemente ritenute perfette, con ostentata e percepibile ostilità verso ogni forma di critica, quasi fosse un crimen lesae maiestatis.
Una rigida regìa interpretata con parossistica severità da un Presidente del Consiglio devoto solo al formale rispetto del regolamento, tanto da richiamare continuatamente con insistenza al contenimento degli interventi del pubblico nei limiti stabiliti (cinque minuti, davvero insufficienti per illustrare compiutamente opinioni e suggerimenti rispetto ad un argomento – il P.G.T. – di enorme importanza, peraltro oggetto di documenti lunghi centinaia di pagine…); anziché costringere un’intervenuta a zittirsi e a far continuare un altro intervenuto il previsto intervento scritto (il senso del ridicolo sfugge all’ìnclita maggioranza attuale), il Presidente avrebbe potuto benissimo chiedere al Consiglio Comunale di ampliare seduta stante i tempi: ha preferito la prova muscolare, con un’arroganza che è solo figlia della paura, della paura del confronto con chi dissente, soprattutto se proveniente dalla propria medesima area politica.
Non è con queste forzature, con questi trucchi che si favorisce la partecipazione dei cittadini – seppure nell’ovvio pluralismo delle opinioni – alla redazione del P.G.T.; si favorisce, piuttosto, la consapevolezza sempre più diffusa che questa maggioranza transeunte è incapace sia di accettare sia critiche, sia contributi altrui, poiché, nel suo immobilismo, si ritiene depositaria della verità.
Per difendersi, non rinuncia ad alcun espediente: come, ad es., mettere all’ultimo punto dell’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio Comunale una deliberazione sfuggita ai più nella sua gravità: ossia l’adeguamento obbligato ad un provvedimento della Corte dei Conti del 20.11.2012, nella quale la Magistratura contabile ha accertato, a carico del Comune di Saronno, non regolari contabilizzazioni  ed il mantenimento nella contabilità dell’ente di residui attivi  di dubbia esigibilità  e, pertanto, imponeva al Comune di Saronno di osservare le previsioni legislative al fine di evitare di incorrere in gravi irregolarità contabili.
Nella stanchezza generale, oltreché nel gelo siberiano della sala, prossimi alla mezzanotte, nessuno ha osservato alcunché, fatto salvo il Consigliere Bendini di Unione Italiana: la Corte dei Conti ha dato una seria bacchettata all’ìnclita Giunta, in cui l’Assessore al Bilancio, con molta prosopopea e modestia, non ha mancato di informarci e di vantarsi di essere una riverita firma di economista.
Bei risultati, belle figure…
Il brutto è che, purtroppo, ne dovremo sorbire (e subire) delle altre nei residui due anni prima delle elezioni comunali; se – almeno – questi infallibili Reggitori riconoscessero di essere inadeguati rispetto alle promesse elettorali, anche per la difficile contingenza, ne daremmo un giudizio di umana comprensione; invece, continuano a dare lezioni dal loro fragile piedistallo, con supponenza ed irrealismo, depositari di ogni virtù, incapaci del minimo ascolto, vincitori assoluti nello sport politichese del valzer delle poltrone (da Saronno Servizi, al Teatro Giuditta Pasta, alle commissioni) e dei pessimi rapporti con le altre Amministrazioni Comunali.
Bisogna solo avere pazienza, il tempo fugge inesorabile; nel 2015 i Saronnesi sapranno valutare e, nelle loro riflessioni, non si accontenteranno dei 30 all’ora, del faraonico deposito per biciclette dei dipendenti comunali o dell’improbabile mercatino a kilometri zero, della caterva di regolamenti che intasano il Consiglio Comunale in mancanza di deliberazioni serie e concrete (vogliono “regolamentare” tutto, quasi che non ci siano già fin troppe norme nel nostro Paese): le più significative realizzazioni dell’ìnclita Giunta;  guarderanno a qualcosa di più consistente, come – p.es. – ai continui aumenti di tariffe, tasse e imposte.
Intanto, come qualcuno ha scritto, il P.G.T. è nudo: come l’Amministrazione.
Speriamo che non si ammali fatalmente nel freddo della sala consiliare.

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