venerdì 1 marzo 2013

Lo smemorato



Luciano Silighini Garagnani, in limine temporis approdato tra i “Fratelli d’Italia”, tramite annuncio sui giornali, organizza un incontro l’8 marzo 2013  dal suggestivo tema “Ricostruire il centrodestra a Saronno partendo dai punti in comune, non dalle divisioni”, all’uopo convocando “i responsabili locali dei partiti alternativi alla sinistra, che si riconoscono in una visione politica di centrodestra”, che elenca: “Fratelli d’Italia, PDL, Lega Nord, Mir e tutti gli altri gruppi non vicini al centrosinistra come Fare per fermare il declino”.
L’iperattivismo del neo-fratello d’Italia non ne migliora, evidentemente, la conoscenza di Saronno e della composizione del Consiglio Comunale, nel quale, all’opposizione ed in posizione contrapposta da centrodestra alla maggioranza di sinistra, siedono 6 Consiglieri del PdL, 4 Consiglieri della Lega Nord e 2 Consiglieri di Unione Italiana.
Di ciò, invece, è ben consapevole la Coordinatrice provinciale del PDL, che ha correttamente rilevato, nel panorama di centrodestra saronnese, come “dal PDL si è staccata  Unione Italiana e altri esponenti del nostro partito sono entrati in Fare per fermare il declino e Fratelli d’Italia”; ciononostante, “la città resta di centrodestra, ma c’è bisogno di una riorganizzazione per un rilancio”.
Ma la deputata europea Comi è saronnese e conosce la sua città, il suo Consiglio Comunale e le variegate ed anche distanti posizioni delle formazioni alternative alla sinistra dell’Amministrazione Porro.
Qualche improvvisato convocatore, invece, è afflitto o da non conoscenza o da selettiva, discriminante memoria: un inizio allarmante per chi vorrebbe – non si sa a quale titolo – proporsi ambiziosamente come riunificatore.
Unione Italiana – evidentemente ignota al neo-fratello d’Italia – continuerà la sua attività politica in Consiglio Comunale, insieme agli altri Gruppi Consiliari d’opposizione, non facendo mancare il proprio qualificato e competente contributo per offrire un’alternativa all’attuale asfittica ed inoperosa Amministrazione: senza bisogno di inviti o convocazioni, ma per dovere nei confronti dei suoi elettori.

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