sabato 21 giugno 2014

Tutto a sinistro pagamento


Il barbuto Ministro ai Beni Culturali ha riorganizzato le tariffe d’accesso ai musei ed ai siti archeologici: dal 1à luglio, gli over 65 pagheranno il biglietto intero, mentre per gli under 18 (e per alcune categorie di lavoratori, tra cui gli insegnanti) è previsto l’ingresso gratuito.
“Inoltre – ha spiegato Franceschini – viene istituita la ‘domenica al museo’ nel corso della quale, ogni prima domenica del mese, tutti i luoghi della cultura potranno essere visitati gratuitamente. In questo modo si rende più equa la gratuità non legandola a fasce d’età, ad eccezione che per gli under 25. Si evita anche – ha aggiunto il ministro – che facoltosi turisti stranieri over 65 non paghino il biglietto come avviene oggi”. Secondo Franceschini, infatti, questo è l’unico modo per adeguarsi agli standard dell’Ue: “L’analisi dei dati sugli ingressi nei nostri musei, dove ogni anno più di un terzo dei visitatori non paga il biglietto, impone una svolta europea”, spiega il ministro (fonte: “Il Fatto Quotidiano”, http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/19/musei-franceschini-cambiano-tariffe-nei-musei-over-65-pagano/1033279/).
Quindi, per far pagare a misteriosi facoltosi stranieri over 65, anche tutti gli oltre sessantacinquenni italiani, miserabili e milionari, dovranno pagare il biglietto intero, naturalmente per allinearci all’Europa.
Il governo del “Dice” ha così beffardamente aggiunto un’altra tassa a quelle che già inventato in pochi mesi: la sinistra per cui le tasse sono bellissime ha una fantasia irraggiungibile, in merito; poi promette che manderà a casa il mod. 730 precompilato, ma ben si guarda dall’abbassare la pressione fiscale.

Ma non dobbiamo lamentarci nemmeno nel nostro orticello saronnese, perché anche a livello locale le tasse occulte aumentano sinistramente a dismisura per la frenetica attività impositrice della Giunta degli ìncliti velocipedisti amanti dei divieti.
Con ossessiva coerenza, ecco sfornato il recente provvedimento secondo cui il parcheggio in Via Legnani, Via Pellico e Via Verdi diventa a pagamento; la motivazione: rendere a pagamento gli stalli a ridosso della zona a traffico limitato così da spingere gli automobilisti a lasciare l’auto più lontano e muoversi a piedi fino al centro” (fonte: http://ilsaronno.it/?p=37801).
La crociata bandita dall’Amministrazione contro l’automobile anche con altri cervellotici provvedimenti provvedimenti (dall’ipocrita 30 all’ora, a certi sensi unici) non ha sosta, benché sia percepito da chiunque che il traffico sia di molto diminuito in questo periodo di crisi (il costo della benzina ha indotto moltissimi a non muoversi con l’automobile).
Nemmeno la presenza di importanti servizi pubblici (come l’Ospedale, già penalizzato con la sosta a pagamento in Piazzale Saragat, scuole, ambulatori, luoghi di svago) ha impedito l’ultima lenzuolata di strisce blu.
Ma, al di là dello sconcerto sull’opportunità di tali misure, sorgono serissimi dubbi sulla legittimità di queste misure; l’argomento non è nuovo, ma è stato a lungo trattato dalla giurisprudenza, fino alla definitiva sentenza a Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione n. 116 del 9 gennaio 2007:
«È nullo il verbale di accertamento e contestazione per sosta vietata in un’area di parcheggio a pagamento se nella zona non è presente anche un’area di parcheggio libera.
Sulla base del suddetto principio dichiarava la nullità ed inefficacia di alcuni verbali di accertamento e contestazione per sosta vietata e condannava il Comune di Quartu Sant’Elena al rimborso delle spese processuali.
L’art. 7, comma 8 del codice della strada, infatti, stabilisce che “qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f) , su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia, o senza dispositivi di controllo di durata della sosta.
Tale obbligo non sussiste nei casi di:
  • area pedonale;
  • zona a traffico limitato;
  • zone definite "A" dall’articolo 2 del DM 1444/68 e in altre zone di particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico” [A) le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi].
Secondo i giudici della Suprema Corte il giudice di merito non ha esercitato un inammissibile controllo su scelte di merito rimesse all’esercizio del potere discrezionale dell’amministrazione, ma ha solo rilevato vizi di legittimità dei provvedimenti amministrativi istitutivi delle zone di parcheggio a pagamento, consistenti nella violazione dell’obbligo di prevedere anche aree di parcheggio libero» (Fonte: Altalex, 11.01.2007, http://www.altalex.com/index.php?idnot=2311)
La decisione della Suprema Corte, con la particolare incisività delle Sezioni Unite, ha dunque ribadito con chiarezza un principio oltretutto logico, che – cioè – aree di parcheggio libero ed aree di parcheggio a pagamento devono coesistere; e coesistere per davvero, con comodità, non  in modo fittizio e disagevole.
Peraltro, alcune acute osservazioni di attenti cittadini (cfr. http://ilsaronno.it/?p=37801, risposte di “Fiero Saronnese” e la successiva di “Anonimo”) pongono ulteriori, seri interrogativi di carattere tecnico sulla legittimità di queste misure.
Orbene, è tutto da verificare che gli ultimi parcheggi a pagamento, particolarmente nella zona dell’Ospedale già afflitta dal pagamento ovunque, siano legittimi, secondo il C.d.S. e l’applicazione delle Sezioni Unite.
L’Amministrazione dia dimostrazione di avere ben riflettuto e motivato queste decisioni; ne provi la legittimità al di là di ogni ragionevole dubbio (anche per evitare l’insorgere di un contenzioso).
Troppo facile fare cassa, sempre a detrimento dei cittadini saronnesi e dei numerosissimi utenti del nosocomio saronnese, semplicemente nascondendosi dietro il vano scopo di spingere gli automobilisti a lasciare l’auto più lontano e muoversi a piedi fino al centro, quasi fossimo tutti dei minus habentes da rieducare: lo vadano a dire, gl’ìncliti, a chi si reca in quella zona per curarsi o per accompagnare dei malati, non per diporto.

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