giovedì 31 dicembre 2015

Il giorno della memoria

La legge 211 del 2000 ha istituito il "giorno della memoria" il 27 gennaio di ogni anno per ricordare l'Olocausto di sei milioni di ebrei e le centinaia di migliaia di persone perseguitate ed uccise per motivi politici, etnici, religiosi, di condizioni personali nell'orrore dei lager nazisti (parola agghiacciante, come la simile parola gulag, che indica la persecuzione comunista sovietica di ogni forma di dissidenza).
L'art. 2 della legge specifica che il 27 gennaio si tengono cerimonie, eventi, interventi per narrare i fatti e per fomentare riflessioni sulla più orribile pagina della storia dell'umanità, con particolare riguardo a tutte le scuole di ogni ordine e grado.
I Comuni, enti pubblici più vicini ai cittadini, hanno da sempre partecipato seriamente a questa benemerita attività di presa di coscienza collettiva, il cui valore civico non è discutibile.
Così anche a Saronno.
Ora si apprende che l'Amministrazione leghista, tramite l'illustre, non saronnese assessora alla Cultura ha comunicato di non aver intenzione di collaborare con le associazioni locali per la celebrazione del giorno della memoria.
Ci dobbiamo attendere, quindi, che la Giunta, di sua propria iniziativa, stia già organizzando eventi rispondenti allo spirito della legge, sicché il 27 gennaio ci saranno eventi dedicati alla memoria allestiti dall'Amministrazione, in particolare nelle scuole di competenza comunale.
Parimenti, supponiamo che la verdissima Giunta abbia già programmato significativi eventi per il giorno del ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo degli italiani giuliano-dalmati il prossimo febbraio, altra ricorrenza prevista dalla legge.
Solo ciò potrebbe spiegare il rifiuto di collaborare con le associazioni che, con sensibilità, hanno proposto e preparato le celebrazioni del giorno della memoria: l'Amministrazione è già diligente e motivata, è autosufficiente, quindi alle associazioni può, tutt'al più, concedere un benevolo patrocinio, previe sue discrezionali valutazioni.
Purtroppo, c'è da dubitare che iniziative comunali in punto siano state previste: aspettiamo dichiarazioni ufficiali in merito.
Ma se il rifiuto a collaborare con associazioni non fosse giustificato in tal senso, ci si troverebbe di fronte ad un inammissibile e grave atto di discontinuità istituzionale e di ignoranza storica ed umana.
Speriamo che si tratti solo di una gaffe di un'assessora distratta, che nemmeno il costoso staff è riuscito a prevenire.
Il sindaco, almeno questa volta, esca dal suo geloso silenzio: attendiamo con rispettosa urgenza.

Pierluigi Gilli
Capogruppo di Unione Italiana

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