giovedì 2 dicembre 2010

NON ABBIAMO BISOGNO


Pio XI, di v.m., saronnese per parte di madre, promulgò il 29 giugno 1931 una celebre enciclica in difesa dell’Azione Cattolica dalle aggressioni fasciste, a dispetto del Concordato del 1929: “Non abbiamo bisogno” (http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19310629_non-abbiamo-bisogno_it.html).
Queste parole mi hanno accompagnato nelle mie riflessioni sulla seduta di ieri sera del Consiglio Comunale.
All’ordine del giorno – dopo il ritiro di un paio di importanti delibere, mal preparate, peggio scritte (ma dove si sono perse le competenze dei funzionari comunali?) – restava l’istituzione delle Commissioni consiliari e non, a compimento di un lavoro di preliminare della conferenza dei Capigruppo.
Evidentemente, qualcosa non funzionava e, probabilmente, maggioranza e minoranza non si erano intese, ciascuna scambiando per realtà (meno gravemente che il Santo Assessore) le proprie proposte: il compromesso apparente raggiunto, infatti, non ha retto alla prova del Consiglio per le troppe riserve mentali
A dire il vero, il testo delle delibere istitutive delle Commissioni era largamente deficitario ed ambiguo; nella sua laconicità, infatti, si limitava a prevedere il numero dei commissari di maggioranza (p. es. 5) ed il numero dei commissari di minoranza (p. es. 3).
Poiché il nostro Gruppo Consiliare è composto di due persone (su 12 Consiglieri di minoranza), abbiamo dunque domandato se il Consigliere Capogruppo fosse almeno facultizzato a partecipare istituzionalmente anche alle Commissioni Consiliari in cui il Gruppo non avesse un proprio rappresentante eletto: ciò al fine di consentire la preventiva conoscenza degli argomenti da portare in Consiglio, così da snellire l’iter procedurale.
A quel punto, il Presidente di turno, il Consigliere Dott. Gilardoni, Segretario del partito di maggioranza relativa (un po’ troppo strabordante rispetto al Sig. Sindaco), dava l’interpretazione autentica della proposta di delibera, nel senso che ogni Gruppo Consiliare, di maggioranza e di opposizione, sarebbe dovuto essere rappresentato in ogni Commissione; per rafforzare tale interpretazione, egli stesso chiedeva al Segretario Generale di predisporre un emendamento chiarificatore seduta stante.
Le dichiarazioni del Consigliere Dott. Gilardoni provocavano il putiferio: come se fosse scoppiata una bomba, PDL e Lega Nord urlavano al trucco, al cambiamento delle carte in tavola, al tradimento degli accordi: essi, invero, avevano interpretato il compromesso della Conferenza dei Capigruppo nel senso che la minoranza fosse libera di scegliere al proprio interno i rappresentanti dei Gruppi Consiliari di opposizione da inserire nelle Commissioni, secondo il principio della proporzionalità, con il risultato che ad Unione Italiana sarebbe spettato un solo posto tra i nove posti disponibili nelle tre Commissioni Consiliari; gli altri otto sarebbero stati ripartiti tra PDL e Lega Nord.
Anche noi, nel silenzio confusionario delle proposte di delibere portate dall'Amministrazione, eravamo stati indotti a ritenere che questa fosse la soluzione raggiunta; anche se non ci era molto gradita, avremmo fatto buon viso a cattiva sorte, non essendo particolarmente affamati di poltroncine; oltretutto, eravamo convinti che il nostro Capogruppo avrebbe comunque potuto partecipare ai lavori delle Commissioni, con riconoscimento istituzionale, con diritto di parola anche se con la limitazione di non poter votare.
Preso atto della diversa volontà della maggioranza – che insisteva perché ogni Gruppo fosse effettivamente rappresentato – ci siamo resi conto che il panorama sarebbe di molto cambiato, oltretutto a nostro vantaggio (tre poltroncine anziché una); tuttavia, ho subito dichiarato che Unione Italiana non avrebbe preteso tanto; tutt’al più, la presenza dei suoi Consiglieri (due) in solo due Commissioni Consiliari, lasciando volentieri il terzo posto a disposizione del resto della minoranza. Suggerivo anche la sospensione della seduta per un chiarimento definitivo.
Chiarimento che non c’è stato perché – da una parte – la maggioranza insisteva nel sostegno del principio della rappresentanza di tutti i Gruppi Consiliari in ogni Commissione, PDL e Lega Nord, dall’altra, si trinceravano dietro il principio della proporzionalità.
L’intento del PDL (con la Lega Nord docilmente a rimorchio) non era quello di rispettare le proporzioni della consistenza dei tre gruppi di minoranza (come strumentalmente fatto credere); il vero scopo, che è apparso chiaro a chiunque non fosse accecato da pregiudizi, era (ed è) quello di relegare Unione Italiana ad una funzione marginale, con la “benevola concessione” al nostro Gruppo di un solo posticino (la Consigliera Dott.ssa Annalisa Renoldi, Vice Sindaco ed Assessore al Bilancio per dieci anni nella Commissione Bilancio, perciò altamente qualificata); chi scrive, evidentemente, ne doveva restare fuori (l’aver guidato due Amministrazioni per dieci anni è un requisito del tutto trascurabile, l’esperienza e la conoscenza non valgono nulla in tale illogicità spartitoria): una posizione del tutto “politica”, determinata palesemente da risentimenti personali e della recente sconfitta elettorale, ancora fumigante, oltreché dal malcelato desiderio di vendicativa punizione.
Pertanto, la tardiva “generosa” offerta di concedere al Capogruppo di Unione Italiana di partecipare ai lavori delle Commissioni Consiliari in veste di “uditore parlante”, con uno strapuntino sovranamente ottriato da chi ritiene di contare di più, è stata da noi rifiutata, perché indecorosa per il Gruppo in sé ed offensiva per un già Sindaco ridotto a mal sopportato ospite “grillo parlante”.
Ma abbiamo anche dichiarato a chiarisse lettere che Unione Italiana non intende essere di ostacolo alla creazione delle Commissioni e, perciò, rinuncia pubblicamente a qualsiasi posto e strapuntino: se li dividano pure PDL e Lega Nord tra di loro, a noi non interessano; NON ABBIAMO BISOGNO, non vogliamo ringraziare nessuno (tranne i nostri elettori e chi ci segue e c’incoraggia con simpatia).
NON ABBIAMO BISOGNO della pelosa carità altrui; sappiamo benissimo svolgere il nostro còmpito di Consiglieri Comunali direttamente in Consigliocome abbiamo largamente provato sinora (non senza successo e anche con insperati apprezzamenti), con un’amplissima attività di interpellanze, interrogazioni, mozioni, emendamenti, interventi documentati durante le sedute, fondata sulla competenza conquistataci in anni di duro lavoro; siamo capaci di essere propositivi, offriamo il nostro contributo qualificato alla vita amministrativa saronnese, come da mandato dei nostri elettori: CI BASTA.
Se, dunque, consideriamo positivamente lo sforzo dell’Amministrazione e della maggioranza di avere Commissioni rappresentative di tutti, per una maggiore condivisione e sintesi, costatiamo malinconicamente e disillusi che le altre componenti della minoranza (una in particolare, l'altra è a rimochio) non cessano di avere un atteggiamento ostile e prepotente nei nostri confronti (con antipatici aspetti anche di natura personale): continuino così, a detrimento di una ricomposizione necessaria per una futura alternativa a questa maggioranza debole ed incapace di fare.
Come i polli di Renzo.
NON NE ABBIAMO BISOGNO.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.