venerdì 23 ottobre 2015

Cautela con i patrocini


Comunicato stampa

La manifestazione “Wolf of the ring” ha destato un certo stupore e reazioni sanguigne per  il patrocinio concesso dal Comune all’evento programmato alla metà del mese di novembre, a cura di “Wolf of the ring”, un’associazione dedicata allo sport da combattimento, e da Bran.co branca comunitaria onlus”, dedita alla diffusione delle arti marziali in difesa delle donne, come si può leggere sui siti ufficiali di esse.
Tali associazioni sarebbero connotate da forti richiami ad esperienze di estrema destra, le cui ideologie abbraccerebbero e praticherebbero.
Orbene, la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione e la legge 645/1952 (la c.d. legge Scelba) puniscono chiunque  promuova od organizzi sotto qualsiasi forma,la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista” oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.
Poiché siamo in uno Stato di diritto, è compito della Magistratura giudicare chi contravviene a tali norme ed irrogare le sanzioni.
Nella fattispecie, non risulta che siano intervenute pronunce della Magistratura in questo senso nei confronti delle due associazioni predette.
Tuttavia, dalla lettura dei contenuti dei loro siti ufficiali, molti dubbi e perplessità emergono.
In una situazione come questa, in cui si confondono molte ambiguità e stranezze, un’Amministrazione seria ed attenta eviterebbe, quantomeno per motivi di opportunità e di cautela, di concedere il patrocinio municipale a manifestazioni organizzate da soggetti sospetti.
Se, dunque, dalla concessione del patrocinio civico sorgono divisioni, polemiche e allarme sociale, un’istituzione democratica ben si guarderebbe dal farsene coinvolgere.
Non compete a noi giudicare con la forza di una sentenza la qualità e l’appartenenza politico-culturale di tali associazioni; è la Magistratura che deve intervenire, se ve ne siano le condizioni.
Nel frattempo, la manifestazione sportiva si tenga pure, se nessuno l’ha legittimamente vietata; piuttosto, però, l’Amministrazione, in quanto Istituzione democratica, desista dal nobilitarla con il prestigioso patrocinio, per non dar mostra, anche solo indirettamente, di essere vicina culturalmente ed ideologicamente alle associazioni di cui si tratta.
Nel dubbio, meglio astenersi e non contribuire, anche in perfetta buona fede, alla creazione di allarme sociale e di spiacevoli fratture fra i Concittadini, generatrici di inutili tensioni: auspichiamo, pertanto, per questi motivi e secondo le regole auree della preventiva prudenza e per non alimentare altre, inutili polemiche divisive, che il patrocinio sia revocato, al di là della sua dimostranda valenza sportiva.
      Saronno, 23 ottobre 2015.

Gruppo Consiliare di Unione Italiana
Comitato di Saronno di Unione Italiana

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