venerdì 23 dicembre 2011

Lampi (21): ordinanze che passione!


Regalo natalizio dell’ìnclito Capo dell’Amministrazione, dal titolo pomposo di “piano antinquinamento del Comune di Saronno”, contenente addirittura la miracolosa “ricetta anti-inquinamento: negozi a porte chiuse e riscaldamenti a 20 gradi”.

Si tratta, in verità, di un elenco di banalità risapute, appartenenti al più consueto bagaglio di buon senso che ogni cittadino conosce da sé naturaliter.

Le stesse cose del decalogo già ammannitoci un anno fa, consigli da almanacco di Frate Indovino o da manuale di Zia Petronilla (unica novità i negozi a porte chiuse: che – nella realtà – sono per fortuna ben pochi esempi, certamente da reprimere; le domeniche ecologiche furono già organizzate con successo dalla precedente Amministrazione).

Questo soi-disant piano antinquinamento non produrrà verosimilmente alcun effetto, al pari della cocciuta ed inutile limitazione della velocità dei veicoli a 30 km all’ora (norma di facciata, da nessuno rispettata e fatta rispettare); ma serve a sciacquarsi la bocca con solenni parole ecologiste e, soprattutto, a crearsi un’immagine di solerti difensori dell’ambiente, che così si mettono la coscienza a posto.

Quel che impressiona, però, è la forma ormai prediletta dal superno Reggitore: l’ordinanza.

Provvedimento coercitivo, di dubbia legittimità perché non supportato da straordinaria necessità ed urgenza e slegato dal concerto con gli altri Enti Territoriali (si tratta di un’emergenza purtroppo abituale e strutturale, peraltro condivisa con gran parte del territorio della Regione, sia urbano, sia di pianura).

Ma al Capo dell’Amministrazione piace interpretare il ruolo del Capo e ricorre con passione agli ordini;  ci vuole rendere virtuosi a colpi di ordinanze e si attende la pronta obbedienza.

Il sogno di ogni moralista, che non vede l’ora di instradare, educare, proibire:  i cittadini-sudditi.

L’ordinanza è la sua bacchetta magica; sopporteremo anche questa, al pari delle ricorrenti omelie obamiche, che ci esortano ossessivamente alla virtù e, dall’avvento del governo del Rag. Monti, alla sobrietà, perché non è tempo di frizzi e lazzi.

D’altronde, in un momento così tormentato della nostra storia, la seriosa maggioranza ha trovato il tempo per proporre al Consiglio Comunale – in mancanza d’altro e per riempire il vuoto amministrativo – di istituire un improbabile registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento, problema indubbiamente prioritario e fondamentale. Peccato che non lo si possa disporre con un’ordinanza…

Buona antivigilia del Santo Natale.

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