mercoledì 26 maggio 2010

Saronno Servizi, acqua: noi siamo propositivi


Com’è noto, a nome di Unione Italiana, negli scorsi giorni, ho suggerito al Sig. Sindaco di confermare Presidente di Saronno Servizi s.p.a. il Presidente uscente dott. Riccardo Rota; suggerimento nei miei intenti assolutamente bipartisan e dettato dalla dichiarazione del Dott. Porro di prendere in considerazione indicazioni dell’opposizione, purché valide. Continuo a ritenere più che valido il Dott. Rota, i risultati della cui ultradecennale gestione sono sotto gli occhi di tutti; perché perderne l’esperienza, almeno in una prima fase triennale? Abbiamo formulato questa proposta non per appetito di posti (riconosciamo apertamente e senza riserve il diritto della nuova maggioranza a scegliere propri rappresentanti e nulla abbiamo chiesto), ma solo per conservare alla città una risorsa di alto livello, ancor più utile nei momenti difficili che attraversiamo.
Mi pare che sulla qualità del nostro suggerimento lo stesso Sig. Sindaco sia d’accordo; infatti ha dichiarato che «Rota ha operato bene in questi anni, con competenza e alta professionalità portando la Saronno Servizi ai livelli di oggi. Ci sembra comunque utile provvedere a un ricambio non certo per demeriti. A Rota do un voto di ampia sufficienza per il suo operato. Mi stupisce e mi fa arrabbiare quando le minoranze dicono certe cose, quando è stata la ex maggioranza a creare ostacoli a Rota: come la questione dell’acquedotto che si trascina dal 2003. Rota si e comportato bene, se un rimprovero deve essere fatto è alla precedente amministrazione».
Le ultime frasi impongono una replica, fuor di polemica: è sicuramente vero che la ex maggioranza ha creato ostacoli al Dott. Rota; ricordo benissimo, in proposito, un’incredibile seduta del Consiglio Comunale a novembre 2008, da cui mi allontanai infastidito (uso un eufemismo) per l’improvviso assalto a Saronno Servizi ed al suo Presidente da parte di molti dei partiti di maggioranza; ricordo ancora benissimo che dovetti parlare oltre un’ora, alla seduta successiva, per dimostrare che non esisteva alcun problema di carattere formale nella nostra società; ricordo pure benissimo che tentai inutilmente, a gennaio del 2009, di portare in Consiglio Comunale la necessaria modifica dello statuto di Saronno Servizi per introdurre l’indispensabile controllo analogo (ci è riuscita a dicembre 2009 la Commissaria!), perché taluni Capigruppo pretendevano altri approfondimenti.
Nonostante ciò, il Dott. Rota ha potuto gestire Saronno Servizi con gli ottimi risultati conseguiti, perché ha sempre avuto il completo sostegno della Giunta Comunale e del Sindaco, diversamente dalla maggioranza. Questa distinzione merita di essere riconosciuta, perché corrisponde alla verità.
Circa la questione dell’acquedotto, mi preme sottolineare, invece, che Saronno Servizi ha sempre operato egregiamente, sino a proporre un ampio studio-progetto di ampliamento della rete e dei pozzi; una prima parte fu realizzata; la seconda non lo fu non per cattiva volontà della Giunta, ma perché, nel frattempo, erano venuti meno i finanziamenti regionali e, soprattutto, si era messo in moto il meccanismo costitutivo dell’ATO, che – divenuto consorzio obbligatorio nel 2008 – avrebbe avuto l’esclusiva competenza in merito (che ha tuttora). In tali frangenti, piuttosto confusi per le enormi difficoltà e polemiche incontrate dalla Provincia a predisporre un accordo accettabile da tutti i 141 Comuni della Provincia, erano del tutto improponibili nuovi investimenti su un patrimonio destinato a diventare di lì a poco di proprietà dell’ATO – con spese però anticipate dal Comune di Saronno. C’è davvero da domandarsi se in una situazione schizofrenica come questa – che perdura da anni - sia stato possibile per anni e sia possibile adesso per i Comuni adottare, com’è logico, una lungimirante politica dell’acqua, quando le competenze sono state spostate altrove e la gestione delle reti e l’erogazione, tuttora precariamente in mano per prorogatio agli attuali gestori.
Dal 1° gennaio 2011, in forza del combinato disposto del comma 186 della legge 23.12.2009, n. 191 e del comma 186-bis, a questo aggiunto dalla legge 26 marzo 2010, n. 42, gli ATO sono soppressi; nel nostro caso, come ho più volte ricordato nella campagna elettorale e come ora ribadisco con spirito propositivo al Sig. Sindaco quale possibile azione futura cui mirare, è fortemente auspicabile che Saronno, insieme ai Comuni dello stesso bacino imbrifero (che – ovviamente – non rispetta i confini politici delle Province!), tramite società totalmente pubbliche, quali sono Saronno Servizi s.p.a. e Lurambiente s.p.a., possa ritornare ad avere la gestione autonoma del servizio idrico integrato, con il riconoscimento della sussistenza di una situazione eccezionale richiesta dalla legge 166/2009, determinata in modo evidente dalla posizione idrotopografica della città e del suo circondario, suddiviso in ben quattro Province (quindi… quattro ATO!), ma unico ed indivisibile per la natura e con l’applicazione della Legge Regionale 1/2009, una volta districato l’intreccio delle competenze regionali e statali: unico modo coerente per la tutela di un diritto nativo di ogni cittadino ad avere l’acqua, in quantità e di ottima qualità.

Unione Italiana ci ha già pensato. Ci pensi, il Signor Sindaco, ancor più che alle nomine; l’acqua conta di più.

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