mercoledì 29 giugno 2011

LV


LV, 55 in cifre arabe; 11 lustri dietro le spalle.
Me li sento; qualche segnale di diversità rispetto alla giovinezza si avverte. 
Però, invecchio ogni giorno imparando molte cose, come insegna il mio favorito Solone d’Atene. 
Più che con invecchiare mi piacerebbe tradurre il verbo gheràsko (γεράσκω) con cresco; come un albero, che muta impercettibilmente giorno dopo giorno, si trasforma pur conservando le proprie radici, da cui si alimenta; e sta saldo, ben piantato nella terra. 
Similitudine naturalistica non priva di fascino: si perdono le foglie, si lascia traccia di sé, si dà l’ombra nella luce meridiana. Non si è inutili nella grande foresta che è l’umanità, che si rigenera, si moltiplica, sempre diversa, sempre uguale. 
Con Lucrezio, homo sum, humani nil a me alienum puto. 
Senza rimpianto, è bene guardare avanti con fiduciosa fede.
Grazie a chi mi ha mandato gli augùri: sono voti propiziatòri. 
Li ricambio con affetto in questo torrido 29 giugno, tardamente rinfrescato da un temporale molto più lieve del minacciato: ne beneficerà l'aria cittadina...

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.