sabato 10 settembre 2011

Ricami (51): aree vaste come i sigari di Giolitti


Secondo il disegno di legge costituzionale del Governo (di cui il principale ispiratore sembra essere l’imaginifico ministro Calderoli, l’ideatore del porcellum, l’attuale sistema elettorale di Camera e Senato), molto probabilmente condiviso strumentalmente anche dall’opposizione, le Province saranno abolite e le Regioni, cui saranno trasferite le funzioni provinciali, provvederanno a istituire“associazioni fra Comuni per il governo di aree vaste, definendone gli organi, le funzioni e la legislazione elettorale”.
Avremo, così, il probabile battesimo di una pluralità di aree vaste, fatte apposta per accontentare l’inesausto campanilismo italico: se ci sarà l’area vasta di Gorgonzola e dintorni, come negare un’area vasta anche alle Cinque Terre o alle Lande Chianine? Impossibile non distinguere l’area vasta di Frabosa Soprana da quella di Frabosa Sottana, per non parlare dei Paesi di Forlimpopoli e della Comunità Basso-eporediese, che è notoriamente cosa diversa da quella Alto-eporediese; saranno accontate le Terre di Mezzo del Lago di Varano e pure la Magnifica Contea di Bormio e Valli. E l’area vasta dei Comuni della mela annurca?
Disgustoso. Ma almeno rivelatore delle vere intenzioni di questi falsi riformisti, unanimi conservatori delle caste; ora sappiamo che cosa ci aspetta e comprendiamo di quali furbizie sia capace la classe politica che dovrebbe rappresentarci ed invece pensa solo alla sua perpetuazione.
Le “aree vaste” sono un’ingiuria al buon senso ed alla bella lingua del sì.
Oggi come oggi, perlomeno in Lombardia, la Regione ha una propria sede distaccata in ogni capoluogo di Provincia: basterebbe ed avanzerebbe una volta abolite le Province. Ma abolite davvero.
Altrimenti, continueranno le duplicazioni, con fantasiosi ed improbabili nomi nuovi. La fantasia non ha confini, la decenza sì.
E intanto la Sicilia del trasformista-milazziano Lombardo, regione a statuto speciale, ci stupisce un’altra volta: sta già programmando la nascita di altre due “province regionali”, di cui si sente un prorompente bisogno. Prove di “federalismo”?
L’accorpamento dei Comuni minori, invece, è sparito dall’agenda; si parla di “unioni di comuni” per la gestione di servizi in modo pluricomunale; è già previsto dal Testo Unico degli Enti Locali, con ben scarsi risultati (se il buongiorno si vede dal mattino…). Idem per le città metropolitane, fiume carsico che compare e scompare ad intermittenza e secondo le convenienze politiche.
Salvati, dunque, migliaia di mini-Comuni, anche Mortirone (LC) e Pedesina (SO), Comuni di 30-35 abitanti, meno degli abitanti di una scala di un modesto condominio: con tanto di Municipio, Sindaco, Giunta, Consiglio, gonfalone, fascia tricolore.
Robe da matti. Nemmeno al tempo delle Signorie e dei Principati.
Solo la Francia ci batte: contro i nostri 8.100 Comuni, ne ha ben 36.000 e, inoltre, tra Comune e Dipartimento (le nostre province), c’è un altro ente territoriale intermedio, il Cantone: copiamo questo bell’esempio!
Suddivisioni risalenti all’epoca napoleonica, quando le strade erano poche, si viaggiava a piedi o a cavallo. Oggi anche in Italia, in treno, da Milano a Roma bastano 3 ore…
Il mondo cambia, gli enti territoriali no; al massimo, una spolveratina al nome: “aree vaste” (orribile, tra l’altro). Immaginiamo quando ci presenteranno il “Coordinatore dell’Area Vasta”, il Presidente dell’Organo Rappresentativo dell’Area Vasta, il Componente dell’Organo Rappresentativo dell’Area Vasta, il Comitato Direttivo dell’Area Vasta, il Commissario alle politiche per le strade vaste dell’Area Vasta e così via, il Cancelliere Generale dell’Area Vasta!
Todos caballeros per l’italica, impenitente, fervida fantasia di politicanti bizantini; come diceva il cinico (ma lucido) Giovanni Giolitti: un sigaro e una croce di cavaliere non la si nega a nessuno.
Ora non si negherà a nessuno un’area vasta… 
Vuoi mettere come se la prenderebbero i Comuni del Ripatransonese o del Nolano sud-orientale? E quello di Furore e fiordo? O del Medio Velino Bruzio-Reatino?
Da vergognarsi.
Che sia il caso di reagire?


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