venerdì 10 luglio 2009

Bottiglia mezzo piena o mezzo vuota?

Dopo la lettura dei titoli allarmanti della stampa locale, riportanti catastrofiche previsioni sulla presunta calamità (“una forte nevicata che copre tutto” l’ha fantasiosamente definita qualcuno) rappresentata dall’arrivo della Commissaria Prefettizia a seguito dello scioglimento del Consiglio Comunale e della decadenza del Sindaco “dei quindici (giorni)”, ho navigato nel web per vedere come l’avessero presa nei tanti Comuni in cui si è verificato un simile evento.
Sorpresa: non ho trovato da nessuna parte titoloni o tonitruanti dichiarazioni che facessero intendere (come invece succede qui da noi) che il commissariamento sia una tragedia e che si profili la paralisi.
Infatti, come è bene si sappia, non è vero, né può esserlo, che il commissariamento preluda a qualche mese di stasi e di mera ordinaria amministrazione: il Commissario, infatti, non è un semplice passacarte, ma unisce in sé tutti i poteri degli organi del comune: sindaco, giunta e consiglio. In virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione (tutto il contrario di quel che si legge in certe dichiarazioni gufanti sui giornali).
Quindi, la vita amministrativa continua a funzionare normalmente.
Ma v’è di più: con la penuria di risorse in cui si dibattono tutti gli Enti Locali territoriali (e, tra questi, ovviamente, anche Saronno), il Commissario non può che fare ciò che avrebbe fatto il Sindaco (e viceversa): se la torta è piccola, nessuno può darsi ai capricci della fantasia e scambiare per realtà ciò che le finanze non consentono (“Si è onesti e leali con gli elettori quando non si nasconde la dura realtà e non si fanno affascinanti voli pindarici, quando ci si impegna ad amministrare con rigore, efficacia, senso delle istituzioni” scrivevo qui il 18 giugno scorso).
Naturalmente, è opportuno che il Commissario – che non risponde agli elettori – non assuma decisioni strategiche, anche se lo può fare; però, a mio prudente avviso, p. es., potrebbe benissimo procedere nell’iter del nuovo P.G.T., con trasparenza, poiché le regole imposte dalla legge regionale valgono anche in questa evenienza, sicché dovrebbero essere organizzate le forme di consultazione popolare e di partecipazione delle categorie, delle associazioni, dei tecnici, delle forze politiche che la legge vuole; il Commissario, in tale veste, sarebbe automaticamente una garanzia di limpidezza e di imparzialità, in quanto per definitionem super partes, immune dalle chiacchiere sui portatori di interessi; fungerebbe da tecnico qualificato e renderebbe un servizio di grande utilità a tutta la comunità.
Naturalmente, il Commissario sarà prontamente avvertito dai competenti tecnici comunali (che sono permanenti, al contrario degli organi elettivi, che sono mutevoli) dei problemi più impellenti, che affronterà compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili.
Urlare che siamo alla paralisi e alla tragedia, dunque, appare proprio fuori luogo; anzitutto è una manifestazione di preventiva disistima e sfiducia nei confronti del Commissario e del Subcommissario che il Prefetto ha scelto tra i suoi validi collaboratori (a cui invece si deve solo augurare buon lavoro!); in secondo luogo, è una trita e ritrita manovra, del tutto prevedibile, per distogliere l’attenzione da una situazione politica confusa, in cui la paralisi sarebbe stata cosa certa, anzi: certissima, per un conflitto latente tra un Sindaco appoggiato solo da una minoranza consiliare e tenuto a giochi di prestigio ed a manovre sottobanco per stare a galla: forse che, in un simile clima, si sarebbero potute compiere scelte chiare e coraggiose per il futuro della città?
A me proprio non pare, nonostante l’evidente stizza di chi si è creduto onnipotente (con qualche accenno di pio spirito vendicativo) sebbene privo del necessario consenso all’interno del Consiglio Comunale; con un détournement inspiegabile: sino alle elezioni, si è gridato ad alta voce (non solo da parte dell’opposizione, a dire il vero) che il Consiglio Comunale era stato calpestato e ridotto ai minimi termini dallo strapotere del Sindaco; dopo le elezioni, con i risultati che conosciamo, il Sindaco è diventato miracolosamente l’Uomo della Provvidenza, al punto che non si è avuto vergogna di straparlare di un attacco alla democrazia o, peggio, di deragliamento della democrazia solo perché la MAGGIORANZA del Consiglio Comunale ha legittimamente deciso di dimettersi.
Il mio auspicio, per la nostra città, è che i pochi mesi che ci separano dalle prossime elezioni servano a tutte le forze politiche per rimettersi in sesto: al loro interno e, se possibile, anche nei rapporti tra avversari (mai nemici); lo so che è una speranza sottile sottile, ma… tentare non nuoce e sognare non costa.
A proposito di costi, fatti quattro conti, i costi delle elezioni di primavera (peraltro già ridotti per la concomitanza con le elezioni regionali) saranno ampiamente compensati con la cancellazione dell’uscita per le indennità di Sindaco, Assessori e Consiglieri… Che il Commissario sia una risorsa?

«Càpita di cercare di distorcere la realtà nella propria mente trasformandola in un sogno.. Però a volte è necessario vedere la vita con distacco, come una terza persona non coinvolta, per accorgersi di cosa sia giusto e di cosa sia sbagliato...» (Anonimo)

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