lunedì 13 luglio 2009

Manifestazioni "spontanee"


Qualche giorno fa, scrivevo su questo blog: “Urlare che siamo alla paralisi e alla tragedia, dunque, appare proprio fuori luogo; anzitutto è una manifestazione di preventiva disistima e sfiducia nei confronti del Commissario e del Subcommissario che il Prefetto ha scelto tra i suoi validi collaboratori (a cui invece si deve solo augurare buon lavoro!); in secondo luogo, è una trita e ritrita manovra, del tutto prevedibile, per distogliere l’attenzione da una situazione politica confusa, in cui la paralisi sarebbe stata cosa certa, anzi: certissima, per un conflitto latente tra un Sindaco appoggiato solo da una minoranza consiliare e tenuto a giochi di prestigio ed a manovre sottobanco per stare a galla: forse che, in un simile clima, si sarebbero potute compiere scelte chiare e coraggiose per il futuro della città? A me proprio non pare, nonostante l’evidente stizza di chi si è creduto onnipotente (con qualche accenno di pio spirito vendicativo) sebbene privo del necessario consenso all’interno del Consiglio Comunale; con un détournement inspiegabile: sino alle elezioni, si è gridato ad alta voce (non solo da parte dell’opposizione, a dire il vero) che il Consiglio Comunale era stato calpestato e ridotto ai minimi termini dallo strapotere del Sindaco; dopo le elezioni, con i risultati che conosciamo, il Sindaco è diventato miracolosamente l’Uomo della Provvidenza, al punto che non si è avuto vergogna di straparlare di un attacco alla democrazia o, peggio, di deragliamento della democrazia solo perché la MAGGIORANZA del Consiglio Comunale ha legittimamente deciso di dimettersi”.
Parole al vento, tanto che – come leggo sulla stampa – è stata organizzata una manifestazione “spontanea” di protesta per la sera del 16 luglio (pour cause, serata di apertura dei negozi...), che i curatori (spontanei anche loro?) spiegano così: “Durante le elezioni del 6/7 giugno (seguite dal ballottaggio del 21/22 giugno) la cittadinanza ha eletto la maggioranza del consiglio di centro-destra e un sindaco candidato per il centro-sinistra i Sedici consiglieri della maggioranza, prima ancora del consiglio comunale, si sono però dimessi facendo cadere il neo eletto sindaco e portando la città al commissariamento” per concludere: «A prescindere dall’appartenenza a partiti o correnti politiche – proseguono - noi cittadini riteniamo doveroso esprimere il nostro sdegno verso chi, anziché rappresentarci a pieno opera scelte anti-democratiche».
http://www3.varesenews.it/saronno_tradate/articolo.php?id=146653
Scelte “anti-democratiche” (con il trattino)?? Ciò che l’ordinamento prevede è antidemocratico? L’ordinamento è antidemocratico? Le dimissioni sono illegittime? Preludono alla dittatura?? I Consiglieri di maggioranza si sarebbero dovuti ridurre a cortigiani della minoranza?
Ma che “democrazia” è mai quella di cui vagheggiano questi “spontanei”?
Piuttosto, appare molto poco democratico non capire (meglio: fingere di non capire) che senza la maggioranza nel Consiglio Comunale il Sindaco non è onnipotente e che, per restare a galla, avrebbe dovuto o piegarsi alla vera maggioranza o pretendere con arroganza o con “acquisti” trasformisti che la maggioranza lo sostenesse per suo “diritto divino”, anche se animata da idee e programmi molto diversi.
Forse che è questa la democrazia degli “spontanei” manifestanti? La “democrazia” della dittatura della minoranza, che per darsi tono e far mostra di muscoli non esita ad inventarsi leggende su inesistenti scheletri negli armadi ed altre simili sceneggiate da perenni indignati speciali; dopo aver evitato accuratamente di tentare un serio accordo, anche a tempo, con la vera maggioranza.
Bene hanno fatto i sedici Consiglieri di maggioranza a dimettersi: con coerenza, da persone oneste e leali.
In quindici giorni, ebbri di spirito rivoluzionario e di rivincita, hanno dato prova di essere schiacciasassi sordi e con il paraocchi; ora fanno i lamentosi; si rassegnino: fra qualche mese avranno la possibilità di rifarsi, se capaci, di vincere le elezioni e di governare.
Amen!
Che avesse ragione il Sen. Andreotti: il potere logora chi non ce l’ha?
Miserrima fine delle mie ingenue speranze: “Il mio auspicio, per la nostra città, è che i pochi mesi che ci separano dalle prossime elezioni servano a tutte le forze politiche per rimettersi in sesto: al loro interno e, se possibile, anche nei rapporti tra avversari (mai nemici); lo so che è una speranza sottile sottile, ma… tentare non nuoce e sognare non costa”.
Con le manifestazioni “spontanee”, fine del film, purtroppo.


«Càpita di cercare di distorcere la realtà nella propria mente trasformandola in un sogno.. Però a volte è necessario vedere la vita con distacco, come una terza persona non coinvolta, per accorgersi di cosa sia giusto e di cosa sia sbagliato...» (Anonimo)

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