martedì 7 luglio 2009

Il "giustiziere"


Il Dottor Vito Tramacere, neo Consigliere Comunale e noto, apprezzato commercialista, così dichiara alla stampa:
“Si sono dimessi come un fulmine perché sono al corrente che il sottoscritto ha chiesto una sola fondamentale cosa al Sindaco Luciano Porro: avere a disposizione tutta la documentazione contabile e contrattuale così da poter dichiarare alla città, entro il 30 settembre 2009, da «controllore gratuito della gestione». Se trovassi elementi di danno per il Comune di Saronno: non riusciranno né a comprarmi, né a coprire le eventuali malefatte. È per impedire questo controllo che si sono dimessi come un fulmine (forse fra i dimissionari vi è anche una parte sana, forse!). (…) Ho un elenco di cose da verificare che, ne sono conscio, fa tremare i polsi a molti.(…) Vogliono impedire il controllo. Tutto qui. Il resto è aria fritta, è politica sporca” ( http://www3.varesenews.it/saronno_tradate/articolo.php?id=146125)
Mentre scrivo, non mi tremano né i polsi, né le mani, anzi sorrido al pensiero dell’estate violenta (metaforicamente, beninteso) che il Dott. Tramacere, incarnazione moderna e gratuita di Maximilien de Robespierre, ci vorrebbe ammannire: per fortuna, da noi, la ghigliottina non c’è… Né ritengo che Egli sia l'ombelico del mondo.
Non so come interpretare le dichiarazioni appena riportate; sostenitore, come sono, del principio che la buona fede sia sempre presunta, scarto istintivamente l’ipotesi che si tratti di suggestive avvertenze (“avvertimento” suonerebbe troppo enfatico) o, peggio, che aleggi l’ombra dell’art. 621 del codice penale.
Mi sorprende che lo stimabile interlocutore, notoriamente persona moderata e prudente, usi parole come “malefatte” (attenuato dal comprensivo aggettivo “eventuali”), “comprarmi”, “impedire il controllo”, per concludere con l’apoteosi da requisitoria “politica sporca”.
Robespierre redivivo non si paluderebbe da Superman, da giustiziere gratuito, per fare annunci preventivi: agirebbe concretamente e sùbito per portare a conoscenza di chi ne ha la competenza ciò che gli appare malfatto.
Soprattutto ove si consideri che il Nostro è da sempre assiduo frequentatore degli Uffici Comunali, dove ha chiesto (ed ottenuto) pacchi di copie di documenti, ben oltre l’ordinario diritto all’accesso; documenti che, tra l’altro, com’è ovvio per ogni Pubblica Amministrazione, sono scritti e, in gran parte, sono pubblicati anche sul sito del Comune.
Ho l’impressione che, nella foga di motivare a sé stesso la sua ennesima conversione politica (i colori delle penne della ruota del pavone – sebbene splendidi – non basterebbero a completare la di Lui sterminata policromia), Egli dimentichi che gli organi di controllo esistono già, severamente disposti dall’ordinamento, senza omettere il Collegio dei Revisori dei Conti, i dirigenti, il Segretario Generale che, naturalmente, nemmeno si sognerebbero di porre in essere malefatte o, peggio, di coprire le malefatte altrui. A nessuno potrebbe essere impedito di fare i dovuti controlli!
Gli esempi
portati di presunta mala gaestio, peraltro, sono significativi della confusione determinata dalla voglia di colpire, nell’inconfessabile speranza che qualcuno abbocchi:
1) Il Teatro di Saronno: lo sanno anche i sassi che, senza un contributo annuale, non starebbe in piedi; è nato così, in una situazione che è comune a tutti gli enti teatrali d’Italia; ma fin da quando fu fondato, nel 1990, gli Amministratori hanno ritenuto opportuno investire nella cultura, per i cittadini, non nel profitto. Negli ultimi anni, per di più, una gestione molto oculata ha permesso di diminuire il finanziamento comunale annuale. Dov’è la novità? Dov’è lo scandalo?
2) Dilazioni ad una società dichiarata fallita: è incomprensibile che, in una situazione economica drammatica, qual è quella che stiamo vivendo, si concedano brevi dilazioni? A tanti sono state concesse, anche ad inquilini di case comunali che non riuscivano a pagare l’affitto… Nella fattispecie, scaduta la dilazione, sono state irrogate tempestivamente anche le sanzioni di legge. Per di più, si dimentica una circostanza: l’esistenza della revocatoria di cui all’art. 67 della legge fallimentare. Il credito del Comune di Saronno è privilegiato e garantito da fideiussione; come tale suppongo ne sia già stata chiesta l’ammissione allo stato passivo fallimentare. La stessa, identica cosa accaduta anni fa per un altro grosso concordato preventivo, da cui il Comune ricuperò in via privilegiata ogni suo credito. Purtroppo non fu così nel caso del fallimento dell’allora Saronno Calcio F.B.C. nel 2000: si trattava di crediti chirografari, molti perduti per prescrizione (maturata ben prima che la mia Amministrazione si insediasse nel 1999).
Controlli, indaghi, verifichi pure: i documenti sono pubblici; io resto a pié fermo e tranquillo, deciso a rispettare fino in fondo, con un supplemento di tolleranza non dovuto e con cristiana rassegnazione, l’invito catechetico a sopportare pazientemente le persone moleste.
Soprattutto, non spaccio per verità gli ansiosi, maliziosi sospetti, né faccio politica sporca (ci aiuta, forse, l'antico detto, secondo cui "chi mal fa, mal pensa" ?), né mi sento Superman.

Bon travail!

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