mercoledì 18 novembre 2015

Pensieri nella nebbia




Pensieri nella nebbia.
Il Cardinal Giacomo Biffi, Arcivescovo di Bologna, definiva la nostra società "sazia e disperata": privi di motivazioni e quasi vergognosi delle nostre bimillenarie radici, senza senza del sacro e di tensioni e finalità teleologiche, incistati da un materialismo pervasivo, da un relativismo soccombente e snaturante, siamo spiazzati e deboli di fronte alla fede altrui, che con le sue certezze riempie i nostri vuoti abissali. 
Vale ancora la grande lezione di Benedetto Croce, laico pensante, che nel breve, ma intenso saggio "Perché non possiamo non dirci cristiani" (1942!) sottolineò che il cristianesimo è stata la più grande rivoluzione «che operò nel centro dell'anima, nella coscienza morale, e conferendo risalto all'intimo e al proprio di tale coscienza, quasi parve che le acquistasse una nuova virtù, una nuova qualità spirituale, che fino allora era mancata all'umanità» che, per effetto e per merito di quella rivoluzione non può non dirsi cristiana.
Il testo in:

Pensiero di enorme attualità, nel momento in cui il terrore si sta insinuando nella nostra quotidianità.
In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas ("unità nelle cose necessarie, libertà in quelle dubbie, carità in tutte") (Marco Antonio De Dominis).
Da meditare; la nebbia ci avvolge e ci disorienta.

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