giovedì 5 novembre 2015

Tra slogan e realtà: l'occupazione




"Prima i saronnesi. Viva Saronno, viva la Libertà", così conclude il suo stizzito ed insofferente intervento su inno nazionale e fascia tricolore il Capogruppo della Lega Nord Lega Lombarda per l'Indipendenza della Padania.
Condividiamo pienamente l'invocazione; ma non possiamo non avvederci dell'intima contraddittorietà tra questo slogan (peraltro usato nella recente campagna elettorale, insieme al "cambio di musica") e l'azione concreta posta in essere dalla medesima Lega.
Prima i Saronnesi? 
Come mai, allora, un Vicesindaco e un paio di Assessori che Saronnesi non sono?
Come mai un capo dello staff - cui il Sindaco si affida ciecamente come motore dell'Amministrazione - di Tradate?
Come mai diversi Consiglieri Comunali di fuori Saronno?
Come mai consiglieri di amministrazione di Saronno Servizi non Saronnesi?
Come mai così tanti nullatenenti ed inoccupati tra i nuovi componenti dell'Amministrazione (basti vedere le dichiarazioni dei redditi pubblicate: imbarazzanti)?
Forse è il caso di modificare opportunamente lo slogan, che pure ha avuto tanto successo: "Prima la Lega" o, più propriamente: "Prima i leghisti (di provata fede o rimasti senza occupazione o senza reddito o parente o coniuge)".
In ciò, conveniamo, la Lega (non solo saronnese) è imbattibile: occupa tutto, con l'efficacia di una ruspa. 
Ovviamente, le indennità dei nuovi amministratori (per molti l'unico reddito!) continuano a provenire dalle casse comunali e statali: ma di ciò non ci si lamenta; in questo caso, anche Roma va bene.
Se questa è la sobrietà...
Se questa è nuova musica...
Meglio l'inno nazionale, meglio il tricolore: questi, almeno, appartengono A TUTTI.

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