sabato 6 febbraio 2010

Combattere insieme la crisi


La situazione di crisi generale è stata anticipata per gli Enti Territoriali dalla politica con cui tutti i Governi nazionali, di ogni colore, negli ultimi vent’anni hanno scaricato sui Comuni grossa parte del peso del risanamento del bilancio statale e attribuito nuove competenze, senza adeguati finanziamenti. I Comuni, privati dell’ICI – solo parzialmente restituita in modo iniquo – e stretti nella morsa del rispetto di un patto di stabilità sempre più rigido, attraversano dunque una crisi economico-finanziaria, che inutilmente i Sindaci di ogni appartenenza politica hanno tentato di arginare con le ripetute proteste – spesso clamorose - in occasione della presentazione ogni anno delle leggi finanziarie.
Convengo, quindi, con il candidato Porro che questo sia un momento estremamente difficile per il nostro Comune, come per tutto il sistema degli Enti Locali, sicché sarà inevitabile che, terminato il confronto elettorale, tutte le forze politiche ripensino le modalità del loro contributo all’Amministrazione cittadina: senza alterare il ruolo di maggioranza o di opposizione che i Saronnesi assegneranno, occorrerà stabilire un rapporto di ampia collaborazione per scelte che spesso saranno impopolari e rigorose.
Solo con questa consapevolezza sarà possibile governare positivamente la città; a tal pro-posito, mi ha piacevolmente colpito (se non sorpreso) il clima di costruttiva discussione che si è creata qualche sera fa in occasione del primo, quasi informale incontro tra i candidati, propiziato dai rappresentanti delle associazioni sportive; ognuno ha espresso le proprie opinioni ordinatamente e senza uscite polemiche, con un senso di rispetto reciproco foriero – mi auguro – di ulteriori sviluppi.
Ho l’impressione che la forzata pausa commissariale (mai vissuta nella nostra storia co-munale dal dopoguerra) abbia influito non poco sul mondo politico saronnese: ha dimostrato che l’Amministrazione non può essere affidata esclusivamente a funzionari che, per quanto esperti e competenti, hanno un ruolo burocratico e non rappresentativo, sicché procedono secondo regole fredde e neutre non sempre in sintonia con l’opinione pubblica, che non hanno il còmpito di interpretare nelle tante sfaccettature; ha dimostrato che, dopo anni di non-legittimazione reciproca, le forze politiche, volenti o nolenti, devono comunque collaborare, perché hanno in comune, al di là delle differenze ideologiche, lo scopo di amministrare al meglio la città.
Nel programma elettorale, che sto elaborando insieme agli amici di “Unione Italiana per Saronno” anche alla luce di un’esperienza decennale ben diversa, troveranno dunque spazio al-cune proposte operative per convertire questa nuova consapevolezza in forme di collaborazione istituzionale, a cui tutti saranno chiamati a partecipare, nella chiarezza dei ruoli del dialogo tra le parti.
Tutti i Candidati sono persone di lunga militanza e di notevole esperienza politico-amministrativa: non c’è dubbio che sapranno mettere a disposizione della comunità quanto hanno imparato sulla propria pelle di cittadini impegnati per la città; la novità è questa, il vecchio non è nelle persone, ma nella prigionia degli steccati, che mai come adesso possono essere superati.
In una valutazione non mi trovo pienamente in sintonia con il Candidato Porro, secondo cui il centrosinistra è unito, mentre il centrodestra è sempre più spaccato; a mio avviso, infatti, il centrodestra - che è largamente maggioritario in questa città - può anche permettersi una suddivisione al suo interno, così che le varie voci che lo animano siano in grado di esprimersi in un confronto pubblico e largo, senza la costrizione di un unico contenitore, adatto solo ad ingenerare equivoci e malumori.
D'altronde, anche nel centrosinistra si sono manifestate autorevoli eccezioni: non è uno scandalo.
Valga, dunque, il brocardo latino - attribuito a Sant'Agostino -: in dubiis libertas, in necessariis unitas, in omnibus caritas.
Motto quanto mai di attualità per la nostra Saronno.

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