giovedì 18 febbraio 2010

Riforma Gelmini: la Provincia ci “dimentica”


L’Amministrazione Provinciale di Varese ha approvato il pacchetto degli indirizzi scolastici delle scuole medie superiori della provincia, per attuare le linee della riforma Gelmini; l’Assessore Provinciale Avv. Pellicini ha dichiarato in proposito che “si è voluto dare un’anima alle istituzioni scolastiche provinciali” tramite la nascita di poli di riferimento in base alle materie di studio; sono poi stati organizzati quattro incontri informativi in diverse città, per aiutare genitori e ragazzi nella scelta del percorso scolastico superiore.
Sembrerebbe tutto perfetto; ma non è così. Già lo scorso 7 dicembre avevo esposto sulla stampa le preoccupazioni di molti del mondo scolastico saronnese circa i provvedimenti in itinere alla Provincia, che sembravano trascurare Saronno; l’Assessore Pellicini aveva rassicurato, sottolineando l’ottima organizzazione saronnese.
Ora, a giochi fatti, si apprende che l’importante opzione Scienze Applicate, seppure richiesta, non è stata assegnata al Liceo Scientifico “G.B. Grassi”, unico liceo scientifico rima-stone privo in tutta la provincia.
La decisione è sconcertante e penalizzante; il nostro liceo scientifico, infatti, ha titoli di merito incontestabili, che lo rendono scuola di eccellenza, isola felice in un panorama italiano sconsolante: nel 2007 e nel 2009 è stato premiato dal Politecnico di Milano quale miglior liceo scientifico per ingegneria in forza dei risultati conseguiti dai suoi diplomati nei test d’ingresso; nella rilevazione internazionale OCSE Pisa 2006, ha ottenuto risultati eccezionali in tutte le aree (una media “scienze” di 566, contro la media italiana 475 e media OCSE 500: più della Finlandia, prima in Europa, ferma a 563!); è scuola presidio per il piano ISS (Insegnare Scienze Sperimentali); già dal 1989 aveva l’indirizzo Piano Nazionale d’Informatica (P.N.I.) e dal 1999 l’indirizzo sperimentale in scienze, che sono i precursori dell’indirizzo delle scienze applicate.
Il Ministero della Pubblica Istruzione insiste nell’affermare che la riforma segue le indicazioni dell’OCSE; allora per quali razionali motivi la Provincia ha concesso questo indirizzo agli altri Licei Scientifici - Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Luino (che magari non l’avevano nemmeno chiesto) – e non a Saronno, dove il “G.B. Grassi” brilla per i prestigiosi riconoscimenti ottenuti e per la presenza di tutti i requisiti necessari ? Perché questo indirizzo non è stato attivato nel Saronnese nemmeno in altre scuole medie superiori? Anche a Tradate è stato concesso, all’I.S.S. “Geymonat”, che aveva già il liceo tecnologico sperimentale.
Saronno e il Saronnese sembrano sconosciuti alla Provincia, che ha limitato i quattro in-contri informativi a Varese, Gallarate, Luino e Gavirate: il sud della provincia è ancora una volta del tutto dimenticato.
E ancora una volta ci si deve domandare che senso abbia l’affermazione dell’Assessore Provinciale Avv. Pellicini, che a dicembre scorso sottolineava: “nella mia attività programmatoria ho la fortuna di avvalermi della collaborazione di saronnesi d’eccellenza: i miei colleghi di Giunta Rienzo Azzi e Alessandro Fagioli, peraltro Coordinatore Provinciale del PdL e candidato al Consiglio Regionale l’uno, Segretario saronnese della Lega l’altro: dov’erano in questa occasione? C’è da supporre che fossero assenti o distratti o che non abbiano capito o che non abbiano mosso un dito per il loro territorio; in tutti casi, hanno concorso a dare un sonoro schiaffo all’impegno dei docenti del Liceo Scientifico “G.B. Grassi” e alle aspettative dei genitori degli alunni di terza media e della città, alla faccia dei giudizi del Politecnico di Milano e dell’OCSE.
In questo modo, l’offerta formativa del territorio saronnese è stata privata di un polo scientifico di riferimento in cui siano presenti tutti gli indirizzi previsti dalla riforma Gelmini, con un depauperamento della possibilità di scelta, in quanto i preesistenti indirizzi P.N.I. e scienze sono aboliti e gli studenti che desiderano una formazione più specifica nell’area scientifi-ca (sono moltissimi) saranno costretti a rivolgersi a scuole fuori Saronno o a rinunciare.
Si sussurra che la vera motivazione sia che l’invidiabile polo scolastico saronnese è a servizio in grossa parte di studenti provenienti dalle contermini Province di Milano, Monza e Como, sicché la Provincia di Varese non intende investire più di tanto a favore di un’utenza esterna. Ma i Presidenti provinciali di Varese, Como e Monza sono leghisti e quello di Milano del Pdl: possibile che, in questa conformità di posizioni politiche, non siano in grado di trovare forme di collaborazione anche economica compensativa?
Intanto, la “penisola” – così è chiamato il Saronnese a Varese – è stata penalizzata per l’ennesima volta; speriamo che ci sia un ravvedimento operoso; a tal fine, confido nell’intervento fattivo di tutti gli altri Candidati a Sindaco.

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