«È
chiaro che in una situazione economica che stiamo vivendo, qualcosa dei
famosi dieci punti del programma elettorale bisognerà prendere atto che non si
potrà fare. Oggi non si può continuare a
spendere come si è sempre fatto».
Così il Signor
Sindaco in merito a Palazzo Visconti (e, a quanto pare, anche ad altro).
Finalmente si è
reso conto, anche nel’empireo dall’aria rarefatta dove evidentemente si era
ritirato con i suoi alleati al momento della redazione del programma
elettorale, che il suo ampolloso programma era solo uno specchietto per le
allodole: dieci grandi progetti, dieci grandi promesse, moltissimi dei quali
già inattuali ed irrealizzabili nel 2010.
Se ne accorge
ora e piange; ma è tardi; le illusioni si pagano: dei dieci punti, dopo due
anni e mezzo, non ne è stato realizzato nemmeno uno.
Sprovvedutezza o
ingannevole propaganda per ottenere consenso?
Di certo, è vero
che oggi non si può continuare a spendere
come si è sempre fatto: lo si sapeva già dallo scoppio della crisi, a fine
2008; ciononostante, le promesse da marinaio hanno caratterizzato la campagna
elettorale dell’attuale, transeunte maggioranza.
Quando la
situazione economica era diversa, i progetti si finanziavano e si realizzavano
( e li vediamo con i nostri occhi); il quadro è cambiato, è indubbiamente più
difficile, nessuno lo può negare; l’importante è avere l’onestà intellettuale
di dirlo, non ingenerare false ed inutili aspettative.
Chi è causa del
suo mal, pianga sé stesso.
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Prossimamente, documentate considerazioni sulla questione della Polizia Locale, chiusasi recentemente con un... accordo: per riprendere le autorevoli parole dell'Assessore competente, "sarà la notizia del giorno". Nell'attesa, si consiglia la rilettura de "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: un vero capolavoro, quello.