mercoledì 27 giugno 2012

Lampi (24): l’agenda sindacale



Inizio estate impegnativo per l’ìnclita Giunta ed il suo Capo, con un’agenda fitta fitta: 1) dimissioni a Saronno Servizi s.p.a.; 2) dimissioni alla Fondazione Teatro Giuditta Pasta; 3) sciopero della Polizia Locale il 14 luglio; 4) polemiche con ALER.
Ma intanto, contemplando rapita il nuovo stravagante logo del Comune (sic!), «la maggioranza consiliare saronnese ha approvato (salvo qualche pavida defezione [il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale, robetta, insomma – n.d.r. -] ) una mozione per l'istituzione del Registro del Testamento Biologico».
Ormai alla frutta, abbondante d’estate, la maggioranza ha già preso appuntamento con il Notaio per il proprio testamento pubblico?
Requiescat.

giovedì 21 giugno 2012

I Consigli di Amministrazione introvabili


Si sussurra che, dopo i problemi con il Consiglio di Amministrazione di Saronno Servizi s.p.a. (in vista la nomina del TERZO Consiglio in due anni...), anche alla Fondazione Teatro Giuditta Pasta le dimissioni dei Consiglieri arrivino a raffica...
CdA introvabili; maggioranza stabilissima nella recidiva litigiosità (che il pudìco Assessore Santo definisce così: "la presenza di malumori è come quella che c’è tra cugini: spesso non si ha va d’accordo perché si hanno vedute diverse sulle concezioni della famiglia; se dietro poi ci sono partiti la situazione si fa più complessa")...
Un fantasma all'opera; dimissioni a teatro.
L'ìnclita Giunta, invece, ha appena aggiunto un posto a tavola...
Congratulazioni vivissime per il gratùito spettacolo.

mercoledì 20 giugno 2012

I capponi di Renzo: Comune/Aler



Abbiamo seguito con divertita (ma non troppo) sorpresa lo scambio di comunicati-stampa emessi dall’ìnclita Amministrazione Comunale  e ALER Varese in merito all’assegnazione degli alloggi realizzati nella già foresteria del Seminario e in due lotti al Quartiere Matteotti: il Comune accusa ALER di esasperante burocrazia; ALER risponde che i burocrati risiedono in Comune.
Al di là della perla linguistica contenuta del comunicato-stampa municipale («qual’ è il bisogno abitativo»,errore da penna blu commesso alla vigilia dell’inizio degli esami di maturità), notiamo che l’Amministrazione dà un’ulteriore prova di superficialità e di approssimazione, condite con la consueta arroganza: si comporta come se gli alloggi di cui si tratta siano di proprietà comunale e pretende di disciplinarne unilateralmente il destino, diméntica che l’attore principale resta comunque ALER, che ha investito fior di quattrini nella nostra città con l’intervento al già Seminario e con il complesso Accordo di Quartiere al Matteotti.
In realtà, all’attuale transeunte maggioranza, per motivi ideologici e di politica di piccola bottega, queste iniziative non sono mai piaciute, le osteggiò con mille pretesti quando furono portate in Consiglio Comunale ed ora tenta ora di piegarle alla propria volontà (memorabile una frase della potentissima SuperVicesindachessa in carica, pronunciata in una seduta di Consiglio, secondo cui non si capisce quale utilità verrebbe al Comune di Saronno dall’operazione all’ex Seminario: peccato che ALER, oltre ad essersi accollata tutti i costi di progettazione e di esecuzione del recupero dell’edificio, abbia versato cash alle casse comunali la bella somma di oltre 1.000.000,00 di euri… e si sia trattenuto l’onere della gestione dell’edificio…).
Non v’è dubbio che ci debba essere collaborazione tra ALER ed altri Enti Pubblici interessati all’assegnazione degli alloggi ammobiliati (destinati a studenti ed a lavoratori temporanei – si pensi ad insegnanti, agenti delle Forze Armate, infermieri, ecc., fortemente scoraggiati a venire a Saronno da canoni di locazione privati di altissimo costo): diverse voci, competenti per svariati settori, possono concorrere ad efficaci sinergie.
Non v’è dubbio, però, che i ruoli debbano essere rispettati: nel caso di specie, è ad ALER che compete l’assegnazione finale; altri possono (anzi: devono) dare suggerimenti concreti, ma non possono pretendere di fare di testa propria in casa d’altri; nemmeno con la pressione di inutili comunicati-stampa, buoni solo a rinfocolare polemiche.
Mentre gli Uffici Comunali – come sostiene ALER – rallentano il rilascio dei permessi di costruire e l’ìnclita Amministrazione reclama (a qual titolo? Botte piena e moglie ubriaca?) notevoli interventi a spese di ALER per prendersi in carico diversi alloggi (da cui transiteranno nelle casse comunali cospicui affitti), il problema abitativo è esploso con tutta la drammaticità della crisi generale attuale (dopo che, per un decennio, con un’attenta politica di acquisizione di alloggi al patrimonio comunale, si era riusciti a contenerlo, senza alcuna esecuzione di sfratti).
L’ìnclita Amministrazione come risponde? Ipocritamente auspica la collaborazione, ma spara a zero con i comunicati-stampa e con le polemiche; bel modo di agire… Incita al litigio, come se fosse una soluzione e non un mediocre tentativo di celare, dietro il fumo delle parole, la propria incapacità di operare.
Si bèccano tra di loro: come i capponi di Renzo.
E le case… stanno a guardare. 
Vuote.

giovedì 14 giugno 2012

Il bilancio-mongolfiera



Interessante dibattito ieri sera in Consiglio Comunale in merito al conto consuntivo del 2011; a mio avviso, l’appuntamento più importante dell’anno amministrativo, perché basato sui risultati, veri, concreti e verificati e non, come il bilancio preventivo, sulle previsioni. Appuntamento malgrado ciò solitamente snobbato, perché i numeri  nudi danno meno visibilità e sono renitenti alla propaganda.
La qualità della discussione è stata davvero notevole (perfino l’Assessore Santo mi ha stupito, confessando di essere stato prevenuto nei miei confronti – suppongo negativamente – e invece mi ha risposto in modo cortese e dialogante:  non è mai troppo tardi per rispettarsi, anche se da posizioni spesso distanti);  la materia è ostica e richiede lo sforzo della riflessione; mi piacerebbe che il Presidente del Consiglio Comunale, ieri sera particolarmente arcigno e rigido, si rallegri lui pure del proficuo dibattito, che aveva tentato di azzerare con  una severa e restrittiva applicazione del regolamento: i Consiglieri che parlano a braccio – come nel mio caso – prima di prendere la parola hanno necessità di qualche momento di raccoglimento per impostare il proprio discorso; non siamo su una pista di atletica dove la partenza è segnalata da un colpo di sparo…  La fretta è cattiva consigliera.
Orbene, dal confronto è uscita la diversità di impostazione tra l’attuale maggioranza ed i princìpi cui Unione Italiana s’ispira, sulla scorta dell’esperienza amministrativa mia e di numerosi altri suoi aderenti.
Il Segretario del PD, Dott. Gilardoni, ha sottolineato che questo centro-sinistra, nel compilare il bilancio, per trasparenza e correttezza delinea tutte le esigenze dei cittadini: quindi elenca moltissimi progetti, anche se sa che, per le notorie difficoltà economico-finanziarie contingenti, ne potrà realizzare solo una parte. Di qui la normalità della forbice anche molto ampia tra il preventivo ed il consuntivo.
Concetto – questo – accattivante ed esposto abilmente, ma tuttavia non convincente ed ambiguo.
Infatti, unico dell’opposizione – come rilevato dallo stesso Dott. Gilardoni – ho riconosciuto senza tentennamenti che, in un momento di crisi come quello che viviamo e con le ristrettezze imposte dai Governi  ai Comuni solo a beneficio dei conti dello Stato, gli Enti Locali hanno ben poca libertà di manovra e si trovano nella spiacevole situazione di amministrare bisogni accresciuti con mezzi ormai insufficienti: è un dato di fatto che solo per inutile demagogia altri hanno voluto ignorare.
Posto questo fondamento indubitabile, nascono però le diversità di metodo: l’attuale maggioranza (transeunte com'è la vita), infatti, nel bilancio preventivo del 2011 ha infilato una pluralità di interventi ab origine irrealizzabili ed ha proposto l’assunzione di mutui per ben 6 milioni, di cui ne ha contratti soltanto per € 400.000 (sistemazione di strade): i mutui come dei tappabuchi. Questa differenza, unita ad altre grosse cifre cambiate a causa di provvedimenti governativi e dell’inizio dell’attuazione di un federalismo fiscale mal concepito e peggio attuato, ha fatto sì che il totale del previsto per entrata e spesa si sia rivelato superiore del 28% (ventotto per cento) rispetto all’effettivo del consuntivo; in particolare, delle 18 opere impegnative annunciate, solo 4 siano state realizzate (e nemmeno le più importanti).
Nel sottolineare questo differenziale (pari a circa 15 milioni su 53), ho criticato (mi pare fondatamente) l’allarmante superficialità previsionale, che ha dato luogo ad un bilancio preventivo gonfiato a dismisura come una gigantesca mongolfiera.
In verità, a mio modesto avviso (modesto perché non sono un economista dalla riverita firma),  nel preventivo si devono esporre solo i progetti di cui si abbia la ragionevole certezza di poterli realizzare, con l’indicazione puntuale e vera delle fonti di finanziamento; in altre parole, si deve prevedere solo ciò che si ritiene prudentemente di poter fare. Altrimenti, il bilancio preventivo si converte in un elenco di buone intenzioni, di sogni ad occhi aperti, in una fabbrica di illusioni.
L’attuale maggioranza, su questo versante, ha scelto di comportarsi così; con la scusa di dichiarare le esigenze dei cittadini e pur sapendo di essere in grado sì e no di provvedere alla mera amministrazione ordinaria, ha confezionato un bilancio di ambizioni e di idee (alcune delle quali sono anche condivisibili in teoria) ed ha deliberatamente confuso il suo programma elettorale  con le poste di bilancio di previsione (sia dell’anno, sia del triennio: basti vedere il piano triennale delle opere).
Insomma, il bilancio-mongolfiera per dimostrare, sulla carta, che i famosi dieci grandi progetti, tanto strombazzati in campagna elettorale e su cui il centro-sinistra ha costruito in buona parte il consenso,  sono vivi e vegeti: peccato che, dopo due anni e mezzo di governo, non ne sia stato realizzato nemmeno uno.
Questo, dunque, rimprovero ai Reggitori saronnesi: l’insistenza nell’illusione miracolistica di magnifiche sorti e progressive improbabili ed impossibili stante l’attuale difficilissima crisi in cui ci dibattiamo; e ciò non per trasparenza, come pudicamente si è cercato di sostenere, ma solo per fare altro fumo ed indurre a nuove aspettative irrealistiche; è propaganda pura (in ciò sono imbattibili!), nel tentativo di mantenere un consenso fortùito dovuto, come ben sa il centro-sinistra, più alle divisioni altrui che alla propria solidità.
Le previsioni sono difficili, è vero; ma non bisogna esagerare; sia onesta la maggioranza e si limiti ad un discorso semplice semplice:  cureremo attentamente l’ordinaria amministrazione, nel tentativo di continuare ad erogare i servizi cui i cittadini erano abituati; sarà già una cara grazia se ci riusciremo; le grandi idee, i grandi progetti li conserviamo nei nostri desideri, ma li dobbiamo rinviare a momenti migliori. Accontentiamoci anche di piccole cose (che, se sono tante, messe insieme sono già un successo).
Un atteggiamento simile sarebbe prova di lucidità e di umiltà; di più: sarebbe un vero esempio da imitare anche da parte dei cittadini saronnesi, adusi – come tutti gli Italiani e gli Europei – a vivere al di sopra delle reali possibilità da decenni: sarebbe buona politica, che anche noi apprezzeremmo.
Il conto consuntivo del 2011 serva a questa inversione di tendenza; i numeri, ahimé, parlano chiaro; dal bilancio-mongolfiera e dalle promesse da marinaio alla forza, al coraggio di non promettere troppo;  senza eccedere in tecnicismi ragionieristici o in rancorosi confronti con un passato, anche recente, in cui la disponibilità di risorse era incomparabile a quella attuale dovuta al una crisi profonda e lontana dalla conclusione.
Se la maggioranza si incamminasse su questa strada di aderenza alla realtà, non ci limiteremmo ad incoraggiarla; altrimenti, alla prova dei consuntivi, l’illusione non reggerà ed i Saronnesi, ancora più attenti nel momento della difficoltà, scopriranno che il Re è nudo, anche se ammantato di splendidi colori come un ciarliero pavone.
Forse per non dare troppo l'occhio l'Amministrazione non ha pubblicizzato per nulla il consuntivo, né sul SUO settimanale, cassa di risonanza di natura encomiastico-esornativa, dall'intenso profumo d'incenso, né sul SUO sito web in perenne restyling: meglio che i cittadini non sappiano e non disturbino il manovratore.
All'anno prossimo.

mercoledì 13 giugno 2012

Diffidare delle imitazioni

L'unico, vero, concesso e legittimo stemma di Saronno

Forse per distrarsi dalla noia del nulla in cui si dibatte, l'ìnclita transeunte Amministrazione ha pensato bene di giocare con il simbolo civico più importante ed identificante della città: lo stemma.
Un ufficio a corto di idee ha disegnato il sedicente nuovo stemma di Saronno per  uniformare le comunicazioni dirette sia all’interno che all’esterno”,  “creare un format grafico per dare alla Città di Saronno un’immagine di grande valore, un’identità precisa, chiara e omogenea che renda le comunicazioni del Comune immediatamente e facilmente identificabili” e favorire “l’usabilità e la semplicità del manuale diventano punti di forza per una sua corretta applicazione”.
Linguaggio oscuro e confuso, che non è in grado di superare i dettami della legge, per certo ignota agli Autori di siffatto brillante scoop.
L'unico vero e legittimo stemma della Città di Saronno è quello concesso con Decreto del Capo del Governo il 10 novembre 1932, con la corona e le insegne araldiche di Città, concesse dal Presidente della Repubblica nel 1961. 

Di entrambi i documenti si fa bella mostra nello studio del Sindaco in Municipio (almeno sino al 2010)..
L'attuale "versione" escogitata dall'Amministrazione costituisce una "variazione" grafica estemporanea, non conforme alle regole che disciplinano l'araldica comunale e non considerabile come ufficiale.

Particolarmente stravagante (araldicamente parlando) il bottone azzurro caricato della lettera "S"...
Il gonfalone e la bandiera sono stati concessi con Decreto del Presidente della Repubblica in data 28 settembre 2007, dopo una complessa trafila burocratica, di cui mi occupai personalmente.
Ovviamente, sul gonfalone e sulla bandiera compare lo stemma VERO della Città di Saronno, non la variazione inventata inopinatamente oggi.
Forse che si vorranno cambiare anche gonfalone e bandiera?
Per ora, essi sono regolari e dotati delle necessarie autorizzazioni degli Organi competenti (il Presidente della Repubblica).
Il "nuovo stemma", invece, non gode di alcuna autorizzazione ed è un banale e nemmeno tanto riuscito "restyling" del vero stemma.
Oltretutto, il cambiamento non è conforme nemmeno allo Statuto Comunale vigente, che all'art. 3, comma 2., stabilisce che "lo stemma comunale (è quello) concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 10 novembre 1932".
Il Consiglio Comunale - unico organo istituzionale che è investito del potere di modificare lo Statuto con maggioranza qualificata - NON SI E' MAI PRONUNCIATO SULLA MODIFICA, che non è mai stata portata alla sua attenzione.
Evidentemente, un ufficio comunale, spalleggiato dall’assessore di turno, pensa di poter fare quello che vuole e l'Amministrazione si accoda.
Chissà che cosa ne pensa il Presidente del Consiglio Comunale, che è il primo tutore delle prerogative del consesso che dirige... Non c'interessa, invece, conoscere il parere del Segretario Generale: abbiamo già letto troppi suoi audit e ci basta.
Noi continuiamo a restare fermi all’unico, vero, concesso e legittimo stemma della Città; il resto passerà, come un modesto temporale, uno stranuto di cui non tenere conto nella plurisecolare storia saronnese.