domenica 31 maggio 2015

sabato 30 maggio 2015

venerdì 29 maggio 2015

Smemorati e convertiti


Puntuale come la morte, alla vigilia delle elezioni compare il solito foglietto denigratorio, di cui qualcuno ha una vera e propria specializzazione ripetitiva, a cadenza quinquennale.
Un opuscolo del SAC (Saronno al Centro) si diverte a vomitare ingiurie contro gli altri candidati a Sindaco, mettendo in bocca ad anonimi cittadini (“espressioni raccolte tra la gente”) frasi evidentemente studiate a tavolino, peraltro con non poche inesattezze temporali e salti logici.
Facciano pure, sono bravissimi nell’azione diffamatoria, che risponde al preciso dettato in cauda venenum.
Peccato, però, che scagli la prima pietra chi ha peccato (politicamente, sia ben chiaro) e peccato tanto, anche se casualmente finge di non rammentare.
Da dove vengono i santi padri fondatori  di questa lista che di civica ha solo il nome? In che cosa consiste la loro verginità? Dov’erano costoro sino ad un paio d’anni fa? Non hanno rivestito, per caso, la carica di segretario di Forza Italia, che ha portato a due sconfitte brucianti nel 2009 e nel  2010? E come mai non hanno avuto il coraggio di presentarsi in proprio e non tramite un terzo come candidato a Sindaco? Qualcuno non è stato Assessore per cinque anni con il Sindaco Gilli e Consigliere Comunale per almeno otto, nei banchi del PDL? E altri nei pingui Consigli d’Amministrazione di un noto gruppo ferroviario?
Gonfi di solidarietà e di buona, ottima volontà, in prima fila ad ogni manifestazione pubblica, civile e religiosa, inclusi i funerali, sono un po’ smemorati… Sarà lo stress da prestazione.
Ma le fotografie parlano da sole... basta guardarle e si capisce bene, al di là di ogni ragionevole dubbio, chi stia dietro e governi SAC, con dovizia di mezzi.
Lo sguardo amorevole, smodato del Fondatore abbraccia e sovrasta il candidato ufficiale.
Come in uno spettacolo di ventriloqui, che dànno voce ad innocenti manovrati.
La politica è un’altra cosa, non si nutre di maldicenza, di mal represse invidie e gelosie, insufficientemente celate con l’ostentata virtù solidale; noi non abbiamo bisogno di aprire gli archivi, abbiamo ottima memoria.
Tanti auguri al candidato Sindaco di SAC; ottima persona in discutibile compagnia; ha imparato in fretta; nel suo appello agli elettori ha solo parlato male degli altri: argomentazioni formidabili.



Un altro amabile personaggio, amico di lunga data, come si professa, è stato Presidente del Consiglio Comunale dal 1999 al 2004 ed Assessore ai Lavori Pubblici dal 2004 al 2009, quando il Sindaco si chiamava Pierluigi Gilli.
Oggi, com’è suo pieno diritto, sostiene altri, di cui loda spessore e capacità, e rivendica la purezza (magari anche la bellezza, come taluni suoi nuovi sodali) del genuino centro-destra a cui aderisce.
Dà una muscolosa martellata la vigilia delle elezioni, con tempismo da primato; bravissimo come sempre, fonda le sue affermazioni non sulla qualità della sua coalizione, con lo zelo del neoconvertito, ma sulle critiche e sui sospetti (che insinua con dovizia da consumato argomentatore) che la mia coalizione sia votata alla sinistra. È riuscito a strapparmi un sorriso; dare a me, anche indirettamente, del sinistrorso è davvero curioso, fantasioso... (eppure, Lui mi conosce….).
Certamente, rispetto alle primavere di bellezza, che richiamano direttamente l’inno Giovinezza, la mia alleanza è scandalosamente spostata verso il centro; ma il centrodestra vero, senza il trattino, noi lo rappresentiamo coerentemente con le stesse, identiche maggioranze, di cui Dario Lucano è stato convinto partecipe dal 1999 al 2009, in ruoli apicali, quando la sua Lega bien aimée era all’opposizione.
Dov’è, dunque, la differenza? Parliamo di Saronno, richiami strumentali ad altri livelli e acredini personali non c’entrano nulla, sono fuorvianti e servono solo a fare confusione.
La differenza non c’è; noi siamo i moderati di sempre, felici di non urlare e di fare riferimento al Partito Popolare Europeo, ciascuno con le proprie specificità.
Piuttosto, è il nostro contraddittore che ha perso, con i suoi nuovi amici e sodali, un pezzo importante: il centro; gli è rimasta la destra e buon pro gli faccia, è del tutto legittimo¸ vada dove lo porta il cuore.
E non si vergogni, nemmeno implicitamente, di stare dov’è, cioè a destra; non è una bestemmia; ha trovato un’altra casa accogliente, dopo qualche trasloco; il cambiamento, la conversione gli fanno bene; come ha benissimo operato nelle mie Amministrazioni, di cui forse ricorda poco; io continuo ad essergliene grato, ma lo sussurro soltanto, non vorrei metterlo in imbarazzo coi suoi attuali alleati, in una casa dove si agisce istintivamente e di pancia, spicciativamente, con la stessa passionalità del mio ex Presidente ed ex Assessore. Forse si è accasato una volta per sempre ed ha trovato ciò di cui era alla ricerca, provando e riprovando. Primavera di bellezza. Ritorno alle origini.
Facciamocene rispettosamente una ragione: oggi abbiamo a Saronno alleanze politiche omogenee, forse dispersive, ma coerenti al loro interno; La Lega ovviamente voleva cogliere l’attimo favorevole e avere il comando delle operazioni; prima, c’erano fin troppi equivoci, correnti, dispetti. Non tutto il male vien per nuocere, non occorre denigrare i competitori, è di cattivo gusto, di doman non c’è certezza, le parole pesano come macigni, rendono difficile conciliarsi se gli eventi lo richiedono. La prudenza è una virtù, come la misura.  L’essere distinti è una ricchezza, non una iattura.
Ancora un paio di giorni e l’arbitro unico deciderà: i Saronnesi. Che siano rose o che siano spine, avranno comunque ragione loro, è la democrazia, non un destino cinico e baro.
Buona fine settimana, con tanto miele al posto dell’inutile fiele.
E che si vada alla urne!



  

mercoledì 27 maggio 2015

martedì 26 maggio 2015

Primavera o inverno?


Leggiamo su Varesenews le letterali dichiarazioni del candidato Fagioli:
«I saronnesi devono stare attenti a chi oggi si spaccia per centrodestra ma è pronto a portare il voto a sinistra. Siamo gli unici ad aver detto di essere alternativi al centrosinistra mentre altri lasciano sottointendere possibili collaborazioni. Ex pdlellini oggi si presentano come centristi apartitici, mentre centristi di partito renziani con il supporto di Forza Italia vorrebbero acquisire il voto di destra e portarlo a sinistra».
Parole in libertà, di pretto tono propagandistico, in carenza di argomenti, fatta eccezione per slogan triti e ritriti, dalle riserve indiane al martellante urlo "al lupo, al lupo!".
La sua coalizione, tuttavia, ha perso un pezzo: il centro; è rimasta solo la destra; anzi, si è buttata a destra.
Ne rispettiamo, ovviamente, le scelte, che sono tutte opinabili e consentite.
Ma chi ha tra gli alleati una lista che, con dubbio gusto, rievoca primavere di bellezza ossessivamente caratterizzanti un inno alla giovinezza di un passato non certo lodevole con quale credibilità accusa altri di spacciarsi per centro-destra?
Se di spacci si deve proprio parlare, noi vediamo con sconcerto un'involuzione, una deriva con forti tratti ideologici estremi che rende irriconoscibile un partito con il quale ci si era illusi di poter percorrere in comune tratti di strada amministrativa.
Preferiamo rimanere ben saldi nel solco della moderazione come metodo, dell'approccio ragionato ai problemi ed alle soluzioni, senza demagogia e sfruttamento delle paure.
Alternativi alla sinistra, che abbiamo contrastato con competenza e con raziocinio dai banchi dell'opposizione negli ultimi cinque anni, rilevandone l'immobilismo e l'incapacità di governare, e che continuiamo e continueremo a considerare alternativi, com'è nella nostra storia.
Il centro-destra saronnese è qui con noi; è lo stesso centro-destra che ha amministrato per dieci anni la città con buoni risultati, tuttora visibili.
Con la Lega all'opposizione, pronta sempre a dire solo no, acriticamente.
Al di là dei nominalismi, che lasciano il tempo che trovano e che fungono da specchietto per le allodole, noi portiamo come biglietto da visita una consolidata esperienza amministrativa; chi si autopromuove e non ha altro da dire che insinuazioni maliziose e fuorvianti, invece, ama mostrare i muscoli ed offre esclusivamente una gerla di no. 
Primavera di bellezza o inverno di  demagogia?
I Saronnesi non hanno bisogno di richiami e di avvertenze: lo hanno già capito.
  


lunedì 25 maggio 2015

La leggenda del santo groviera


A fronte di una conclamata scarsità di argomenti e di competenza, di chi si limita a sognare una "Saronno colorata" (che cosa significa....) o tuona monotematicamente sulle riserve indiane, hanno ripreso a circolare scorrette e false leggende su inesistenti buchi di bilancio delle mie amministrazioni 1999-2009 e su un tanto nostalgicamente rievocato, mitico tesoretto.

I ripetitivi insinuatori, che celano dietro queste stupidaggini la loro insipienza ed un'inesusta voglia di maldicenze, straparlano di contabilità pubblica ed ingannano i concittadini. Non risulta che, dopo tanti anni, sia mai stato fatto un rilievo dalla Corte dei Conti.

Ripetiamo, quindi, per fare chiarezza, quanto già spiegato e rispiegato anni fa, ma tuttora bellamente ignorato dagli oscuri denigratori.
 
Purtroppo, la scienza dell’amministrazione insegna tutt’altra cosa;principio fondamentale (e logico, direi) è che gli Amministratori devono chiedere il minimo possibile ai Cittadini per gestire la città e, conseguentemente, devono spendere possibilmente tutto ciò che hanno chiesto per realizzare il bilancio annuale.

Non vi sono risparmi nella contabilità pubblica, non vi devono essere, perché se si avanza qualcosa, vuole dire che o 1) si sono sbagliate le previsioni e si è chiesto ai cittadini di pagare di più del necessario o 2) non si è stati capaci di impegnare e spendere le somme chieste ai cittadini.
L’avanzo di amministrazione, dunque, non è un risparmio, ma è la provadell’incapacità più o meno alta di amministrare; non è un utile come in un bilancio privato, è una manifestazione di inefficienza.

Quindi, se è vero che l’Amministrazione Tettamanzi lasciò una discreta somma al suo termine, vuol dire che non era stata in grado di governare in modo adeguato, vuol dire, soprattutto, che aveva aumentato l’ICI ed introdotto l’addizionale IRPEF senza riuscirne poi a spendere il ricavato: che bisogno c’era, allora, di tartassare i cittadini?

Da dove venivano questi falsi risparmi? Senza voler dare lezioni di contabilità pubblica e limitandomi a definizione molto sommarie, dai residui passivi (cioè dalle somme impegnate e non pagate entro il termine dell’esercizio = è stata stanziata a bilancio una certa somma per p.es. un’opera pubblica, poi questa non è stata realizzata e, quindi, non pagata),dalla mancata contabilizzazione dei risparmi sulle opere pubbliche (per un’opera pubblica si è stanziato, ad es., 1.000.000,00 di €; alla sua conclusione, tra ribasso d’asta ed altri minori costi, è costata 900.000,00 €; occorre il collaudo per la contabilità finale, che in questo caso rimette in gioco 100.000,00 € disponibili), dalla mancata devoluzione ad altri scopi di residui di mutui già pagati.

Nel 1999-2000, la mia Amministrazione dispose una rigorosa ricognizione dei residui passivi , che si concluse con la pulizia del bilancio e con la scoperta (ma tale non era!) di una disponibilità di qualche miliardo di lire: i soldi c’erano, bastava volerli trovare, bastava che gli Uffici facessero il loro dovere, bastava che i collaudi non attendessero anni per essere fatti, bastava che si chiedesse alla Cassa Depositi e Prestiti (allora l’unica di fatto a concedere mutui agli Enti Locali) di spostare dei residui di mutui già pagati e rimasti inutilizzati al finanziamento di altre opere (si scoprirono avanzi di vecchissimi mutui risalenti addirittura agli anni Cinquanta; peccato che, nel frattempo, l’inflazione li avesse pressoché azzerati; peccato che le somme in cassa sono obbligatoriamente depositate presso la Tesoreria Unica Nazionale, che non dà un centesimo di interessi sulla giacenza).

Dunque, di non di tesoretto si trattava, ma di monumento all’inefficienza; questi soldi – dei Saronnesi – c’erano già, da anni, e dovevano essere usati sia per nuove opere e nuovi servizi, sia per ridurre la pressione fiscale (l’ICI sulla prima casa, nei primi cinque anni della mia Amministrazione, passò dal 5,2 per mille al 4,0 per mille).
Quei soldi, tolti dalla ragnatele dell'incuria, sono serviti per eseguire una montagna di opere pubbliche tuttora esistenti, malgrado le mancate manutenzioni dell'uscente amministrazione; sono stati puntualmente impiegati per dotare la città di nuove strutture (da Villa Gianetti alla Sala Vanelli, al Liceo Classico, al nuovo Centro Socio Educativo, alla Comunità Alloggio per i disabili, al rifacimento di moltissime strade, ecc., ecc.).

Oggi la situazione economico-finanziaria dei Comuni è ben altra cosa; il sistema dei Comuni ha dato il più alto contributo al risanamento delle finanze pubbliche; il patto di stabilità, i sempre minori trasferimenti dallo Stato, i sempre maggiori servizi imposti ai Comuni, la gravità generale della contingenza economica, l’enorme diminuzione degli oneri di urbanizzazione, la difficoltà ad assumere mutui pesano enormemente e costringono ad una politica di bilancio al limite della sussistenza, come tutti gli Amministratori, di ogni colore e di ogni provenienza geografica, denunciano quotidianamente.


Reperire nuove risorse è impresa titanica, sicché governare si è reso molto più difficoltoso e complicato; le promesse elettorali, poi, corrono il rischio di rimanere sogni irrealizzabili, come i dieci grandi progetti evocati dal programma Porro, di cui nemmeno uno è stato realizzato.

Oltretutto, c'è poco da stare allegri: negli ultimi mesi... la Giunta uscente ha approvato delibere di cui mancava il finanziamento e contro il parere del Ragioniere Capo (a noi non era MAI successo): basta andare sul sito del Comune e leggere, se ne scopriranno delle brutte...

Di certo, chi arriverà in Municipio dopo le elezioni, dovrà fare attente verifiche; speriamo di non trovare un santo groviera.

Sbarchi



Il 25 febbraio 2011, su questo blog (http://pierluigigilli.blogspot.it/2011/02/fughe-di-massa.html) scrivevo:

"L’esplosiva aria rivoluzionaria che, con molta violenza, sta spazzando iregimi dell’Africa settentrionale sembra destinata ad avere, tra le più importanti conseguenze, quella di una fuga di massa da quei Paesi verso l’Europa, tramite il ponte naturale costituito dalla Penisola italiana: si parla dicentinaia di migliaia di persone in procinto di dirigersi verso le nostre coste.
La prospettiva è inquietante per molti motivi, ma per due in particolare:
-  l’ostile, comoda e cinica posizione dei Paesi nordici dell’Unione Europea, che si rifiutano di collaborare con i Paesi dell’Europa mediterranea, direttamente coinvolti in questo esodo: un brutto colpo all’ideale europeo e alle sue istituzioni, dimostrativo delle riserve mentali di alcuni Stati, solitamente così zelanti nel difendere – con i paroloni - i diritti umani e pronti a bacchettare l’Italia, che avrebbe leggi troppo restrittive sull’immigrazione;
-  la solitudine in cui si viene a trovare il nostro Paese, che non può certo far fronte da sé ad un fenomeno così diffuso (epocale, è stato definito), con problemi pratici di enorme rilevanza non solo di natura economica: i soldi, anche se l’Unione Europea ne stanziasse, non bastano; si tratta di ben altro, di dare un’accoglienza civile ed umana.
Ma prima ancora di queste amare riflessionistento a capire per quale ragione migliaia di persone aspirino ad abbandonare i loro Paesi dopo aver fatto una rivoluzione per abbattere regimi dittatoriali e conquistare libertà e democraziaperché, finalmente liberi, soprattutto i più giovani, non s’impegnano nella ricostruzione delle loro patrie, non si rimboccano le mani da protagonisti di società nuove, affrancate dai limiti di sistemi polizieschi?Perché non si rendono autori del loro futuro, della redistribuzione delle ricchezze depredate dai regimi corrotti che hanno concorso a distruggere?Da che cosa fuggono, ora che hanno l’occasione di vivere più dignitosamente e senza il peso di governanti feroci e repressivi, con l’orgoglio di averli sconfitti?
Certo, in questa situazione rivoluzionaria, i migranti diventano profughi per il diritto internazionale, sicché non sarebbe giuridicamente lecito non dare loro asilo.
Forse che, allora, queste rivoluzioni  si trasformino in un ben congegnato grimaldello per lo stravolgimento degli assetti politico-storico-sociali-religiosi dei Paesi europei mediterranei?"

Da allora, la situazione si è evoluta in peggio (guerre, persecuzioni di cristiani e di altre minoranze religiose, fanatismo crudele e distruttivo del famigerato califfato), ma il problema di fondo è rimasto lo stesso: l'Italia è lasciata da sola, i Comuni - delegati dalle Prefetture - non sanno più come ricoverare decorosamente gli sbarcati; gli Italiani in difficoltà si vedono posposti ai nuovi arrivati, con l'insorgenza di una nuova, temibile guerra tra poveri.
Sembra che l'Unione Europea incominci a riconoscere il problema, per farsene carico collettivamente; ma ancora diversi Stati sono riluttanti ad accogliere le quote di immigrati che sarebbero loro proporzionalmente assegnati.
Il risultato non cambia: da una parte, una schiera innumerevole di disperati e di illusi; dall'altra un Paese che - ancora in preda alla crisi economica - non ce la fa più ad essere accogliente.
Con devastanti conseguenze a livello locale.
Urge una seri presa di coscienza dell'Unione Europea, che non può richiedere soltanto rigidità e severità economico finanziaria, ma deve dimostrare di essere veramente un'unione e non soltanto una mascherata monetaria, che non dà alcuna sicurezza.
 

domenica 24 maggio 2015

Campioni d'Italia


Un altro grande successo per lo sport saronnese d'eccellenza: la squadra dei Saronno Castor è campione d'Italia di Tchoukball per la settima volta!
Complimenti per i ragazzi dell'équipe, che regalano un altro motivo di orgoglio alla nostra città, culla di questo sport sempre più apprezzato.
Notizie più ampie: http://ilsaronno.it/2015/05/24/tchoukball-saronno-castor-conquista-il-settimo-scudetto/

giovedì 21 maggio 2015

Studiare



"Prima delle elezioni, faremo un seminario di studio sull'organizzazione del Comune e sugli atti amministrativi".
Quando l'ho detto la prima volta ai candidati delle liste che mi sostengono, l'hanno presa per una battuta o per una... minaccia; poi hanno condiviso che sia una buona opportunità quella di investire un po' di tempo per studiare insieme, almeno sommariamente, quali siano gli organi e le funzioni del Comune, come sia fatto e come si legga un atto amministrativo.
Prepararsi per amministrare; capire i meccanismi; tradurre in provvedimenti le idee; osservare scrupolosamente la legittimità degli atti.
Dalla battuta, al primo appuntamento, sabato 23 maggio 2015, dalle 10.00, nel nostro spazio elettorale.
Questa volta fungerò io da introduttore; le volte successive, inviteremo esperti qualificati, che si alterneranno per questa scuola volontaria, da cui trarre competenze e conoscenze.
Come dice una famosa frase, nessuno nasce imparato: è importante che chi si propone come candidato - e, successivamente, da eletto - non improvvisi; la buona volontà è un potente carburante; tuttavia, è necessario sapere muoversi correttamente in un mondo municipale in cui le trappole di leggi, regolamenti e prassi sono disseminate dappertutto.
Alla domanda "perché ha deciso di ricandidarsi", ho risposto più volte che sento il dovere di trasferire a nuovi amministratori, soprattutto ai più giovani, quanto io stesso ho imparato nella mia vita politico-amministrativa; è un dovere etico, per distribuire, in un patto tra generazioni, l'esperienza ed i saperi che aiutano a decidere; non tanto la teoria, quanto la pratica.
Prepararsi per essere buoni amministratori non è facile; però bisogna farlo, per non ridurre l'impegno politico a vuote chiacchiere da caffè o a confronti urlati su progetti demagogici.
Ci proviamo; per me sarò un vero piacere crescere insieme per dare un contributo di efficacia, di efficienza, di consapevolezza e di responsabilità al governo della nostra città.
Un grazie anticipato agli studenti.

martedì 19 maggio 2015

Solo noi




Il centrodestra ha una sola casa, a Saronno, quella delle quattro liste che si richiamano al Partito Popolare Europeo e che condividono un bagaglio culturale e politico fatto di moderazione come metodo, dei valori della tradizione cristiana e liberale, della persona al centro e della famiglia cellula fondamentale della società, dell'attenzione per i più deboli, della solidarietà tra le generazioni, della difesa delle proprie radici, della libertà dalla paura, del lavoro come mezzo di promozione, della scuola e della formazione come educazione alla vita ed alla curiosità, della tassazione giusta ed equa, dell'amministrazione collaborativa, delle città ordinate e pulite, dell'ambiente sano, della tutela della salute, della tolleranza e del rispetto reciproco, dell'accoglienza senza perdita della propria identità, della pace - non del pacifismo inconcludente e di facciata -, della politica non urlata come strumento di governo per il benessere comune e l'elevazione della dignità personale.

Questo è il centrodestra amico e tranquillo, equilibrato e responsabile, che non prospera sulle paure e che ragiona con la testa, non con la pancia; che ama il confronto delle idee, che lotta strenuamente per le libertà individuali e collettive; che incoraggia chiunque a progredire, a darsi da fare per la propria realizzazione come persona e come parte della società, che sa conservare con orgoglio le tradizioni ricevute, che non scade nella demagogia o negli estremismi, che è responsabile, che profuma di buon senso.
Il resto, al di là delle oblique autodefinizioni, è altra cosa, ha perso il centro, rimane solo la destra, al Parlamento europeo siede in banchi diversi dal Partito Popolare.
Esperienze distinte e sensibilità muscolari differenti.
Si può eventualmente collaborare per comunanza di programmi condivisi e per alcune affinità.
Non ci si può, però, confondere; ognuno ha le proprie caratteristiche.
Una casa il centrodestra - l'originale -, con un vicinato di destra - giustamente in cerca della difesa delle proprie opinioni.
A Saronno il centrodestra è un'alleanza coesa, forte, determinata tra Forza Italia, Unione Italiana, Popolari Insieme per Saronno, Pensionati
L'originale, appunto.
Con tutto il rispetto per altri, non scambiamolo con limitanti imitazioni, in cui spiccano titoli dialettali, che ignorano che cosa significhi essere moderati: liberi di stare con loro, distanti anni luce dal PPE.
L'originale centrodestra siamo dumà nunc, solo noi.



domenica 17 maggio 2015

Visita


El tacòn



Leggo e riporto letteralmente: “Non comprendo il senso di fare una stella di David sul manifesto di Gilli in quanto lui non credo sia ebreo ne ricordo abbia mai mostrato atteggiamenti di vicinanza a quelle dottrine" (sic, inclusa la congiunzione senza l'accento).


Domande:

- E se io fossi ebreo? O di altro culto o razza? Ci sarebbe differenza?  
- A quali "dottrine" ci si riferisce? Di certo, io ripudio il Mein Kampf  e il Manifesto della razza. 
-  "Atteggiamenti di vicinanza" agli Ebrei (o ad altri culti o ad altri popoli) sarebbero sconvenienti?                                                          
La saggezza secolare popolare, ancorché plebea e non patrizia, si rivela sempre più vera ed attuale:

1) un bel tacer non fu mai scritto; 


2) pezo el tacòn del buso.


Buona domenica.

Associazionismo


sabato 16 maggio 2015

STOP


Medaglia




Sui tabelloni elettorali alla Cassina Ferrara, mano anonima ha tracciato la stella di David e la parola Jud (nemmeno conosce il tedesco: Jude) sui manifesti elettorali miei e di Unione Italiana.
Mano ignota nella persona, ma conosciutissima per l'ottusa mentalità che l'ha mossa.
Avevo messo nel conto qualche intemperanza nel periodo che ci separa dalle votazioni del 31 maggio: è sempre successo di vedere manifesti strappati o imbrattati; ci se ne fa una ragione, convinti che la stupidità sia una piaga inestirpabile, incapace tuttavia di incidere sull'ordinato andamento del confronto elettorale.
Non mi meraviglio, quindi, del fatto in sé; mai mi sognerei anche solo di sfiorare la propaganda altrui, ma so che qualche intollerante non sa contenere la sua inesausta prepotenza.
Nella fattispecie, tuttavia, leggo purtroppo un salto di qualità, in senso peggiorativo: l'abuso della stella di David e dell'esplicito richiamo razziale è inquietante, uno sfregio non a me, né ad Unione Italiana, ma alla più grande tragedia dell'umanità e ad un popolo che ha patito l'Olocausto.
Considero una medaglia preziosa l'avermi paragonato al popolo ebraico, a cui porto rispetto profondo ed a cui mi sento unito fraternamente nell'origine comune; oggi ancora di più.
Se il vile autore credeva di offendermi, si è sbagliato alla grande: mi ha onorato. 
E men che meno percepisco con timore l'oscura minaccia dell'insulto anonimo. 
Rimango sereno e tranquillo, non cado nella provocazione.
Mi spiace solo che i toni urlati di qualche devoto all'estremismo infastidiscano la campagna elettorale; gente simile merita solo di essere ignorata; meglio starne alla larga e lasciarla nel proprio brodo di ignoranza colpevole e di stupidità congenita, vigliaccamente coperta dal buio della notte.
Si definiscono da soli; d'altronde, gli alberi si riconoscono dai frutti. Costoro sono i frutti marci e fetidi di un non-pensiero condannato dalla storia.
Buona fine settimana; ho - abbiamo tutti - altro cui dedicarmi.

mercoledì 13 maggio 2015

Un'opportunità da non perdere!



La sfida


Lo sport è una cosa seria, ritempra e mantiene in forma.
Dà anche divertimento, come sarà indubbiamente lunedì 25 maggio 2015, ore 18.00, Centro Sportivo "Matteotti", quando scenderanno in campo i calciatori della squadra "Candidati io sto con Gilli" contro una selezione di "Vecchie Glorie".
Con Lara Comi, nell'inedita veste di giocatrice.
La politica bella non si prende sempre sul serio; può essere anche mezzo di divertimento e di stare insieme.
Spero che siano molti ad accettare l'invito a questo match.
D'altronde, su iniziativa della parlamentare europea, Saronno è stata dichiarata  Città dello sport 2016.
Un gradevole esordio...

domenica 10 maggio 2015

Festa della mamma 2015


Auguri a tutte le Mamme
nella nostalgia della mia

venerdì 8 maggio 2015

giovedì 7 maggio 2015

martedì 5 maggio 2015

Una bella fotografia in famiglia




Gilli ha presentato la sua squadra
Lunedì sera a Villa Gianetti, in una sala del Bovindo mai così gremita,
 ha fatto il suo debutto la coalizione di centro-destra che sosterrà
il candidato sindaco

Saronno è la mia città e voglio che ritorni ad essere vivibile e a misura d’uomo, sotto un’altra guida. Credo che l’unica persona in grado di raggiungere questo obiettivo sia Pierluigi Gilli, che, appoggiato da una squadra coesa e appassionata, può davvero riaccendere Saronno”. E’ stata una determinata Lara Comi a fare da apripista alla serata di presentazione dell’Alleanza per Saronno, che sostiene la candidatura a sindaco di Pierluigi Gilli.
Lunedì 4 maggio a Villa Gianetti, in una sala del Bovindo mai così gremita, la coalizione formata da Unione Italiana, Forza Italia, Popolari e Pensionati, ha fatto il suo debutto, tra emozione e tanta voglia di mettersi in gioco. L’europarlamentare non ha risparmiato frecciatine sul candidato sindaco del Pd e sull’Amministrazione uscente, “che non ha saputo fare nulla di positivo”, per poi rimarcare la sua fiducia verso Gilli e la sua squadra: “Una perfetta combinazione di giovani e di persone con esperienza, guidati da chi ha già fatto tanto per la città e saprà fare ancora molto”.
La parola è passata poi ai rappresentanti delle quattro liste, che prima di chiamare ad uno ad uno i candidati consiglieri, hanno espresso un loro pensiero. “Il nostro gruppo riunisce i tre partiti che si richiamano al Partito Popolare Europeo – afferma Massimo Beneggi, capolista dei Popolari – E ha deciso di sostenere un candidato sindaco che vanta un forte radicamento nella storia politica popolare”. “Tutti approvano la coalizione, tutti conoscono i nostri punti di forza e tutti condividono i nostri valori”, sono i tre aspetti che accomunano i 24 candidati consiglieri di Unione Italiana, elencati dal rappresentante Pierluigi Bendini, che ha poi lasciato spazio all’intervento di Fabio Paticella per Forza Italia, il quale ha sottolineato l’affiatamento della coalizione: “Siamo un gruppo di persone che stanno bene tra di loro, accomunate dal desiderio di proporre qualcosa di nuovo, guidate dalla persona più adatta per rilanciare la città”.
Fausto Gianetti ha sottolineato che “la presenza del Partito Pensionati nell’alleanza è dovuta alla consapevolezza che solo con Gilli si potranno portare servizi e strutture agli anziani, oltre che risolvere i loro problemi. Il nostro intento è anche quello di creare una scuola di politica, avvalendoci della nostra esperienza per insegnare ai neofiti come si amministra la città”.
Infine, l’appassionato intervento del candidato sindaco, che – dopo aver ringraziato i quasi mille Saronnesi che hanno firmato per le quattro liste - non ha risparmiato affondi nei confronti dell’Amministrazione Porro e degli altri aspiranti sindaci, ma ha soprattutto illustrato i punti essenziali del programma, “che non contiene grandi progetti irrealizzabili, ma interventi semplici e concretizzabili”. Ha definito “fiera dell’incoscienza” la presenza di tanti candidati all’ambito scranno, passando in rassegna e smontando le promesse di ognuno di loro, “da chi propone 50 euro al mese per ogni cittadino e parla di lunapark o di eliminazione delle tasse ai commercianti”, per poi affermare lapidario che “chi usa come slogan «cambiamo passo» ammette che questi 5 anni sono stati fallimentari”.
Cambiare passo è necessario, ma non bisogna fare quello dei gamberi”, dichiara, per poi proseguire nelle critiche all’Amministrazione uscente: “Non è vero che non hanno fatto nulla, hanno fatto danni. Basti pensare ai 10mila euro spesi per l’inutile «esperimento» dello stop di Via Carso/Via Varese, fermato dalle proteste dei cittadini, alle assurde scelte viabilistiche e alla mancanza di investimenti per progetti davvero utili per la cittadinanza”.
Si toglie poi un sassolino dalla scarpa, rispondendo a chi “ci dice che non siamo centro destra perché ci manca l’appoggio della Lega. In realtà sono loro che non si sono voluti alleare con noi, spostandosi molto, ma molto più a destra. Del resto avrei delle serie difficoltà a stare in una coalizione con una lista che usa il dialetto per il proprio nome. Anche io lo uso spesso, ma trovo assurdo utilizzarlo per il nome di un gruppo politico, perché ga sèmm minga domà nunc”.
Ha concluso con l’affettuoso invito a tutti i candidati a darsi da fare: “non sarà una passeggiata, ma insieme e con l’amicizia tra di noi, ce la faremo!

Saronno, 5 maggio 2015.
Ufficio Stampa di Pierluigi Gilli















Insieme con passione


E' bello sentirsi a casa, in famiglia, in mezzo ai candidati, che prima di tutto sono amici e stanno bene insieme.
Con la passione dei tanti giovani, il realismo dei mezzani, la grinta degli anziani.
Ciascuno con il suo carattere, le sue competenze, i suoi desideri, i suoi sogni, da persone normali che sentono il dovere di essere disponibili per la propria comunità, per Saronno.
Mai come questa volta, nelle tante campagne elettorali affrontate in varie vesti, ho percepito il significato della bella politica, che si fonda su rapporti personali sereni e affettuosi, sulla condivisione convinta di un progetto di rinascita, a cui tutti hanno dato il loro contributo.
Con serietà e con allegria, senza darsi troppa importanza.
Esperienza - per me sicuramente l'ultima - gratificante e frizzante; nella certezza di compiere, insieme, una missione difficile; grazie ai miei amici d'avventura, col sorriso e con responsabilità.

Pensionati nella società: proposte




Importante contributo al programma da parte della lista PENSIONATI di Saronno

Le società lungo-viventi hanno l’opportunità di disporre, tramite gli anziani, di un bagaglio di conoscenze e competenze, fondamentale patrimonio di saperi sperimentati per la continuità sociale di valori culturali che si trasmettono con le relazioni umane.
Essenziale, quindi, la presenza di soggetti portatori di esperienze che, favoriti ad aggregarsi in adeguati ambiti di ritrovo, partecipino da protagonisti alla vita comunitaria, superando la depressiva solitudine e l’emarginazione.
Persone attive, tra l’altro, nel promuovere sinergie tra i Comuni, le istituzioni e il mondo della terza età, per orientare quanti sono in difficoltà e/o disabilità  a trovare le soluzioni più pratiche a fronteggiare i bisogni espressi o latenti.
Realtà di cittadini sempre più a disagio e che, con indignazione, vedono svanire i giusti obiettivi di sicurezza sociale cui hanno concorso con il loro lavoro e che ora, giunti in vecchiaia, avvertono come sempre più instabili.
I princìpi di uguaglianza e di pari dignità ed opportunità per ogni persona costituiscono le fondamenta su cui si basa la nostra vita sociale e civile. I diritti che da essi derivano devono poter essere esercitati, quale il diritto all’accessibilità e alla fruibilità degli servizi pubblici spesso vanificati a causa strutture od attrezzature non raggiungibili da persone che non hanno mezzi propri di trasporto per accedervi ovvero strumenti tecnologici per connettersi.
Paradossale ed ingiusta è la situazione di Saronno dove, ad esempio e proprio in tema di assicurazioni sociali, in discriminante rispetto a realtà socio econ  
 meno consistenti del saronnese, non è presente un’Agenzia Territoriale, o meglio Complessa, dell’Inps. L’ampia utenza è così privata dell’area di attività di prossimità, reception, postazioni informatiche assistite, conoscenza pratica di atti ad alta specializzazione e, soprattutto, dell’azione d’immediata consulenza per prestazioni sociosanitarie ovvero dipendenti da requisiti reddituali. 
Sconcerto suscita l’aver lasciato il saronnese senza la presenza di strutture di giustizia di prossimità, con penalizzazione per chi, per esercitare i suoi diritti di tutela, soprattutto se anziano od impossibilitato ad usare un’auto personale, è costretto a sobbarcarsi spese e disagi per raggiungere luoghi in cui addirittura non vi è una diretta connessione con il mezzo pubblico.
Politiche serie di attenzione alle esigenze della società longeva devono inoltre proporsi di:
  • §  Dare un contributo alle famiglie che assistono in casa anziani non autosufficienti
  • §  Aiutare le strutture e le associazioni che prestano servizio volontario alle persone disagiate anziane e disabili;
  • §  Creare un tavolo permanente tra Comune, ASL e Ospedale per ridurre i tempi di attesa di visite specialistiche ed esami ospedalieri;
  • §  Censire gli alloggi comunali per redistribuire razionalmente gli alloggi delle persone anziane sole, monofamiliari in un contesto socio/abitativo più consono alle nuove situazioni (residence urbani con servizi assistiti).


È necessario uno sforzo congiunto di tutte le parti positive della società civile, in cui, peraltro, la terza età è componente significativa, anche in termini numerici, annoverando circa il 30% della popolazione, per arrivare ad una collettività  in cui le persone d’esperienza siano chiamate a  svolgere un ruolo sempre più attivo.



lunedì 4 maggio 2015

Spazio al volontariato

Spazio al volontariato
 per rendere più  ordinata la città
Il candidato sindaco Gilli manifesta il suo apprezzamento verso l’iniziativa
di ripulitura di Milano dopo gli attacchi dei Black Block e annuncia
che tra i suoi obiettivi c’è la creazione di un’associazione
per questi tipi di intervento




Apprezzo moltissimo l’iniziativa che ha coinvolto spontaneamente tantissimi milanesi nella ripulitura e sistemazione di Milano dopo gli imbrattamenti e i danni causati dagli attacchi vergognosi ed intollerabili dei Black Block. È importante che il Comune collabori con i volontari per rendere più pulita e ordinata la città”.  Pierluigi Gilli manifesta il suo apprezzamento verso coloro che si sono rimboccati le maniche e, “armati” di pennelli e strofinacci, hanno ripulito Milano dalle scritte sui muri e rimesso ordine sulle strade devastate dalla violenza irrepressa dei manifestanti.
Il candidato Sindaco ricorda che l’argomento compare già nel suo programma, tra i cui obiettivi “c’è la creazione di un’associazione per questi tipi di intervento. Bisogna lasciare spazio al volontariato, sostenuto dal Comune, affinché metta a disposizione forze vive per garantire una città ordinata e vivibile”.
Anche il volontariato sarà infatti fortemente coinvolto come prezioso ausilio per la comunità - spiega - A Saronno le associazioni sono numerosissime e di antica tradizione; se ne stimolerà la partecipazione alla vita pubblica, anche in campi nuovi, aggiornati alle esigenze attuali, come appunto la collaborazione tra Protezione Civile, il Comune e un’apposita associazione per il mantenimento del decoro cittadino e la ripulitura dei muri imbrattati”. Conclude: “Solo attraverso la sinergia tra più forze, comunali e associazionistiche, sarà possibile intervenire tempestivamente in caso di danni o imbrattamenti e mantenere sempre in ordine la nostra città”.

Conclude: “Un bell’esempio di spirito civico e di attaccamento al luogo in cui si vive, un motivo in più per stare insieme”.