Puntuale come la morte, alla
vigilia delle elezioni compare il solito foglietto denigratorio, di cui
qualcuno ha una vera e propria specializzazione ripetitiva, a cadenza
quinquennale.
Un opuscolo del SAC (Saronno al
Centro) si diverte a vomitare ingiurie
contro gli altri candidati a Sindaco, mettendo in bocca ad anonimi cittadini
(“espressioni raccolte tra la gente”) frasi evidentemente studiate a
tavolino, peraltro con non poche inesattezze temporali e salti logici.
Facciano pure, sono bravissimi
nell’azione diffamatoria, che risponde al preciso dettato in cauda venenum.
Peccato, però, che scagli la
prima pietra chi ha peccato (politicamente, sia ben chiaro) e peccato tanto,
anche se casualmente finge di non rammentare.
Da dove vengono i santi padri fondatori di questa lista che di civica ha
solo il nome? In che cosa consiste la loro verginità?
Dov’erano costoro sino ad un paio d’anni fa? Non hanno rivestito, per caso, la carica di segretario di
Forza Italia, che ha portato a due sconfitte brucianti nel 2009 e nel 2010? E come mai non hanno avuto il coraggio
di presentarsi in proprio e non tramite un terzo come candidato a
Sindaco? Qualcuno non è stato Assessore per cinque anni con il Sindaco Gilli e
Consigliere Comunale per almeno otto, nei banchi del PDL? E altri nei pingui
Consigli d’Amministrazione di un noto gruppo ferroviario?
Gonfi di solidarietà e di buona,
ottima volontà, in prima fila ad ogni manifestazione pubblica, civile e
religiosa, inclusi i funerali, sono un po’ smemorati… Sarà lo stress da prestazione.
Ma le fotografie parlano da sole... basta guardarle e si capisce bene, al
di là di ogni ragionevole dubbio, chi stia dietro e governi SAC, con dovizia di mezzi.
Lo sguardo amorevole, smodato del
Fondatore abbraccia e sovrasta il candidato ufficiale.
Come in uno spettacolo di ventriloqui, che dànno voce ad
innocenti manovrati.
La politica è un’altra cosa, non si nutre di maldicenza, di mal
represse invidie e gelosie, insufficientemente celate con l’ostentata virtù solidale;
noi non abbiamo bisogno di aprire gli
archivi, abbiamo ottima memoria.
Tanti auguri al candidato Sindaco
di SAC; ottima persona in discutibile compagnia; ha imparato in fretta; nel suo
appello agli elettori ha solo parlato male degli altri: argomentazioni
formidabili.
Un altro amabile personaggio,
amico di lunga data, come si professa, è stato Presidente del Consiglio
Comunale dal 1999 al 2004 ed Assessore ai Lavori Pubblici dal 2004 al 2009,
quando il Sindaco si chiamava Pierluigi Gilli.
Oggi, com’è suo pieno diritto,
sostiene altri, di cui loda spessore e capacità, e rivendica la purezza (magari
anche la bellezza, come taluni suoi
nuovi sodali) del genuino centro-destra a
cui aderisce.
Dà una muscolosa martellata la
vigilia delle elezioni, con tempismo da primato; bravissimo come sempre, fonda
le sue affermazioni non sulla qualità della sua coalizione, con lo zelo del
neoconvertito, ma sulle critiche e sui sospetti (che insinua con dovizia da
consumato argomentatore) che la mia coalizione sia votata alla sinistra. È
riuscito a strapparmi un sorriso; dare a me, anche indirettamente, del sinistrorso
è davvero curioso, fantasioso... (eppure, Lui mi conosce….).
Certamente, rispetto alle primavere di bellezza, che richiamano
direttamente l’inno Giovinezza, la
mia alleanza è scandalosamente spostata verso il centro; ma il centrodestra vero, senza il trattino,
noi lo rappresentiamo coerentemente con le stesse, identiche maggioranze, di
cui Dario Lucano è stato convinto partecipe dal 1999 al 2009, in ruoli apicali,
quando la sua Lega bien aimée era all’opposizione.
Dov’è, dunque, la differenza?
Parliamo di Saronno, richiami strumentali ad altri livelli e acredini personali
non c’entrano nulla, sono fuorvianti e servono solo a fare confusione.
La differenza non c’è; noi siamo i moderati di sempre, felici
di non urlare e di fare riferimento al Partito Popolare Europeo, ciascuno con
le proprie specificità.
Piuttosto, è il nostro
contraddittore che ha perso, con i
suoi nuovi amici e sodali, un pezzo importante: il centro; gli è rimasta la destra e buon pro gli faccia, è del
tutto legittimo¸ vada dove lo porta il cuore.
E non si vergogni, nemmeno
implicitamente, di stare dov’è, cioè a
destra; non è una bestemmia; ha trovato un’altra casa accogliente, dopo qualche trasloco; il cambiamento,
la conversione gli fanno bene; come ha benissimo operato nelle mie
Amministrazioni, di cui forse ricorda poco; io continuo ad essergliene grato,
ma lo sussurro soltanto, non vorrei metterlo in imbarazzo coi suoi attuali alleati, in una casa dove si
agisce istintivamente e di pancia, spicciativamente, con la stessa passionalità
del mio ex Presidente ed ex Assessore. Forse si è accasato una
volta per sempre ed ha trovato ciò di cui era alla ricerca, provando e
riprovando. Primavera di bellezza. Ritorno
alle origini.
Facciamocene rispettosamente una ragione: oggi abbiamo a Saronno
alleanze politiche omogenee, forse dispersive, ma coerenti al loro interno; La
Lega ovviamente voleva cogliere l’attimo favorevole e avere il comando delle
operazioni; prima, c’erano fin troppi equivoci, correnti, dispetti. Non tutto
il male vien per nuocere, non occorre denigrare i competitori, è di cattivo
gusto, di doman non c’è certezza, le
parole pesano come macigni, rendono
difficile conciliarsi se gli eventi lo richiedono. La prudenza è una virtù,
come la misura. L’essere distinti è una
ricchezza, non una iattura.
Ancora un paio di giorni e l’arbitro
unico deciderà: i Saronnesi. Che siano rose o che siano spine, avranno comunque ragione loro, è la
democrazia, non un destino cinico e baro.
Buona fine settimana, con tanto
miele al posto dell’inutile fiele.
E che si vada alla urne!
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