domenica 27 febbraio 2011

Saronno Castor squadra campione d'Europa di Tchoukball 2011


Con la vittoria 71 a 58 sugli Svizzeri di Chambésy, Saronno Castor si è aggiudicata per il secondo anno di seguito il titolo di squadra campione d'Europa di tchoukball nella Coppa dei Campioni di Tchoukball disputatasi ieri ed oggi a Wels in Austria. Complimenti per lo straordinario risultato!!

venerdì 25 febbraio 2011

Fughe di massa


Stanchi dell’infinita diatriba sui 30 km all’ora, assurta ad argomento fondamentale per l’Amministrazione saronnese priva di altri provvedimenti su cui seriamente dibattere, torniamo a guardarci intorno.
L’esplosiva aria rivoluzionaria che, con molta violenza, sta spazzando i regimi dell’Africa settentrionale sembra destinata ad avere, tra le più importanti conseguenze, quella di una fuga di massa da quei Paesi verso l’Europa, tramite il ponte naturale costituito dalla Penisola italiana: si parla di centinaia di migliaia di persone in procinto di dirigersi verso le nostre coste.
La prospettiva è inquietante per molti motivi, ma per due in particolare:
-  l’ostile, comoda e cinica posizione dei Paesi nordici dell’Unione Europea, che si rifiutano di collaborare con i Paesi dell’Europa mediterranea, direttamente coinvolti in questo esodo: un brutto colpo all’ideale europeo e alle sue istituzioni, dimostrativo delle riserve mentali di alcuni Stati, solitamente così zelanti nel difendere – con i paroloni - i diritti umani e pronti a bacchettare l’Italia, che avrebbe leggi troppo restrittive sull’immigrazione;
-  la solitudine in cui si viene a trovare il nostro Paese, che non può certo far fronte da sé ad un fenomeno così diffuso (epocale, è stato definito), con problemi pratici di enorme rilevanza non solo di natura economica: i soldi, anche se l’Unione Europea ne stanziasse, non bastano; si tratta di ben altro, di dare un’accoglienza civile ed umana.
Ma prima ancora di queste amare riflessioni, stento a capire per quale ragione migliaia di persone aspirino ad abbandonare i loro Paesi dopo aver fatto una rivoluzione per abbattere regimi dittatoriali e conquistare libertà e democrazia: perché, finalmente liberi, soprattutto i più giovani, non s’impegnano nella ricostruzione delle loro patrie, non si rimboccano le mani da protagonisti di società nuove, affrancate dai limiti di sistemi polizieschi? Perché non si rendono autori del loro futuro, della redistribuzione delle ricchezze depredate dai regimi corrotti che hanno concorso a distruggere? Da che cosa fuggono, ora che hanno l’occasione di vivere più dignitosamente e senza il peso di governanti feroci e repressivi, con l’orgoglio di averli sconfitti?
Certo, in questa situazione rivoluzionaria, i migranti diventano profughi per il diritto internazionale, sicché non sarebbe giuridicamente lecito non dare loro asilo.
Forse che, allora, queste rivoluzioni  si trasformino in un ben congegnato grimaldello per lo stravolgimento degli assetti politico-storico-sociali-religiosi dei Paesi europei mediterranei? 

giovedì 24 febbraio 2011

Ricami (30): fumata nera



Il rosso conclave dei trenta – come temuto – si è concluso con una fumata nera: l’ordinanza sui 30 km/h non sarà revocata, così hanno decretato i falchi e i pasdaràn.
Ovviamente, “i cittadini non ne hanno capito la valenza”.
Spiega – tetro e sicuro di sé – l’assessore alla partita: tra le tante persone che hanno sottoscritto la petizione probabilmente non c’è l’informazione giusta che volevamo far arrivare. Coglieremo l’occasione per fare una giusta informazione, come faremo anche con l’incontro con gli esperti in programma il prossimo 3 marzo all’Aldo Moro. Cercheremo di spiegare facendo capire con una migliore informazione il perché abbiamo mantenuto questa ordinanza”.
Eccoci serviti: siccome non abbiamo capito, dovremo essere persuasi che abbiamo torto, che siamo insensibili e contro le virtù e che la verità, il giusto riposano solo sulle ginocchia dell’illuminata Amministrazione, che è tanto prodiga e benevola nei confronti degl’ignoranti (nel senso latino di “chi ignora”) da organizzare anche un appòsito incontro didattico e chiarificatore.
Per noi, ggènte dalla dura cervice, si preparano i campi di rieducazione, tempi e campi-lunghi.
Allarmante.

mercoledì 23 febbraio 2011

Ricami (29): il conclave dei trenta


Forse siamo agli sgoccioli della notoria ordinanza dei 30 km/h, come sembrerebbe da alcune dichiarazioni lette sulla stampa: la maggioranza, infatti, si riunirà questa sera per decidere la sorte del provvedimento.
Curioso che una questione da sempre spacciata per scientifica diventi oggetto di una decisione politica, peraltro incompatibile con l’attribuzione al solo Sindaco del potere di emettere ordinanze contingibili ed urgenti in materia di pubblica igiene e sanità ai sensi dell’art. 50 del Testo Unico sugli Enti Locali (D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e ss. mm.).
Se non prevarranno i falchi e i pasdaràn, la possibile revoca prescinderà - naturalmente! - dalle lamentele dei cittadini, dalle 1.300 firme raccolte da alcune forze politiche, dai 1.755 iscritti ad una social community in Facebook, dalle argomentazioni che, con la serietà del dubbio, hanno introdotto nel dibattito importanti riflessioni di carattere scientifico [non parascientifico (o paranormale?), come si insinua in modo autoreferenziale da parte della maggioranza].
Dipende dal miglioramento naturale dello stato dell’aria: per fortuna, come segnalavo già sabato 12 febbraio, la natura, con pioggia e vento, ci ha dato una mano e, con un potente intervento, ha spazzato via le polveri sottili.
Ma, secondo il Capo della maggioranza, «sicuramente siamo stati aiutati dalle condizioni meteorologhe favorevoli, con diversi giorni di pioggia, ma la nostra decisione di imporre l’ordinanza non è stata un capriccio, ci siamo basati su esperienze di altre città europee e il risultato c’è stato»:  se ne deduce che l’influsso degli eventi atmosferici è secondario rispetto agli effetti della riduzione della velocità a 30 km/h? Anche la diminuzione del riscaldamento grazie al’aumento della natura è un agente secondario per il ritorno alla normalità?
Se è questo che pensa la maggioranza, c’è di che preoccuparsi, perché essa si costruisce una sua speciale gerarchia degli influssi sulla qualità dell’aria, per darsi ragione da sé: peccato che in Comuni simili e vicini a Saronno, come Varese, Busto Arsizio e Gallarate, dove non vige l'ordinanza, il PM10 sia quasi sempre inferiore che a Saronno, mentre dove è superiore a Saronno la differenza è risibile; basta leggere i dati dell’ARPA.
L’aria – non ci stancheremo mai di ripeterlo – non conosce confini amministrativi e un Comune, da solo, non è autosufficiente; in una sola cosa siamo d’accordo con il sindaco, che – cioè - a livello superiore si deve registrare un’incomprensibile inerzia: continua a mancare il coordinamento con gli enti territoriali superiori, senza il quale non è possibile fare piani strutturali seri e generali: in questo senso occorre agire, scuotere le acque, fungere da pungolo; ne siamo pronti anche noi, ma senza provvedimenti velleitari, il cui unico risultato apprezzabile consiste nella visibilità ottenuta senza spesa dai nostri reggitori (ma con disagi inutili per i Saronnesi).
Attendiamo gli esiti del conclave della nostrana maggioranza: il conclave dei trenta.

lunedì 21 febbraio 2011

Ricami (28): i pasdaràn dei trenta


Arrivano i pasdaràn dei trenta: Saronno caso nazionale da studiare.
Grazie al noto divieto di superare la velocità di 30 km/h, siamo diventati l'ombelico del mondo.
A parte il sentore di premio Nobel in arrivo, incominciamo a capire le vere intenzioni dell'arciecologista Amministrazione: rendere il divieto da temporaneo a definitivo.
Avevamo il sospetto, ora il fragore degli ultrà lo rende sempre più plausibile.
Rassegniamoci, il fondamentalismo è d'attualità montante, come c'insegna la cronaca.
Vedarèmm...

sabato 19 febbraio 2011

Ricami (27): un irresponsabile sillogismo che prelude alla caccia alle streghe?


Internet è ormai il luogo privilegiato per ogni commento e sfogo; come questo (in relazione alla raccolta di firme per la revoca della nota ordinanza sindacale sui 30 km all’ora), di provenienza vicinissima al Capo dell’Amministrazione :
“povera Italia ....povera Lombardia e ... povera Saronno una firma A FAVORE dell'inquinamento in cambio di un .... gadget, se penso che sono una lombarda doc ............... ma questi 1000 firmatari sono INFORMATI che in Germania si va a 30 km/h da anni, lo stesso in Svizzera e ora anche in TUTTA la Spagna…”.
La libertà di pensiero e di opinione, garantita dall’art. 21 della Costituzione, è un baluardo della democrazia e del vivere civile, ne siamo sicuramente tutti consapevoli.
Fa perciò impressione che, in poche righe, si commettano così gravi e grossolani errori:
-          1) chi firma per chiedere la revoca della nota ordinanza, NON È a favore dell’inquinamento, ma legittimamente ritiene inutile e demagogica la misura adottata a Saronno;
-          2) non è vero che in TUTTA la Spagna si circoli a 30 all’ora (cfr. il mio intervento di ieri su questo blog).
Mentre la seconda asserzione può anche essere frutto di scarsa o superficiale informazione (peccato veniale), dare di FAVOREVOLI ALL’INQUINAMENTO a chi la pensa in modo diverso è un serio ed inammissibile insulto, che personalmente non accetto: si tratta di un IRRESPONSBILE SILLOGISMO.
Siamo già alla guerra alle streghe, all’additare al pubblico ludibrio chi la pensi diversamente da sé?
Se queste sono le inclinazioni di chi inneggia al divieto di superare i 30 km all’ora, c’è di che preoccuparsi; è un segnale evidente di intolleranza, supponenza e arroganza, oltre che di mistificazione della realtà.
La moglie di Cesare, si tramanda, dev’essere al di sopra di ogni sospetto e non offende i sudditi (oggi diciamo i concittadini); succede anche a Saronno?  

Firme utili

venerdì 18 febbraio 2011

Le mezze notizie non bastano, anche se vengono dalla Spagna

corsia
Abbiamo letto l’esternazione, garrula e compiaciuta, del consigliere comunale delegato alla mobilità sostenibile, Roberto Barin, che esulta per la notizia secondo cui in Ispagna «con la riforma del Regolamento generale della Circolazione in preparazione, il limite di velocità nei centri urbani passerà in tutto il paese a 30 km/h», sicché ciò conferma “l'assoluta validità del provvedimento saronnese e dei numerosi vantaggi che ne derivano”; conclude: “Mi spiace per gli oppositori del limite 30, ma stavolta Saronno è riuscita a precorrere i tempi».
Il Consigliere Barin è incorso in un evidente abbaglio: prima di commentare le notizie e di trarne facili appoggi alle proprie tesi, occorre verificare e leggere tutto e bene, non limitarsi ad estrapolare strumentalmente ciò che serve a sé.
Il provvedimento allo studio in Spagna, infatti, è ben diverso – nella portata e nella motivazione – da quanto ci si vuol far credere.
Nella portata: sarà limitata a 30 km. all’ora la velocità solo nelle strade urbane a corsia unica e non alle strade più ampie, che sopportano l’80% del traffico urbano.
Nella motivazione: il nuovo mezzo allo studio ha lo scopo di ridurre alla metà gl’incidenti nei centri urbani. Le strade più grandi, che sopportano la maggior parte della circolazione, continueranno ad avere una velocità massima di 50 km all’ora. Lo scopo è la sicurezza, la riduzione degli incidenti nelle strade urbane, che sono diminuiti meno che nelle strade di maggiore scorrimento.
La misura proposta in Spagna ha intenti condivisibili, che - tuttavia – nulla hanno a che fare con l’inquinamento: si tratta di migliorare la sicurezza, massime dei pedoni. 
Saronno, quindi, non è all’avanguardia di nulla – in materia di smog -; chi sostiene il contrario, con notizie addomesticate e superficiali, è invece certamente all’avanguardia nella propaganda e nei provvedimenti inutili.
Ci dispiace per loro, che sono alla ricerca affannosa di alibi; da patre nostra, siamo soliti documentarci attentamente.
Per maggiore chiarezza e documentazione di tutti, ecco – con la traduzione italiana che abbiamo approntato – come la notizia è stata data dai principali giornali spagnoli: citare le fonti è segno di correttezza.
El País
Tráfico limitará a 30 kilómetros por hora la velocidad en calles con un carril por sentido
La Dirección General de Tráfico (DGT) estudia modificar el Reglamento General de Circulación para imponer la obligatoriedad de circular a 30 kilómetros por hora en las ciudades en todas las calles que tengan un carril por sentido, sin necesidad de que exista una señal.
Pere Navarro reconoció, sin embargo, la necesidad de que existan "unos ejes que comuniquen la ciudad" de un punto a otro y faciliten los desplazamientos, donde no se contempla la imposición de un máximo de velocidad de 30 kilómetros por hora. Son aproximadamente el 20% de las vías urbanas, aunque soportan el 80% del tráfico.
La Direzione Generale del Traffico limiterà a 30 km. all’ora la velocità nelle strade a corsia unica
La Direzione Generale del Traffico (DGT) sta studiando di modificare il Regolamento Generale della Circolazione per imporre l’obbligo di circolare nelle città a 30 km. all’ora in tutte le strade a corsia unica, senza necessità che vi sia la segnaletica. Pere Navarro ha riconosciuto, tuttavia, la necessità che vi siano “alcuni assi viari che consentano la comunicazione in città”, da una parte, e che dall’altra favoriscano la mobilità, nelle quali non si preveda l’imposizione di un massimo di velocità di 30 km all’ora. Approssimativamente, queste sono il 20% delle strade urbane, anche se sopportano l’80% del traffico.
ABC
(stesso titolo di El País)

La nueva medida que se estudia implantar persigue reducir a la mitad los accidentes en los cascos urbanosLas grandes vías, que soportan la mayor circulación, seguirían con una velocidad máxima de 50 k/hora

Desde su punto de vista, «resulta absurdo que en vías de un único carril se pueda ir a 50 kilómetros por hora» y manifestó la necesidad de «calmar el tráfico» promoviendo políticas de sostenibilidad, movilidad y seguridad vial en los núcleos urbanos, de manera que los peatones tengan prioridad frente a los coches. Y es que «en la carretera, la accidentalidad ha descendido más de un 50 por ciento, mientras que en las ciudades esa bajada sólo ha sido de un 36, ya que en éstas resulta mucho más complicado ordenar el tráfico por los múltiples factores que confluyen: viandantes, motocicletas y transporte público, entre otros».
Il nuovo mezzo allo studio ha lo scopo di ridurre alla metà gl’incidenti nei centri urbani. Le strade più grandi, che sopportano la maggior parte della circolazione, continueranno ad avere una velocità massima di 50 km all’ora.
Dal suo punto di vista (di Pere Navarro), “appare assurdo che in strade a corsia unica si possa viaggiare a 50 all’ora” e si manifesta la necessità di “calmare il traffico”, mediante la promozione di politiche di sostenibilità, mobilità e sicurezza viabilistica nei nuclei urbani, di modo che i pedoni abbiano la precedenza rispetto ai veicoli. Infatti, “sulle strade extraurbane (carreteras), il tasso di incidenti è sceso di circa il 50%, mentre nelle città si è abbassato del 36%, giacché in queste risulta molto più complicato regolare il traffico a causa della molteplicità dei fattori che vi confluiscono: pedoni, motociclette e trasporto pubblico, altri”.
EL MUNDO

Tráfico limitará a 30 km/h la velocidad de las calles de un único carril

El director de la Dirección General de Tráfico (DGT), Pere Navarro, ha anunciado este jueves en Córdoba, donde ha inaugurado el II Encuentro de Ciudades para la Seguridad Vial, que la velocidad máxima en las vías urbanas de dos carriles de un sentido cada uno y a las de un carril y un solo sentido de circulación se limitará a 30 kilómetros hora, en lugar de los 50 kilómetros hora permitidos en la actualidad.
Por tanto, las grandes vías de circulación de dos o más carriles que sirven para conectar puntos lejanos de las urbes españolas no se verían en principio afectadas por la propuesta.
La Direzione Generale del Traffico limiterà a 30 km. all’ora la velocità nelle strade a corsia unica
Il Direttore della Direzione Generale del Traffico (DGT), Pere Navarro, ha annunciato giovedì a Córdoba, dove ha inaugurato il 2° Incontro delle Città per la Sicurezza Viabilistica, che la velocità massima nelle strade urbane a corsia unica di circolazione sarà limitata a 30 km all’ora, al posto dei 50 km all’ora oggi consentiti.
Quindi, le grandi strade di circolazione di due o più corsie che servono per collegare punti distanti delle città spagnole non saranno interessate dalla proposta in linea di principio.
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Ognuno commenti da sé.
Buona fine settimana.

Ricami (26): nessun dorma!


Iniziamo un’altra giornata, dal pallido sole, dopo le lente code mattutine, con la lettura di un profondo e per se ipsum illuminato comunicato del PD saronnese, evidente frutto di faticoso e riflessivo dibattito interno:
«Aria: il PM10 cala, ma il polverone politico aumenta. I 30 km all’ora sono un provvedimento fastidioso? Ma non certo inutile! Un’amministrazione comunale attenta non può rimanere inerte. Ha il compito di smuovere dall’indifferenza e, se necessario, di chiedere a tutti un sacrificio (neppure tanto pesante), di proporre stili di vita più ecocompatibili attraverso campagne informative (10 buoni consigli per combattere l’inquinamento). Alla fase dell’emergenza si risponde con provvedimenti forti, con la primavera bisognerà, dopo le opportune valutazioni, pensare ad interventi strutturali attraverso un confronto politico aperto. Nulla invece si muove sul fronte regionale, nessun cambio di passo e nessuna strategia comune per sconfiggere i veleni che produciamo. Lega e Pdl dormono».
Preoccupante il paventato aumento del polverone politico, di cui qui  abbiamo un esempio autorevole: ci bastava già il PM 10 alle stelle.
 Non più sapendo a che santo votarsi per uscire, anche alla chetichella, dal fastidio demagogico-istruttivo  provocato ai Saronnesi dalla nota, saggia ordinanza sindacale sui 30 all’ora, ecco che – con il tono di chi ha intuìto tutto prima degli altri – il PD imbarazzato e tautologico sposta l’attenzione sul dovere (etico, ovviamente) di smuovere dall’indifferenza con l’imposizione di un sacrificio neppure tanto pesante (o pensato?) e con il ricorso ad un mitico decalogo, i buoni consigli che già tutti conoscevano dall’Almanacco di Frate Indovino o dal Ricettario della perfetta massaia di Petronilla (tracce anticipatrici anche nel deamicisiano libro “Cuore”, di vera attualità in concomitanza con il 150° dell’Unità nazionale, anche se la stampa municipale non ha le idee chiare sulla disposizione delle tinte del tricolore italiano).
Originalità di pensiero e capacità di critica (ma non di autocritica) condensate nella frase fatale “Lega e PdL dormono” : a 30 all’ora, si rischia di addormentarsi alla guida, con gli occhi incollati ansiosamente al tachimetro in una forzata monovisione.
Il PD cambi slogan e si metta al passo, lento pede, della fastidiosa realtà saronnese: nessun dorma!  
Non dormano, gli eletti della maggioranza, quando – se ce ne sarà data l’opportunità – si potrà finalmente e per la prima volta discutere pubblicamente in Consiglio Comunale del noto provvedimento solo perché l’opposizione ha presentato una mozione urgente: la maggioranza, in propòsito, dormiva beata e compiaciuta di sé, incurante della sua congenita propensione alla  sempre sbandierata partecipazione.

giovedì 17 febbraio 2011

Ricami (25): l’incompreso


Si narra che Marie-Antoinette, regina di Francia, moglie di Luigi XVI – entrambi finiti sulla ghigliottina - , alla protesta dei sudditi che non avevano di che nutrirsi, abbia risposto: “Se il popolo non ha pane, che mangi brioches!”. Segno di sprezzante considerazione e di superficialità, pagato ben presto con l’ingloriosa e tragica caduta della secolare monarchia francese ad opera della rivoluzione del popolo rimasto inascoltato.
L’aneddoto mi ritorna in mente, per ardita associazione, dopo avere letto le ultime esternazioni sindacali in merito alla nota ordinanza dei 30 all’ora: «Non rispondo più a chi mi accusa di fare propaganda: in questo momento sono forse l'uomo più odiato di Saronno e probabilmente non mi voterebbe nessuno. Abbiamo agito per il bene della città e i benefici si vedranno nel lungo periodo».
Dichiarazioni imprudenti e saccenti:
a) nessuna risposta seria è mai giunta, né ai rappresentanti eletti dei cittadini, né alle migliaia di firmatari contro l’ordinanza o iscrittisi in un apposito social group ;
b) nessuno odia nessuno, ci mancherebbe altro; l’odio è un sentimento troppo forte per dispiegarsi in questioni bagatellari; chi pensa di essere odiato ha un alto, superbo concetto di sé;
c) sul fatto che nessuno rivoterebbe questo Sindaco, lo dice lui stesso, ma ne sembra compiaciuto, perché è convinto intimamente di combattere la buona battaglia, di avere una missione epocale da portare a termine, di essere investito della potestas docendi nei confronti di cittadini riottosi ed incapaci;
d) insomma, non vuol sentir ragioni, è nel giusto; punto e basta. Per divinam inspirationem, Lui agisce per il bene della città: tutti gli altri non capiscono o sono sostenitori dell’inquinamento; è un incompreso.
Gli altri, la ggènte, i commercianti, possono continuare ad aspettare: e stiano buoni, ci pensa Lui.

mercoledì 16 febbraio 2011

Ricami (24): un quarto d'ora


Mi scrive un concittadino saronnese:

“con le rotonde all'altezza del Blockbuster e quelle dell'Esselunga per andare al lavoro tra andata e ritorno passo un quarto d'ora in macchina in meno. Il che significa un quarto d'ora di macchina spenta al giorno. Il che significa un quarto d'ora di inutile traffico in meno, un quarto d'ora di vita in più. Su 300 giorni lavorativi.... ad un quarto d'ora al giorno, lo sa che sono quasi 3 giorni di vita?
Quelli sì che sono interventi pro qualità della vita, pro qualità dell'aria ecc. ecc.”.

Ma le precedenti Amministrazioni non sono quelle che, nell’immaginario dell’odierna maggioranza, non avevano fatto niente, proprio niente?

Ricami (23): una buona ricetta, la crème vichyssoise


Tratto da http://ricette.giallozafferano.it/Vichyssoise-crema-fredda-di-porri-e-patate.html:

“La crème Vichyssoise è una crema (o zuppa) fredda di porri e patate di invenzione del cuoco francese Louis Diat, che la creò quando era chef presso il Ritz-Carlton di New York, nel 1917.
La zuppa, ricordava a Diat i sapori e la cucina della sua infanzia,e quindi volle chiamarla Vichyssoise in onore alla città di Vichy, che era il centro più importante vicino alla propria cittadina nativa, Montmarault, in Francia.
La zuppa Vichyssoise è composta da porri, patate, cipolla, brodo di pollo, latte, panna, noce moscata e pepe; parte di questi ingredienti vengono bolliti, frullati e lasciati raffreddare in frigorifero, poiché la crème Vichyssoise viene servita fredda, risultando quindi un ottimo piatto estivo.
Cottura: 45 minuti + 4 ore di raffreddamento”.

Con l’aria che tira, ci conviene anticipare l’estate e nutrirci di Vichyssoise: energetica, equilibrata, epocale.
Varianti: al raffreddamento, ci pensa l’inverno, così risparmiamo sul frigorifero; si possono anche diminuire i tempi di cottura a 30 minuti; il risultato sarà un po’ più crudo, ma sicuramente ecologico.
Piatto freddo, non è una minestra riscaldata.
Bon appetit!

martedì 15 febbraio 2011

Il tritacarne


Uggiose giornate di pioggia; attendevamo un segnale di ripensamento o, quantomeno, di confronto da parte dell'Autore della nota ordinanza; inutili illusioni.
Siamo ormai al pensiero unico, che non tollera deviazioni: non sapendo più come uscire da una vicenda provocata dal suo estremismo radicale, il CAPO dell’Amministrazione, nelle sue esternazioni, dice compiaciuto di star facendo qualcosa di straordinario per la nostra Città e per tutti, non solo per pochi” (sic) e con linguaggio millenaristico sostiene che, grazie a LUI, “siamo davanti a scelte che definirei epocali(sic; a quando la proposta di insignirLo del premio Nobel?);  non solo, manipola i dati dell’ARPA per provare a sua convenienza inesistenti effetti mirabolanti dei 30 all’ora e zittisce i dissenzienti, che osano ribattere solo per propaganda politica, secondo LUI; scambia i sogni per realtà.
Nella foga da Mosè redivivo, nemmeno si accorge delle contraddizioni patenti in cui incorre: dicendo che non s'è data una multa, il CAPO dell’Amministrazione confessa apertis verbis un comportamento da omissione d'atti d'ufficio: emessa l'ordinanza, l'avrebbe dovuta far rispettare; se non l'ha fatto, o non ci crede nemmeno lui o fa solo propaganda e terrorismo psicologico.
Insomma, tutti nel tritacarne sindacale, se non si è d’accordo con LUI.
Scrivevamo domenica scorsa, con buon senso e ragionevolezza e non poca speranza: Ora che - almeno temporaneamente, viste le previsioni del tempo che dànno pioggia per qualche giorno - incominciamo a respirare, è il caso di mettersi ad un tavolo per ragionare, a partire dalla Regione, fino a tutti i Comuni; non è più il momento delle decisioni solitarie”.
La risposta non s’è fatta attendere: accuse infondate all’opposizione, tacciata di mestare nel torbido; disinteresse sprezzante per le centinaia e centinaia di cittadini che hanno firmato spontaneamente per la revoca della nota ordinanza;  nessuna convocazione dei Consiglieri Comunali o delle Commissioni Consiliari; i cittadini ridotti al mugugno e segnati a dito quali pericolosi provocatori dell’inquinamento se dissenzienti.
Questa è la partecipazione, di cui la sinistra è da sempre potente alfiere a senso unico: quando le fa comodo, ovviamente; quando si è dato corso ad una crociata ideologica per educarci, benché priva di sicure e sperimentate basi scientifiche, si preferisce chiudersi nel Palazzo e non ascoltare nessuno, per non corrompere la propria missione profetica.
Vorremmo, finalmente, dialogare: purtroppo, dobbiamo assistere a meri monologhi da predica e a rancorose rampogne.
Non siamo scolaretti intimoriti, non resteremo con le mani in mano e continueremo a monitorare la situazione dei dati ufficiali dell’ARPA, senza tralasciare – come fatto finora a bella posta – una puntuale ed approfondita disamina della notoria ordinanza, della cui legittimità formale e sostanziale c’è da dubitare; non sarebbe il caso di perdersi in cavilli legali, ma - di fronte all’arroganza conclamata  - non resta che invocare lo Stato di diritto, in cui – novello Mosè volente o nolente – ancora viviamo.
Intanto, Saronno sembra una città morta; piaceva definirla così all'illuminata maggioranza quando era opposizione; in pochi mesi, con l'accelerata impressa dai 30 km. all'ora, ci è riuscita.

domenica 13 febbraio 2011

Piove!


L'inquinamento scende; è una tendenza generale, per fortuna, provocata dalla natura: c'è stato un po' di vento, l'aria è ballerina e non conosce i confini comunali. 
Ieri era sabato, c'era meno traffico in quanto giorno non lavorativo; a Saronno il PM 10 è sceso a 69, a Busto a 58, a Gallarate a 57, ad Arese a 61, a Meda a 66, a Monza a 62, a Como a 51, a Magenta a 58, a Pioltello a 70, a Vimercate a 43, a Milano a 80.
Oggi per fortuna piove e c'è da attendersi una discesa rapida.
Può darsi che il limite tutto saronnese dei 30 km/h sia una miniconcausa, insieme ad altri, ben più rilevanti fattori (la temperatura elevata dei giorni scorsi ha diminuito automaticamente il ricorso al riscaldamento).
Ma che i 30 all'ora a Saronno abbiano un effetto determinante mi sembra improponibile; se così fosse, qualcuno da anni avrebbe ricevuto il premio Nobel e la medaglia di platino di benemerito dell'umanità!
Ora che - almeno temporaneamente, viste le previsioni del tempo che dànno pioggia per qualche giorno - incominciamo a respirare, è il caso di mettersi ad un tavolo per ragionare, a partire dalla Regione, fino a tutti i Comuni; non è più il momento delle decisioni solitarie.

sabato 12 febbraio 2011

I profeti e le anime prave



A conferma che nella politica e nell'amministrazione saronnese e non solo (come pure tra tutti i cittadini) si distinguano:
a) i  profeti, che tutto sanno e che sono docenti per divinam inspirationem;
b) le  anime prave, che nulla sanno e che devono essere ammaestrate e sollevate dalla loro inferiorità,
basti questa eloquente lettura.

Due reminiscenze:
- superbia, il primo dei sette vizi capitali, che definisce la persona che si sente superiore e aspetta un riconoscimento per la sue doti meravigliose, vere o presunte che siano;
- albagìa, sostantivo desueto, che sta per aria di nobiltà, distaccata, intellettuale, seriosa, presunzione di sé; nel gergo attuale, "se la tirano".
Buona domenica (e che piova!).

Ragioniamoci sopra tutti insieme



La poco affollata pagina SI’ ai provvedimenti anti-smog a Saronno è un tardivo tentativo di risalire la china, dopo che l’opinione pubblica ha dato evidenti segni di insofferenza.
Con una grafica accattivante, i curatori della bella pagina propongono informazioni, commenti, istruzioni, fotografie, grafici, con l’intento di supportare la nota ordinanza sindacale del limite a 30 km/h.
L’informazione è sempre utile e gli autori ne devono essere ringraziati: favoriscono il confronto di opinioni difformi.
Tuttavia, anche questa pagina non sfugge all’istinto di.. deviare: come commentare, infatti, il gradevole logo con lo slogan “LA SICUREZZA NON È UN LIMITE”?
Che è fuorviante!
Infatti, non di sicurezza tratta la citata ordinanza, ma di provvedimento contro l’inquinamento atmosferico; già domenica 6 febbraio mi permettevo di commentare: "In discussione non è il limite a 30 km. orari, che effettivamente - per la sicurezza - è opportuno in alcuni luoghi sensibili: per la sicurezza dei pedoni, ribadisco, non per la qualità dell'aria”.
Nessuna persona minimamente dotata di buon senso potrebbe dubitare che il limite dei 30 km/h sia una misura di "sicurezza", sulla quale bisognerebbe soffermarsi a riflettere, indipendentemente dall'inquinamento, per crearne qualcuna nei luoghi più sensibili, come all’esterno delle scuole, dell’ospedale, delle chiese.
Ma questo è un altro copione, che nulla ha a che fare con lo smog; l'ordinanza è inutile e contraddittoria: Saronno non è un'isola, è in mezzo alla più grave ed estesa area critica ed è lambita - a poche centinaia di metri - dall'autostrada (che produce forti emissioni): l'inquinamento, quindi, in quanto fenomeno allargato e diffuso, non si fa influenzare dalla corvée imposta ai cittadini di un Comune di nemmeno 11 kmq. di superficie.
La risoluzione del problema ecologico - oltre che fiducia speranzosa nella natura - richiede interventi strutturali di vasta gamma e portata, a livello regionale, se non nazionale: l'iniziativa spot di un singolo micro Comune è velleitaria, è una dimostrazione ideologica e vessatoria (tutti gli altri Comuni contermini l'hanno significativamente rifiutata), "educativa-coattiva".
Cambiare le carte in tavola, come fa suggestivamente il logo commentato, quando i giochi sono fatti, è scorretto: soprattutto davanti ad alcune dimostrazioni fotografiche delle conseguenze di certe decisioni.
Invece che incaponirsi, è giunta l'ora che si incominci a ragionare: da parte di tutti, senza improduttivi arroccamenti; è giunto il momento di ascoltare, di riprendere il discorso con tutti i cittadini e con i loro rappresentanti elettivi; la partecipazione non è un pilastro per l'Amministrazione e la sua maggioranza?
Si affrettino, allora, l'una e l'altra a porgere l'orecchio ai Saronnesi, nelle sedi dovute; ci evitino - per favore - altri esperimenti; proteggere l'ambiente è un dovere di tutti, a nessuno piace respirare male: ragioniamoci sopra tutti insieme, finalmente, al di là delle ordinanze, espressione di decisioni solitarie di ardua comprensione.

La natura ci dà una mano


Buona notizia: il PM 10 è in discesa in tutta la zona critica, a partire da Milano; un lieve vento (che disperde) e soprattutto le temperature elevate (che fanno ridurre il ricorso al riscaldamento) favoriscono questa attesa inversione di tendenza.
Se, poi, da domenica dovesse iniziare a piovere, potremo tirare un (provvisorio) sospiro di sollievo.
Il problema dell’inquinamento, però, resta; non possiamo dipendere solo dalle evoluzioni atmosferiche; occorrono provvedimenti strutturali e generali, che coinvolgano tutte le Amministrazioni competenti, a partire dalla Regione, alle Province, sino ai Comuni.
Provvedimenti omogenei e coerenti, legati tra di loro; non inutili iniziative locali di mero effetto propagandistico, come nella nostra città.
A Milano, ad Arese, a Meda, a Pioltello, a Busto Arsizio, a Gallarate, a Trezzo d’Adda, ecc. ecc., tutte località che non conoscono la limitazione dei 30 km/h, si registra la diffusa diminuzione dei PM 10 (che tuttavia superano ancora abbondantemente il valore-limite di 50); è la natura che ci sta dando una mano.
Adesso tocca a tutti noi darsi da fare: con metodo, rigore e necessario coordinamento, senza la sindrome della visibilità.