domenica 6 febbraio 2011

Nuova segnaletica slow


Ancora sui 30 km all'ora: occorre distinguere ed analizzare puntualmente l'ordinanza saronnese.
In discussione non è il limite a 30 km. orari, che effettivamente - per la sicurezza - è opportuno in alcuni luoghi sensibili: per la sicurezza dei pedoni, ribadisco, non per la qualità dell'aria.
Quanto all'efficacia sulla diminuzione degl'inquinanti, mi rimangono molti dubbi, alla faccia di presunti studi scientifici finora richiamati, ma rimasti ignoti (è tutto da dimostrare che "l'emissione di sostanze inquinanti diminuisce al diminuire della velocità"; di quanto, poi? Questa è l'unica, sintetica motivazione contenuta nell'ordinanza; tutto il resto è descrittivo: c'è l'inquinamento, si è superata la soglia, occorre raggiungere i valori limite previsti dall'Unione Europea).
Tuttavia, l'irragionevolezza dell'ordinanza sindacale sta:
a) nell'estensione a tutta la città del divieto;
b) nell'essere Saronno l'unico Comune della Lombardia (se non dell'Italia) ad aver adottato questo provvedimento;
c) nella motivazione (diminuzione dell'inquinamento, non maggiore sicurezza dei pedoni);
d) dalla mancanza di qualsiasi altro provvedimento collegato per il miglioramento della qualità dell'aria (tale non è il decalogo delle buone pratiche, che colleziona buoni princìpi a chiunque già noti).
C'è da dubitare della legittimità amministrativa dell'ordinanza, che appare immotivata, illogica e contraddittoria, al punto da convertirsi nei vizi di illegittimità per carenza di motivazione (violazione di legge) ed eccesso di potere (manifesta illogicità; contraddittorietà; disparità di trattamento).
Ma non sta qui il punto, non vale la pena di ingarbugliarsi in raffinate disquisizioni giuridiche di competenza dei Tribunali Amministrativi, perché il problema - comunque - rimane.
La verità è che, ai fini della riduzione dell'inquinamento, l'ordinanza è INUTILE: Saronno non è un'isola, è in mezzo alla più grave ed estesa area critica ed è lambita - a poche centinaia di metri - dall'autostrada (che produce forti emissioni): l'inquinamento, quindi, in quanto fenomeno allargato e diffuso, se ne farà un baffo della corvée imposta ai cittadini di un Comune di nemmeno 11 kmq. di superficie.
La risoluzione del problema ecologico richiede interventi strutturali di vasta gamma e portata, a livello regionale, se non nazionale: l'iniziativa spot di un singolo micro Comune è ridicola, è una dimostrazione ideologica e vessatoria (tutti gli altri Comuni contermini l'hanno significativamente rifiutata), "educativa-coattiva", con la sottaciuta intenzione di fare cassa, con una valanga di multe.
Un'operazione solitaria, non concertata, ideologica, demagogica, improvvisata e superficiale, in cui le pur comprensibili preoccupazioni per la sicurezza dei pedoni vengono posposte ad altri irraggiungibili obiettivi, rendendo odiosa agli occhi dei più una misura vista solo come un inutile disturbo alla libertà di movimento.
Piuttosto, perché non continuare ad investire nella vernice al titanio, che dove applicata ha abbattuto  l'inquinamento, senza reazioni collaterali?
Ecco perché l'ordinanza - così com'è e benché determinata da intuibili preoccupazioni - è inaccettabile, a mio meditato parere; non rientra in un piano programmatico strutturale a livello pluriprovinciale e regionale, né della zona critica; non tiene minimamente conto del rapporto costo-benefici.
Dev'essere riconsiderata.
La materia merita un ben più profondo approccio organico, non solitario, in convinta collaborazione con tutti gli altri Enti territoriali e non coinvolti in questo serio problema.


Aggiornamento: in una discussione su Facebook, si è fatto riferimento alla risaputezza dell'utilità della riduzione della velocità veicolare. Non c'è nulla di risaputo e occorre leggere bene ed integralmente le fonti citate (e magari anche le note e i richiami). L'articolo tratto da Wikipedia è molto interessante, ma considera che la limitazione di velocità è stata concepita e studiata come elemento utile per la sicurezza stradale; solo marginalmente (e non senza dubbi) comprende l'eventualità di risultati che concorrano al miglioramento della situazione dell'aria: in proposito, si citano aree omogenee, come quella di Houston-Galveston-Brazoria (HGB), Dallas-Fort Worth (DFW), cioè di enormi porzioni di territorio, non di un singolo Comune di neanche 11 kmq di superficie. 
Un provvedimento esteso a tutta l'area critica lombarda potrebbe forse avere un senso, ma limitato alla sola Saronno appare velleitario, inadeguato ed inutile.

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