sabato 12 febbraio 2011

Ragioniamoci sopra tutti insieme



La poco affollata pagina SI’ ai provvedimenti anti-smog a Saronno è un tardivo tentativo di risalire la china, dopo che l’opinione pubblica ha dato evidenti segni di insofferenza.
Con una grafica accattivante, i curatori della bella pagina propongono informazioni, commenti, istruzioni, fotografie, grafici, con l’intento di supportare la nota ordinanza sindacale del limite a 30 km/h.
L’informazione è sempre utile e gli autori ne devono essere ringraziati: favoriscono il confronto di opinioni difformi.
Tuttavia, anche questa pagina non sfugge all’istinto di.. deviare: come commentare, infatti, il gradevole logo con lo slogan “LA SICUREZZA NON È UN LIMITE”?
Che è fuorviante!
Infatti, non di sicurezza tratta la citata ordinanza, ma di provvedimento contro l’inquinamento atmosferico; già domenica 6 febbraio mi permettevo di commentare: "In discussione non è il limite a 30 km. orari, che effettivamente - per la sicurezza - è opportuno in alcuni luoghi sensibili: per la sicurezza dei pedoni, ribadisco, non per la qualità dell'aria”.
Nessuna persona minimamente dotata di buon senso potrebbe dubitare che il limite dei 30 km/h sia una misura di "sicurezza", sulla quale bisognerebbe soffermarsi a riflettere, indipendentemente dall'inquinamento, per crearne qualcuna nei luoghi più sensibili, come all’esterno delle scuole, dell’ospedale, delle chiese.
Ma questo è un altro copione, che nulla ha a che fare con lo smog; l'ordinanza è inutile e contraddittoria: Saronno non è un'isola, è in mezzo alla più grave ed estesa area critica ed è lambita - a poche centinaia di metri - dall'autostrada (che produce forti emissioni): l'inquinamento, quindi, in quanto fenomeno allargato e diffuso, non si fa influenzare dalla corvée imposta ai cittadini di un Comune di nemmeno 11 kmq. di superficie.
La risoluzione del problema ecologico - oltre che fiducia speranzosa nella natura - richiede interventi strutturali di vasta gamma e portata, a livello regionale, se non nazionale: l'iniziativa spot di un singolo micro Comune è velleitaria, è una dimostrazione ideologica e vessatoria (tutti gli altri Comuni contermini l'hanno significativamente rifiutata), "educativa-coattiva".
Cambiare le carte in tavola, come fa suggestivamente il logo commentato, quando i giochi sono fatti, è scorretto: soprattutto davanti ad alcune dimostrazioni fotografiche delle conseguenze di certe decisioni.
Invece che incaponirsi, è giunta l'ora che si incominci a ragionare: da parte di tutti, senza improduttivi arroccamenti; è giunto il momento di ascoltare, di riprendere il discorso con tutti i cittadini e con i loro rappresentanti elettivi; la partecipazione non è un pilastro per l'Amministrazione e la sua maggioranza?
Si affrettino, allora, l'una e l'altra a porgere l'orecchio ai Saronnesi, nelle sedi dovute; ci evitino - per favore - altri esperimenti; proteggere l'ambiente è un dovere di tutti, a nessuno piace respirare male: ragioniamoci sopra tutti insieme, finalmente, al di là delle ordinanze, espressione di decisioni solitarie di ardua comprensione.

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