martedì 15 febbraio 2011

Il tritacarne


Uggiose giornate di pioggia; attendevamo un segnale di ripensamento o, quantomeno, di confronto da parte dell'Autore della nota ordinanza; inutili illusioni.
Siamo ormai al pensiero unico, che non tollera deviazioni: non sapendo più come uscire da una vicenda provocata dal suo estremismo radicale, il CAPO dell’Amministrazione, nelle sue esternazioni, dice compiaciuto di star facendo qualcosa di straordinario per la nostra Città e per tutti, non solo per pochi” (sic) e con linguaggio millenaristico sostiene che, grazie a LUI, “siamo davanti a scelte che definirei epocali(sic; a quando la proposta di insignirLo del premio Nobel?);  non solo, manipola i dati dell’ARPA per provare a sua convenienza inesistenti effetti mirabolanti dei 30 all’ora e zittisce i dissenzienti, che osano ribattere solo per propaganda politica, secondo LUI; scambia i sogni per realtà.
Nella foga da Mosè redivivo, nemmeno si accorge delle contraddizioni patenti in cui incorre: dicendo che non s'è data una multa, il CAPO dell’Amministrazione confessa apertis verbis un comportamento da omissione d'atti d'ufficio: emessa l'ordinanza, l'avrebbe dovuta far rispettare; se non l'ha fatto, o non ci crede nemmeno lui o fa solo propaganda e terrorismo psicologico.
Insomma, tutti nel tritacarne sindacale, se non si è d’accordo con LUI.
Scrivevamo domenica scorsa, con buon senso e ragionevolezza e non poca speranza: Ora che - almeno temporaneamente, viste le previsioni del tempo che dànno pioggia per qualche giorno - incominciamo a respirare, è il caso di mettersi ad un tavolo per ragionare, a partire dalla Regione, fino a tutti i Comuni; non è più il momento delle decisioni solitarie”.
La risposta non s’è fatta attendere: accuse infondate all’opposizione, tacciata di mestare nel torbido; disinteresse sprezzante per le centinaia e centinaia di cittadini che hanno firmato spontaneamente per la revoca della nota ordinanza;  nessuna convocazione dei Consiglieri Comunali o delle Commissioni Consiliari; i cittadini ridotti al mugugno e segnati a dito quali pericolosi provocatori dell’inquinamento se dissenzienti.
Questa è la partecipazione, di cui la sinistra è da sempre potente alfiere a senso unico: quando le fa comodo, ovviamente; quando si è dato corso ad una crociata ideologica per educarci, benché priva di sicure e sperimentate basi scientifiche, si preferisce chiudersi nel Palazzo e non ascoltare nessuno, per non corrompere la propria missione profetica.
Vorremmo, finalmente, dialogare: purtroppo, dobbiamo assistere a meri monologhi da predica e a rancorose rampogne.
Non siamo scolaretti intimoriti, non resteremo con le mani in mano e continueremo a monitorare la situazione dei dati ufficiali dell’ARPA, senza tralasciare – come fatto finora a bella posta – una puntuale ed approfondita disamina della notoria ordinanza, della cui legittimità formale e sostanziale c’è da dubitare; non sarebbe il caso di perdersi in cavilli legali, ma - di fronte all’arroganza conclamata  - non resta che invocare lo Stato di diritto, in cui – novello Mosè volente o nolente – ancora viviamo.
Intanto, Saronno sembra una città morta; piaceva definirla così all'illuminata maggioranza quando era opposizione; in pochi mesi, con l'accelerata impressa dai 30 km. all'ora, ci è riuscita.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.