Il 10 settembre scorso ho ricevuto, come tutti i Capigruppo
Consiliari, una nota del Direttore del settimanale comunale
“Saronno Sette”, in
cui si comunicava che il periodico avrebbe ripreso le pubblicazioni il 19
settembre e si invitava ogni gruppo consiliare a trasmettere un articolo (di
1.200 battute massime) entro il lunedì anteriore l’uscita, per la tempestiva
pubblicazione. Lo stesso sarebbe valso per i numeri seguenti.
In verità, nulla di nuovo, poiché le stesse regole erano
pacificamente seguite da decenni, dai remoti anni ’70 dello scorso secolo,
quando fu introdotta la bella ed apprezzata iniziativa della stampa comunale (a
fasi alterne il mensile “Città di Saronno” e, poi, anche o solo il settimanale “Saronno
Sette”): le varie Amministrazioni susseguitesi hanno puntualmente dato spazio a
tutte le forze politiche per esprimersi.
Venerdì 11 settembre ho inviato l’articolo di
UnioneItaliana agli Uffici Comunali, da cui ho avuto riscontro della ricezione.
Altrettanto risulta abbiano fatto altri Gruppi Consiliari. Parimenti ieri, 18
settembre, ho inviato al Comune l’articolo di
Unione Italiana per il numero del
26 settembre di Saronno Sette.
Ieri sera, al termine del breve Consiglio Comunale, ho
appreso che lo spazio su
“Saronno Sette” dedicato agli interventi dei Gruppi
Consiliari era stato
soppresso nel numero del settimanale in distribuzione; ho
quindi subito controllato
la versione online di Saronno Sette ed ho appunto verificato, con stupore, che la notizia
corrispondeva a verità.
Si è creata una certa agitazione tra i Consiglieri Comunali
di opposizione, che si domandavano perplessi le ragioni di tale comportamento da parte dell’Amministrazione;
si è solo saputo in camera charitatis che
riceveremo una lettera informativa del Direttore di Saronno Sette e che la
soppressione sarebbe da attribuirsi ad un ordine del Sig. Sindaco, il quale
avrebbe lamentato che gli articoli pervenuti dai Gruppi Consiliari di
opposizione fossero solo propaganda.
Orbene, non posso credere che
queste “argomentazioni” siano all’origine della decisione soppressiva del Sindaco
o di chi per esso dell’Amministrazione; voglio ancora supporre che si tratti di
un fatto tecnico o di uno svarione, cui si porrà presto rimedio. La Lega si è
sempre distinta per l’uso della parola “libertà”, sicché non le è sicuramente
addebitabile un intento liberticida.
Attendiamo, quindi, con ansiosa
curiosità delle spiegazioni dettagliate dal Sig. Sindaco, che confidiamo siano
rassicuranti.
Se, invece, come ci rifiutiamo credere, corrispondessero a verità sia la soppressione definitiva dello spazio dedicato
ai Gruppi Consiliari (che hanno facoltà, non obbligo, a loro discrezione, di
utilizzarlo per il perseguimento dei loro fini politici, per l’informazione
delle loro proposte ed iniziative, per commentare l’attività dell’Amministrazione),
sia l’impossibile motivazione che si tratterebbe di “propaganda”, dovremmo
avere tutti, gruppi politici e cittadini di ogni orientamento, una reazione
inequivocabile contro un atto d’imperio, di censura, di bavaglio al libero
pensiero.
L’art. 21 della Costituzione pone
come principio fondamentale ed essenziale del nostro ordinamento la libertà di
pensiero e di espressione e ne è il presidio intangibile.
Sarebbe gravissimo
che la Lega nostrana, con una disinvolta ed inaccettabile operazione di
censura, non solo chiuda la bocca all’opposizione, sopprimendo l’unico veicolo
informativo da sempre democraticamente anche a sua disposizione, ma si permetta
di qualificare “propaganda” a priori e sprezzantemente gli articoli inviati dai
gruppi consiliari non di maggioranza, non tollerandone le critiche.
Un cittadino normale, un leghista
normale si indignerebbe per la censura preventiva, si vergognerebbe delle prove
di regime: ci aspettiamo, dunque, una convinta condivisione di questo naturale
sentimento democratico da parte del Sig. Sindaco e della maggioranza leghista.
Urge una risposta tempestiva e
rapidissima; con i princìpi fondamentali di libertà non si scherza.
Caro Sindaco, cara Lega, terminate
le fatiche dell’assunzione dello staff, a
voi la parola.
Sùbito.
Il Gruppo Consiliare di UNIONE ITALIANA