Comunicato stampa
La manifestazione “Wolf of the ring” ha destato un certo stupore e reazioni sanguigne per il patrocinio concesso dal Comune all’evento
programmato alla metà del mese di novembre, a cura di “Wolf of the ring”, un’associazione dedicata allo sport da
combattimento, e da “Bran.co
branca comunitaria onlus”, dedita alla diffusione delle
arti marziali in difesa delle donne, come si può leggere sui siti ufficiali di
esse.
Tali associazioni sarebbero
connotate da forti richiami ad esperienze di estrema destra, le cui ideologie
abbraccerebbero e praticherebbero.
Orbene, la XII disposizione
transitoria e finale della Costituzione e la legge 645/1952 (la c.d. legge Scelba) puniscono chiunque “ promuova od organizzi sotto
qualsiasi forma,la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un
gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione
del disciolto partito fascista” oppure chiunque “pubblicamente
esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità
antidemocratiche”.
Poiché siamo in uno Stato di diritto, è compito
della Magistratura giudicare chi contravviene a tali norme ed irrogare le
sanzioni.
Nella fattispecie, non risulta che siano
intervenute pronunce della Magistratura in questo senso nei confronti delle due
associazioni predette.
Tuttavia, dalla lettura dei contenuti dei loro
siti ufficiali, molti dubbi e perplessità emergono.
In una situazione come questa, in cui si
confondono molte ambiguità e stranezze, un’Amministrazione seria ed attenta
eviterebbe, quantomeno per motivi di opportunità e di cautela, di concedere il
patrocinio municipale a manifestazioni organizzate da soggetti sospetti.
Se, dunque, dalla concessione del patrocinio
civico sorgono divisioni, polemiche e allarme sociale, un’istituzione
democratica ben si guarderebbe dal farsene coinvolgere.
Non compete a noi giudicare con la forza di una
sentenza la qualità e l’appartenenza politico-culturale di tali associazioni; è
la Magistratura che deve intervenire, se ve ne siano le condizioni.
Nel frattempo, la manifestazione sportiva
si tenga pure, se nessuno l’ha legittimamente vietata; piuttosto, però, l’Amministrazione,
in quanto Istituzione democratica, desista dal nobilitarla con il prestigioso
patrocinio, per non dar mostra, anche solo indirettamente, di essere vicina
culturalmente ed ideologicamente alle associazioni di cui si tratta.
Nel dubbio, meglio astenersi e non contribuire,
anche in perfetta buona fede, alla creazione di allarme sociale e di spiacevoli
fratture fra i Concittadini, generatrici di inutili tensioni: auspichiamo,
pertanto, per questi motivi e secondo le regole auree della preventiva prudenza
e per non alimentare altre, inutili polemiche divisive, che il patrocinio
sia revocato, al di là della sua dimostranda valenza sportiva.
Saronno, 23 ottobre 2015.
Gruppo Consiliare di Unione Italiana
Comitato di Saronno di Unione Italiana
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