È tempo di pagelle, a scuola.
Su un noto, autorevole, imparziale periodico locale, l’intervento magistrale ex cathedra di un docente che, in tema di voti, somministra un discreto al mio primo quinquennio amministrativo e un non apprezzabile al secondo.
Sembrerebbe esserci una sostanziale sufficienza; peccato, però, che il docente non approfondisca i motivi del peggioramento: un alunno, da solo, non fa tutto, dipende anche dalla condotta della classe.
Per un necessario aggiornamento didattico – un po’ arrugginito dopo dieci anni di auto congedo -, ci si permette di consigliare al critico revenant l’attenta lettura 1) delle due puntate delle “Confessioni di un italiano”, quivi comparse; 2) de “Le mie prigioni” di Silvio Péllico.
Si sa, quando ci si estrania, si perde la conoscenza dei fatti; e i giudizi si fanno strabici; applicandosi, si recupera.
Altrimenti, sotto il tabarro il nulla.
Su un noto, autorevole, imparziale periodico locale, l’intervento magistrale ex cathedra di un docente che, in tema di voti, somministra un discreto al mio primo quinquennio amministrativo e un non apprezzabile al secondo.
Sembrerebbe esserci una sostanziale sufficienza; peccato, però, che il docente non approfondisca i motivi del peggioramento: un alunno, da solo, non fa tutto, dipende anche dalla condotta della classe.
Per un necessario aggiornamento didattico – un po’ arrugginito dopo dieci anni di auto congedo -, ci si permette di consigliare al critico revenant l’attenta lettura 1) delle due puntate delle “Confessioni di un italiano”, quivi comparse; 2) de “Le mie prigioni” di Silvio Péllico.
Si sa, quando ci si estrania, si perde la conoscenza dei fatti; e i giudizi si fanno strabici; applicandosi, si recupera.
Altrimenti, sotto il tabarro il nulla.
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