Quatti quatti, come
gatti sornioni dall’istinto predatorio, gl’ìncliti dell’illuminata Giunta, con
una delibera di un anno fa, recentemente comunicata agl’interessati, hanno introdotto
un aumento del 30% (trenta per cento) della TOSAP (tassa occupazione spazi ed aree pubbliche) a carico
dei commercianti, sia fissi, sia ambulanti. Dicesi 30% (trenta per cento), praticamente
un terzo, non bruscolini
Un’escalation impressionante, che rende questa
Amministrazione l’Amministrazione-delle-tasse
per antonomasia; un record insuperabile, per di più
contraddittorio, se non incompatibile, con la sbandierata attenzione per il mondo del
commercio che, com’è noto a chiunque, costituisce oggi a Saronno il principale
settore economico, sia fisso, sia ambulante (il nostro mercato è il secondo
della Lombardia; si vuole rianimare il centro e, all’uopo, si tassano
pesantemente i déhors dei caffè… ).
Se questo è il modo di aiutare l’impresa, massime quella
piccola o piccolissima, c’è da rabbrividire e non solo perché il terziario sta
vivendo una crisi fortissima, come tutte le famiglie che non hanno i mezzi per
il consumo; come non condividere le parole del Direttore dell’Associazione Commercianti di
Saronno: “Questa è la prova che sono
state solo parole al
vento. Le imprese del territorio sono un bene preziosissimo che noi
abbiamo l’obbligo di tutelare”?
Alla faccia della partecipazione
prevista oltretutto dalla legge
regionale n. 6 del 2 febbraio 2010), della cui omissione per errore l’Amministrazione
ha fatto un postumo, tardivo mea culpa, senza però
minimamente cambiare la sua decisione di vistoso aumento impositivo.
E brividi vengono anche al
pensiero della nuova TARES, che sostituirà la TARSU (la tassa per la raccolta
dei rifiuti) e gravante su tutti, famiglie, imprese, artigiani, commercianti,
professionisti; sulla Pravda cittadina (l’organico settimanale “Saronno
Sette”), l’assessore Santo (o Santo assessore) ci ha prevenuti che “per il
2013 sono previsti fin d’ora aumenti di spese per i servizi comunali - è il
caso della Tassa di raccolta dei rifiuti modificata da nuove norme di legge - e
nuovi impegnativi obiettivi per il nostro bilancio comunale”. Si tratta forse
del preannuncio di un uso smodato della discrezionalità concessa ai Comuni per
aumentare la tassa-base, come esercitata già lo scorso anno con l’IMU bien
aimée?
Mala tempora currunt, è
proprio il caso di dirlo.
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