Surreale seduta “aperta” del Consiglio Comunale ieri sera;
in un’aula nuovamente gelida (da tenersi il cappotto addosso), si è assistito
alla scientifica demolizione della maggioranza da parte di suoi affezionati
(ex?) supporters; pesi massimi, non
spettatori improvvisati; rappresentanti di associazioni e gruppi da sempre
impegnati nello studio attivo della città e dell’ambiente, qualificati ex
Consiglieri Comunali, esperti.
Un clima reso ancor più inquietante dalla massiccia presenza
di Carabinieri e Polizia Locale, come se si temessero chissà quali gravi
disordini, nonostante che un noto gruppo dissidente
avesse già comunicato pubblicamente la sua assenza alla seduta “aperta”: un
inutile dispendio di uomini delle benemerite Forze dell’ordine, che nulla hanno
avuto da fare, sottratti ai loro compiti ordinari per le paure visibili di un’Amministrazione
(sempre più transeunte) arroccata su se stessa in un “palazzo” volutamente
blindato (a quando la richiesta della scorta?).
Non entro nel merito delle osservazioni formulate dal
pubblico rispetto al P.G.T. (che, comunque, appare davvero troppo generoso
nelle previsioni edificatorie ed irrealistico, perché sconnesso rispetto alla
gravissima situazione economica attuale, che si prolungherà probabilmente per
molto tempo ancora); osservazioni pertinenti e documentate, magari non sempre
condivisibili, ma comunque espressione di uno sforzo di studio e di
riflessione.
L’ingessata Amministrazione, isolata ed autoreferenziale, si
è chiusa in una difesa strenua delle proprie scelte, arrogantemente ritenute
perfette, con ostentata e percepibile ostilità verso ogni forma di critica,
quasi fosse un crimen lesae maiestatis.
Una rigida regìa interpretata con parossistica severità da
un Presidente del Consiglio devoto solo al formale rispetto del regolamento,
tanto da richiamare continuatamente con insistenza al contenimento degli
interventi del pubblico nei limiti stabiliti (cinque minuti, davvero
insufficienti per illustrare compiutamente opinioni e suggerimenti rispetto ad
un argomento – il P.G.T. – di enorme importanza, peraltro oggetto di documenti
lunghi centinaia di pagine…); anziché costringere un’intervenuta a zittirsi e a
far continuare un altro intervenuto il previsto intervento scritto (il senso
del ridicolo sfugge all’ìnclita maggioranza attuale), il Presidente avrebbe
potuto benissimo chiedere al Consiglio Comunale di ampliare seduta stante i
tempi: ha preferito la prova muscolare, con un’arroganza che è solo figlia
della paura, della paura del confronto con chi dissente, soprattutto se
proveniente dalla propria medesima area politica.
Non è con queste forzature, con questi trucchi che si
favorisce la partecipazione dei cittadini – seppure nell’ovvio pluralismo delle
opinioni – alla redazione del P.G.T.; si favorisce, piuttosto, la
consapevolezza sempre più diffusa che questa maggioranza transeunte è incapace sia di accettare sia critiche, sia contributi
altrui, poiché, nel suo immobilismo, si ritiene depositaria della verità.
Per difendersi, non rinuncia ad alcun espediente: come, ad
es., mettere all’ultimo punto dell’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio
Comunale una deliberazione sfuggita ai più nella sua gravità: ossia l’adeguamento
obbligato ad un provvedimento della Corte dei Conti del 20.11.2012, nella quale
la Magistratura contabile ha accertato, a
carico del Comune di Saronno, non regolari contabilizzazioni ed il mantenimento nella contabilità dell’ente
di residui attivi di dubbia esigibilità e, pertanto, imponeva al Comune di Saronno di osservare le previsioni legislative al fine
di evitare di incorrere in gravi irregolarità contabili.
Nella stanchezza generale, oltreché nel gelo siberiano della
sala, prossimi alla mezzanotte, nessuno ha osservato alcunché, fatto salvo il
Consigliere Bendini di Unione Italiana: la Corte dei Conti ha dato una seria
bacchettata all’ìnclita Giunta, in cui l’Assessore al Bilancio, con molta
prosopopea e modestia, non ha mancato di informarci e di vantarsi di essere una
riverita firma di economista.
Bei risultati, belle figure…
Il brutto è che, purtroppo, ne dovremo sorbire (e subire)
delle altre nei residui due anni prima delle elezioni comunali; se – almeno –
questi infallibili Reggitori riconoscessero di essere inadeguati rispetto alle
promesse elettorali, anche per la difficile contingenza, ne daremmo un giudizio
di umana comprensione; invece, continuano a dare lezioni dal loro fragile
piedistallo, con supponenza ed irrealismo, depositari di ogni virtù, incapaci
del minimo ascolto, vincitori assoluti nello sport politichese del valzer delle
poltrone (da Saronno Servizi, al Teatro Giuditta Pasta, alle commissioni) e dei
pessimi rapporti con le altre Amministrazioni Comunali.
Bisogna solo avere pazienza, il tempo fugge inesorabile; nel
2015 i Saronnesi sapranno valutare e, nelle loro riflessioni, non si
accontenteranno dei 30 all’ora, del faraonico deposito per biciclette dei
dipendenti comunali o dell’improbabile mercatino a kilometri zero, della
caterva di regolamenti che intasano il Consiglio Comunale in mancanza di
deliberazioni serie e concrete (vogliono “regolamentare” tutto, quasi che non
ci siano già fin troppe norme nel nostro Paese): le più significative
realizzazioni dell’ìnclita Giunta;
guarderanno a qualcosa di più consistente, come – p.es. – ai continui
aumenti di tariffe, tasse e imposte.
Intanto, come qualcuno ha scritto, il P.G.T. è nudo: come l’Amministrazione.
Speriamo che non si
ammali fatalmente nel freddo della sala consiliare.