mercoledì 24 aprile 2013

Si mantenga il Giudice di Pace a Saronno



La battaglia per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace a Saronno è cosa buona e giusta.
Non vi è alcuna motivazione campanilistica, ma solo la consapevolezza che la presenza di un presidio giurisdizionale in città, seppure limitato ad una competenza non poi così “minore” in sede civile e penale, sia essenziale per il servizio di enorme utilità che svolge in una zona densamente popolata a beneficio dei cittadini.
Non è indifferente che anche il Giudice di Pace se ne vada a Busto Arsizio; sarà pur vero che questa città è vicina; tuttavia, bisognerebbe andarci di proposito, con notevole dispendio di tempo e di energie, per avere un servizio affollato, difficile  e mischiato a quello di altre grosse realtà, come – appunto – Busto Arsizio, Gallarate, Legnano e Rho, con un inevitabile aumento di costi.
Per questo, con il Gruppo Consiliare di Unione Italiana, mi unisco all’accorato appello del Giudice di Pace Coordinatore, Dott. Venuto, e del Sindaco di Saronno che – supportato dall’intiero Consiglio Comunale – ha invitato i tutti i Sindaci del già mandamento ad accollarsi le contenute spese per conservare in Saronno questo “Tribunalino”: sarebbe un modesto sacrificio per le casse dei Comuni, che – in cambio – darebbero effettiva prova di essere sensibili alle necessità vive e concrete dei propri amministrati e di saper interpretare, in modo pratico, quell’aspirazione all’autonomia delle comunità così spesso invocata.
I cittadini si attendono una risposta fattiva; non c’è nulla di politico, è un’occasione irripetibile perché i Sindaci assumano insieme un’iniziativa importante ed autenticamente popolare; sono certo che nessuno si vorrà sottrarre.

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