Il barbuto Ministro ai Beni
Culturali ha riorganizzato le tariffe
d’accesso ai musei ed ai siti archeologici: dal
1à luglio, gli over 65 pagheranno
il biglietto intero, mentre per gli under
18 (e per alcune categorie di lavoratori, tra cui gli insegnanti) è
previsto l’ingresso gratuito.
“Inoltre – ha
spiegato Franceschini – viene istituita la ‘domenica
al museo’ nel corso della quale, ogni prima
domenica del mese, tutti i luoghi
della cultura potranno essere visitati gratuitamente. In questo modo si rende più
equa la gratuità non legandola a fasce d’età, ad eccezione che per gli
under 25. Si evita anche – ha aggiunto il ministro – che facoltosi turisti stranieri over 65 non paghino il biglietto come avviene
oggi”. Secondo Franceschini, infatti, questo è l’unico modo per adeguarsi
agli standard dell’Ue: “L’analisi dei dati
sugli ingressi nei nostri musei, dove ogni anno più di un terzo dei visitatori
non paga il biglietto, impone una svolta europea”, spiega il ministro
(fonte: “Il Fatto Quotidiano”, http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/19/musei-franceschini-cambiano-tariffe-nei-musei-over-65-pagano/1033279/).
Quindi, per
far pagare a misteriosi facoltosi
stranieri over 65, anche tutti gli oltre
sessantacinquenni italiani, miserabili e milionari, dovranno pagare il
biglietto intero, naturalmente per allinearci
all’Europa.
Il governo del “Dice” ha così beffardamente aggiunto un’altra tassa a quelle che già inventato in pochi mesi: la
sinistra per cui le tasse sono bellissime
ha una fantasia irraggiungibile, in merito; poi promette che manderà a casa
il mod. 730 precompilato, ma ben si guarda dall’abbassare la pressione fiscale.
Ma non dobbiamo lamentarci nemmeno nel nostro orticello
saronnese, perché anche a livello locale le tasse occulte aumentano sinistramente a dismisura per la
frenetica attività impositrice della Giunta degli ìncliti velocipedisti amanti
dei divieti.
Con ossessiva coerenza, ecco sfornato il recente provvedimento secondo cui il
parcheggio in Via Legnani, Via Pellico e Via Verdi diventa a pagamento; la
motivazione: “rendere a pagamento gli stalli a
ridosso della zona a traffico limitato così da spingere gli automobilisti a
lasciare l’auto più lontano e muoversi a piedi fino al centro”
(fonte: http://ilsaronno.it/?p=37801).
La crociata bandita dall’Amministrazione contro l’automobile anche con altri cervellotici
provvedimenti provvedimenti (dall’ipocrita 30 all’ora, a certi sensi unici) non
ha sosta, benché sia percepito da chiunque che il traffico sia di molto
diminuito in questo periodo di crisi (il costo della benzina ha indotto
moltissimi a non muoversi con l’automobile).
Nemmeno la presenza di importanti servizi
pubblici (come l’Ospedale, già penalizzato con la sosta a
pagamento in Piazzale Saragat, scuole, ambulatori, luoghi di svago) ha impedito
l’ultima lenzuolata di strisce blu.
Ma, al di là
dello sconcerto sull’opportunità di tali misure, sorgono serissimi dubbi sulla legittimità di queste misure; l’argomento non
è nuovo, ma è stato a lungo trattato dalla giurisprudenza, fino alla definitiva
sentenza a Sezioni Unite della Suprema
Corte di Cassazione n. 116 del 9 gennaio 2007:
«È nullo il
verbale di accertamento e contestazione per sosta vietata in un’area di parcheggio a pagamento se nella zona non è
presente anche un’area di parcheggio libera.
Sulla base
del suddetto principio dichiarava la nullità ed inefficacia di alcuni verbali
di accertamento e contestazione per sosta vietata e condannava il Comune di
Quartu Sant’Elena al rimborso delle spese processuali.
L’art. 7,
comma 8 del codice della strada, infatti, stabilisce che “qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con
custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei
dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f) ,
su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata
a parcheggio rispettivamente senza custodia, o senza dispositivi di controllo
di durata della sosta.
Tale obbligo non sussiste nei casi di:
- area
pedonale;
- zona a
traffico limitato;
- zone
definite "A" dall’articolo 2 del DM 1444/68 e in altre zone di
particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate
dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di
traffico” [A) le parti del territorio
interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico,
artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi,
comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante,
per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi].
Secondo i giudici della Suprema
Corte il giudice di merito non ha esercitato un inammissibile controllo su
scelte di merito rimesse all’esercizio del potere discrezionale
dell’amministrazione, ma ha solo rilevato vizi di legittimità dei provvedimenti
amministrativi istitutivi delle zone di parcheggio a pagamento, consistenti nella violazione dell’obbligo
di prevedere anche aree di parcheggio libero» (Fonte: Altalex, 11.01.2007, http://www.altalex.com/index.php?idnot=2311)
La decisione della Suprema Corte, con la particolare
incisività delle Sezioni Unite, ha dunque ribadito con chiarezza un principio
oltretutto logico, che – cioè – aree di
parcheggio libero ed aree di parcheggio a pagamento devono coesistere; e
coesistere per davvero, con comodità, non
in modo fittizio e disagevole.
Peraltro,
alcune acute osservazioni di attenti cittadini (cfr. http://ilsaronno.it/?p=37801,
risposte di “Fiero Saronnese” e la
successiva di “Anonimo”) pongono ulteriori, seri interrogativi di
carattere tecnico sulla legittimità di queste misure.
Orbene, è
tutto da verificare che gli ultimi parcheggi a pagamento, particolarmente nella
zona dell’Ospedale già afflitta dal pagamento ovunque, siano legittimi, secondo
il C.d.S. e l’applicazione delle Sezioni Unite.
L’Amministrazione
dia dimostrazione di avere ben riflettuto e motivato queste decisioni; ne provi
la legittimità al di là di ogni ragionevole dubbio (anche per evitare l’insorgere
di un contenzioso).
Troppo
facile fare cassa, sempre a detrimento dei cittadini saronnesi e dei
numerosissimi utenti del nosocomio saronnese, semplicemente nascondendosi
dietro il vano scopo di spingere
gli automobilisti a lasciare l’auto più lontano e muoversi a piedi fino al
centro, quasi fossimo tutti dei minus
habentes da rieducare: lo vadano a dire, gl’ìncliti, a chi si reca
in quella zona per curarsi o per accompagnare dei malati, non per diporto.
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