La confusione regna nella nuova Amministrazione, che si affanna nel
tentativo di difendere la veramente indigeribile delibera di Giunta vòlta a
dotare il Sindaco di uno staff di tre persone, al non modico costo di
euro 125.000,00 annui.
Corrisponde a verità che l’art. 90, 1° comma del D. Lgs. 18 agosto
2000, n. 267 (Testo Unico degli Enti Locali) “norma”, come dice il
Sindaco, la possibilità di istituzione di uno staff, ossia “di uffici posti alle dirette dipendenze
del sindaco per l'esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro
attribuite dalla legge, costituiti da dipendenti dell'ente, ovvero, salvo che
per gli enti dissestati o strutturalmente deficitari, da collaboratori assunti
con contratto a tempo determinato”.
Ma si tratta di una facoltà, non
di un obbligo, facoltà di cui nessun Sindaco di Saronno, dal 2000 in avanti, si
è mai avvalso, tant’è vero che l’ipotesi nemmeno era considerata dalla
Dotazione organica del personale del Comune di Saronno, che oggi la neo Giunta
modifica appositamente.
Eppure il Sindaco, secondo la delibera, ha espresso l'esigenza di un presidio delle funzioni di indirizzo e di controllo: e lui che ci sta a fare? Ha necessità di assistenza continua o di una corte?
Ma che cos’è
questo ormai famoso staff?
Si tratta, a
tenore della stessa delibera di Giunta, di collaboratori
da assumere per funzioni di indirizzo e di controllo; in particolare, di
un collaboratore del rango di dirigente per
l’elevata professionalità e specializzazione, tale appunto da essere
inquadrato dal punto di vista stipendiale nel contratto della dirigenza, pur
non operando, ai sensi del citato articolo 90 comma 3 bis alcuna funzione gestionale,
nonché di altri due collaboratori, da
assumere a tempo parziale (fino a un massimo dell’ 80%), appartenenti alla categoria C, posizione economica C1.
Al di là dell’astruso linguaggio della norma,
un dirigente e due funzionari, che non potranno svolgere alcuna funzione di
gestione, riservata questa ai Dirigenti ad ai funzionari comunali già
esistenti, ma si dovranno limitare a dare indirizzi (politici) e a controllare
l’amministrazione (così la Corte dei Conti, sez. I giur. centr. app.,
06-12-2012, n. 785/A : “possono essere affidate esclusivamente per funzioni
di supporto di attività di indirizzo e controllo alle dirette dipendenze del
sindaco al fine di evitare qualunque sovrapposizione con le funzioni gestionali
ed istituzionali che devono invece dipendere dal vertice della struttura
organizzativa dell’ente”).
Sicuramente, chi sarà chiamato a tali còmpiti
così appassionanti ed importanti sarà un genio del giure e dell’organizzazione
aziendale, vedremo come andrà la selezione: i dirigenti, il Segretario Generale
– che da sempre danno esecuzione agli indirizzi degli Amministratori elettivi –
sono evidentemente considerati insufficienti o non abbastanza dotati di elevata
professionalità e specializzazione, tanto da necessitare di questa nuova
sovrastruttura, che altro non è che la cinghia di trasmissione delle direttive
politico-epurative della Giunta leghista.
Ancor più evidentemente, la nuova
Amministrazione si sente inadeguata ed ha l’impellente bisogno di una stampella
competente per dar corso ai suoi còmpiti istituzionali: governare la
città.
Lo staff, quindi, formato da cotanti
personaggi di elevata professionalità, sarà il vero governo di Saronno,
tramite cui Sindaco e Giunta cercheranno di compensare la propria
impreparazione e per mezzo del quale l’apparato comunale sarà controllato e
indirizzato negli interessi della maggioranza.
Sotto un aspetto politicante, lo si
potrebbe anche capire; ma sotto l’aspetto
etico-politico non si può non rimanere esterrefatti per una mossa da veri e propri occupanti che
Lega ed alleati ci propinano a caro prezzo e con disinvoltura, al pari della formalmente
legittima – ma di pessimo gusto ed inopportuna – elezione del fratello del
Sindaco a Presidente del Consiglio Comunale (per non parlare delle due coppie
di mariti e mogli che siedono in Consiglio Comunale nei banchi leghisti: piace
la politica dinastica).
Altro che investimento (errore fatale
del Sindaco, che non sa che lo stipendio dello staff rientra
nella spesa corrente, non nel titolo degli investimenti): si tratta di una
costosa operazione inutile per i cittadini ed utile soltanto agl’interessi di
partito, strumento per la vera e propria colonizzazione di Saronno,
anche tramite numerosi non Saronnesi (a partire dal Vicesindaco e da un paio di
Assessori).
Né è vero che l’operazione sia a costo zero:
il costo dello staff sarebbe compensato dalla mancata sostituzione
del dirigente ai Servizi Sociali; certo che in questa epoca di vacche magre lasciare privo di un dirigente ad hoc e
debitamente formato un settore così delicato dell’amministrazione appare di per
sé un azzardo. Ma se fosse proprio inutile, il suo mancato costo dovrebbe
essere utilizzato per opere ed interventi di carattere pubblico, non per
pagarsi la corte (tale è lo staff): quante cose si sistemerebbero con 125.000 euro
in più da spendere nella parte corrente?
Oltretutto, i tre componenti dello staff,
come dice la legge, non possono avere compiti di gestione, quindi non si
possono sostituire a dirigenti e funzionari, ma saranno lì solo a fare il
controllore, l’impositore della pax leghista.
Che, infine, il Sindaco si vanti di aver
fatto risparmiare 230.000 euro richiesti da un Dirigente demansionato dalla
precedente Amministrazione è – per ora – una boutade. Vorremmo leggere
il presunto verbale di conciliazione che dovrebbe essere stato
sottoscritto tra Amministrazione e Dirigente ricorrente a conciliazione della
causa di lavoro che il Dirigente stesso aveva promosso davanti al Tribunale di
Busto Arsizio; una transazione dev’essere autorizzata da delibera di Giunta, di
cui ora non si conosce nulla.
E in ogni caso…
è tutto da vedere se si sono risparmiati 230.000 euro; questa somma,
richiesta dal Dirigente, non rappresentava un credito certo, liquido ed
esigibile, ma soltanto una domanda rivolta al Giudice, che non si sa come si
sarebbe pronunciato: avrebbe potuto accogliere, totalmente o parzialmente, la
domanda del Dirigente o l’avrebbe potuta rigettare in toto.
Quindi…
non c’è alcun risparmio; tutt’al più, se vi è stata una conciliazione,
entrambe le parti dovrebbero essersi fatte reciproche concessioni, come
dice l’art. 1965 cod. civ.; è opportuno conoscerle.
A meno che il Giudice del Lavoro non abbia già respinto il ricorso del
Dirigente: ma in tal caso, ci dovrebbe essere almeno il dispositivo della
sentenza; il Sindaco, peraltro, appena insediato, non avrebbe mosso un dito per
questa vittoria, che sarebbe, invece, della precedente Amministrazione,
che ha resistito in giudizio.
Concludiamo – pensando alle imminenti vacanze,
di cui ci auguriamo tutti possano beneficiare – con il sommesso invito al
Signor Sindaco di approfondire le vicende che finiscono sul suo tavolo, prima
di incorrere in incaute dichiarazioni, che depongono negativamente circa la sua
attitudine a dirigere la complessa realtà della macchina municipale: ci
risparmi il costoso staff, dimostrando le indubbie capacità che Lui e la
sua Giunta sicuramente possiedono, come apprenderemo dalla lettura dei curricula
degli Assessori e degli altri chiamati, anche da fuori Saronno, nel magico
cerchio dell’era leghista: anche a Saronno Servizi s.p.a, speriamo senza
ulteriori vincoli familiari.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.