venerdì 8 aprile 2011

Ricami (38): dietro gli occhiali neri


Siamo tutti turbati per il filmato trasmesso da “Le Iene”, relativo ad un’asserita duplice azione violenta della Polizia Locale nei confronti di un cittadino straniero.
L’opinione pubblica ne è rimasta scossa, poiché – tra i Saronnesi – i princìpi della civiltà e dell’umanità costituiscono un patrimonio comune, indipendente dalle opinioni politiche, religiose e filosofiche.
Ho rivisto più volte il filmato e ne ho percepito fastidiosamente la finalizzazione a senso unico.
Lungi da me sostituirmi all’unico giudizio legittimo e valido sugli episodi lamentati, che potrà essere assunto solo dalla Magistratura, com’è ovvio in uno Stato di diritto: non resta che attendere l’esito delle indagini che il Pubblico Ministero compirà. 
Senza anticipare, rispettosamente, assoluzioni o condanne.
Anche l’inchiesta interna, promossa dall’Amministrazione, sarà di aiuto prezioso.
Tuttavia, per come è stato montato, il servizio televisivo mi appare gravemente suggestivo, soprattutto perché ha maliziosamente assemblato un duplice fatto di allegata violenza  – il cui accertamento è devoluto alla Procura della Repubblica – a dichiarazioni eclatanti di un personaggio estraneo alla vicenda, slegate in tutto e per tutto dalla vicenda stessa sia cronologicamente, sia soggettivamente,  sia oggettivamente.
Da questo specioso accostamento, ne è seguita subliminalmente  ed istintivamente l’associazione della Polizia Locale saronnese ad inammissibili abitudini squadristiche e persecutorie.
Un montaggio a dir poco ardito e velenoso, che ha attratto nella vergogna e nella deprecazione un intiero Corpo a servizio della comunità, senz’appello, senza contraddittorio.
Occorrono calma, prudenza, raziocinio e fiducia; se è giusto e corretto denunciare gli abusi, è altrettanto giusto e corretto evitare i linciaggi, soprattutto mediatici e subdoli, prima che la Magistratura abbia fatto il suo corso.
Se, purtroppo, si rileverà la presenza di mele marce nei ranghi della Polizia Locale, le prime vittime saranno il Comune di Saronno e la comunità dei Saronnesi, che mai hanno dimostrato propensione alla violenza, ai maltrattamenti, alla discriminazione come habitus mentale.
Nel caso di accertamento di gravi comportamenti, saranno adottate dalle Autorità preposte le misure opportune e severe nei confronti di chi sia stato riconosciuto responsabile.
Tutto con parole chiare, comprensibili e lineari, anche se non tipiche del linguaggio degli studiosi di lingue romanze.
Tutto alla luce della trasparenza e della legalità, ad occhi aperti e ben visibili; non dietro gli occhiali neri delle "Iene", che  - suggestivi ed imbarazzanti – impediscono confronti leali. 

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