giovedì 11 agosto 2011

Ricami (47): viabilità, memoria storica e salti sul carro



Rientrando da una gradita vacanza termale, ho imboccato, con curiosità, la nuova uscita di Origgio-Uboldo dell’autostrada per Como. I lavori seguono incessantemente, la terza corsia si avvia ad essere una realtà, come giustamente sottolineano il Presidente Formigoni e l’Assessore Regionale Cattaneo; il nuovo accesso di Origgio-Uboldo è pressoché pronto, addirittura in anticipo sui tempi: segno che, quando si vuole, anche le opere pubbliche possono rivelarsi un esempio di buona amministrazione.
Dalla rotatoria tra Origgio e Saronno, al termine di Via Parma, presso un motel, ho percorso Viale Europa e Viale Lazzaroni, in direzione di Via Varese ed ho riflettuto sui cambiamenti viabilistici degli ultimi anni: un sistema completo di rotatorie, il peducolo tra Viale Lazzaroni e Via Varese oltre alla nuova uscita autostradale di Origgio-Uboldo. Non è poco!
Ho anche ripensato alla vera e propria lotta che ho dovuto combattere qui e a Roma, al Ministero dei Trasporti, perché si arrivasse finalmente all’approvazione della nuova uscita autostradale, con una progettazione il meno possibile invasiva: una lotta innescata dai furibondi comportamenti contrari dell’allora maggioranza ultrasinistra ed archeoambientalista che reggeva il Comune di Uboldo (i cui esponenti giunsero a tappezzare Saronno con manifesti in cui il Comune di Uboldo diceva peste e corna del Sindaco di Saronno): lotta, peraltro, nemmeno supportata dalla minoranza consiliare saronnese di sinistra (che oggi è maggioranza e ci dispensa i trenta all’ora), la quale – dopo non essere riuscita a bloccare il progetto con l’ennesima richiesta di ulteriori approfondimenti, studi, commissioni, ecc. (il porto delle nebbie e delle ciacchiere), non ebbe il coraggio di votare contro (per non disprezzare il comune sentire dei Saronnesi), ma si limitò ad un’ipocrita astensione (a partire dalle quattro rotatorie di Via Novara-Varese-Lazzaroni-Europa – cfr. il verbale del Consiglio Comunale del 25 settembre 2007).
I risultati sono sicuramente positivi e, con il completamento delle grandi opere in corso (Pedemontana, Varesina-bis, ampliamento dell’autostrada), saranno ancora migliori e soddisfacenti per il nostro trafficatissimo nodo viario; anche la rotatoria di Via Piave/Viale Lombardia sta dando i suoi frutti, in connessione con tutto il sistema di rotatorie che è stato realizzato e/o programmato a Saronno nel decennio 1999-2009.
Le inaugurazioni (come quella della rotatoria presso la Rotonda, con tanto di locomotiva) le fanno e faranno altri, debitamente infasciati; hanno la fortuna di approfittare della conclusione di ingenti interventi pubblici voluti  con forza e determinazione dai loro predecessori; oggi, forse, costatane la lungimiranza, i nostri illuminati reggitori di sinistra voterebbero a favore, non si limiterebbero più a timide astensioni, sotto pressione degli scatenati compagni uboldesi.
I fatti – tuttavia – parlano da soli, così come la memoria non si offusca: la nostra no di sicuro.
Come il cittadino saronnese che, tempo fa, così mi ha scritto: “con le rotonde all'altezza del Blockbuster e quelle dell'Esselunga per andare al lavoro tra andata e ritorno passo un quarto d'ora in macchina in meno. Il che significa un quarto d'ora di macchina spenta al giorno. Il che significa un quarto d'ora di inutile traffico in meno, un quarto d'ora di vita in più. Su 300 giorni lavorativi.... ad un quarto d'ora al giorno, lo sa che sono quasi 3 giorni di vita?
Quelli sì che sono interventi pro qualità della vita, pro qualità dell'aria ecc. ecc.”.
Buon viaggio, senza salti sui carri altrui.   

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