Le scene raccapriccianti del terremoto in Abruzzo, giunte nelle nostre case in tempo reale, gettano nello sconforto in questa settimana di Passione.
C'è qualcosa di nuovo, tuttavia, questa volta; ho ammirato la compostezza, la dignità, la forza degli Abruzzesi così duramente colpiti e così già proiettati verso l'immediata ricostruzione.
Una lezione imperdibile di ordinata elaborazione di un lutto violento, da cui nasce spontanea la speranza.
Sono loro, in questo momento di fragilità, a dare l'esempio di come si possa reagire: alla natura matrigna, alla contingenza tragica e sfavorevole.
Si sono già rimboccate le maniche, in un silenzio operoso.
La civiltà di un mondo piccolo, che resiste, che non si ferma in attesa: da subito protagonisti.
Tutti li aiuteremo; con una solidarietà orgogliosa: degli uomini e delle donne d'Abruzzo.
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