lunedì 27 aprile 2009

Tra lavandaie ed occhiali, a dispetto del buon gusto


A furia di occuparsi di detersivi e pigmenti ottici, il 25 aprile passa in secondo piano; magari si fosse criticato il mio discorso, sarebbe stato un serio confronto culturale; invece, ci si balocca con questioni estetiche, per di più con arcigna severità.
Leggo, infatti (http://www3.varesenews.it/saronno_tradate/articolo.php?id=139348) che le bandiere in piazza Libertà erano sporche per lo smog, ma non sono state lavate per la celebrazione del 25 aprile; il Sindaco non se n’è accorto, gli occhi dietro occhiali scuri; mancano i soldi per la lavanderia – e si sa di chi è la colpa! -, sicché non è stato un bel vedere. Fondamentali argomenti di un candidato Sindaco, ormai ridotto ad un’inesausta, esasperata e personale polemica nei confronti dell’attuale primo cittadino, cui ambisce di succedere.
Rispondiamo con ordine, un po’ imbarazzati per il carattere bagatellare di questi illuminati pensieri.
1) Le bandiere esposte in piazza Libertà hanno dimensioni particolari; soprattutto quella di Saronno non è in commercio, sicché occorre del tempo per la consegna, una volta fattane richiesta al produttore; sono già state ordinate, a quanto mi risulti, ma non sono ancora disponibili. Le bandiere non si lavano come le tende, si sostituiscono, in quanto – com’è logico – l’esposizione agli agenti atmosferici non tanto le sporca, quanto le scolorisce (di ciò è sicuramente consapevole lo stesso autore di cotanta critica, dalle cui finestre rimase pendente per mesi una bandiera policroma inneggiante alla pace, che dopo mesi era irriconoscibile);
2) L’alzabandiera - disciplinato da rigide norme regolamentari militari -non è solenne perché “piace al Sindaco”: è solenne per il significato che ha; ed è ”lento” perché si accompagna alla durata dell’inno nazionale; non è la carica dei Bersaglieri, è un momento di raccoglimento;
3) Il Sindaco porta gli occhiali che vuole, scuri (e da vista con lenti polifocali) perché disturbato dalla troppa luce; nei luoghi chiusi, li cambia con lenti chiare. Non ha mai portato le lenti a contatto, come altri: non è certo una colpa, ma una libera scelta. A quando anche le critiche sulla foggia del mio abbigliamento? Andava bene la cravatta? Il taglio dei capelli era appropriato? Le scarpe intonate? Valentino ed Alfonso Signorini sono tra noi, perbacco!
De minimis ne curet Praetor…

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