mercoledì 1 aprile 2009

Da monologo a dialogo. Con sopresa (ma non "pesce d'aprile")

Parrebbe che i miei pensierini quotidiani non abbiano ricevuto, finora, molti commenti pervenuti al blog; dovrei rassegnarmi all’insuccesso, derivante dallo scarso interesse che le mie opinioni suscitano (opinioni di uno “scadente”, a cui mancano poco più di sessanta giorni di doveri istituzionali).
E invece… mi sono accorto, con una certa sorpresa, di essere riuscito a suscitare reazioni e riflessioni; non tanto nel mio entourage quotidiano, quanto in persone con cui spesso ho faticato a dialogare, che in modi diversi mi hanno avvicinato o telefonato per approfondire gli argomenti, senza scrivere commenti (per aggiungere i quali hanno lamentato che occorra una procedura piuttosto macchinosa).
Ne sono lieto, ovviamente; non si finisce mai di imparare; soprattutto quando rilevo – per contro – ben altri silenzi.
Mi torna in mente, in proposito, un aneddoto – peraltro molto noto - di Don Edoardo Benetti, fratello di Mons. Antonio Benetti, amatissimo Prevosto per molti lustri: “quando si sarà in Paradiso – annotava arguto don Edoardo – ci si stupirà, anzitutto, di esservi; poi di trovarci persone che non si sarebbe mai creduto di incontrarvi; infine, di non trovarvi molti di quelli che avremmo scommesso vi sarebbero ascesi senza neanche passare dal Purgatorio!”.
Don Edoardo era un saggio.

1 commento:

  1. Caro Pierluigi,
    è un anedotto molto eloquente!
    L'avevo già sentito, ma non ne ricordavo l'autore.
    Per fortuna che il giudizio finale spetta a Dio, che tutto sa e non all'uomo.
    Non stupirti dunque se non mi troverai lassù ma, se potrai, mandami giù, tra le fiamme, qualche goccia d'acqua...

    Bye,
    Charles

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