sabato 21 marzo 2009

Primavera

21 marzo, inizia la primavera.
Ieri, viaggiando in macchina, sono stato investito dal violento colore giallo della forsizia in fiore, in vaste macchie ai bordi delle strade.
Il tempo incerto e bigio non induceva a pensieri caldi e luminosi, in contrapposizione alle deprimenti notizie sulla crisi gracchiate dalla radio.
L'istinto estetico però ha prevalso: l'esplosione di colori - alla forsizia si univano il pesco, il ciliegio, il primo verde tenero dell'erba - ha trasformato il pesante umore invernale nella luce risvegliata della nuova stagione.
"Potessi sfiorare con la mano le nere chiome di Neobùle", da un frammento di Archiloco, ricordo di anni ormai lontani, adattato allo stato d'ànimo del momento. Le nere chiome, il bello che è insito nella primavera, periodo di desiderio, di affrancamento dal buio e dal gelo; stagione mite, senza eccessi, timida, generosa, accattivante ma non allusiva.
"Ancora non se n'è andato l'inverno / e il melo appare / trasformato d'improvviso / in cascata di stelle odorose" (Pablo Neruda).
Da mantenere e preservare questo stato d'ànimo, emozione permanente, anche nelle prove difficili e di confronto che i ritmi della vita sociale ci impongono nei mesi più grati.
Ci proverò.

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