giovedì 18 novembre 2010

Bufale milionarie



Il dibattito sulle sorti dell'Università dell'Insubria a Saronno si è infiammato; l'autore della nota su questo argomento, comparso sul periodico della lista Tu@Saronno è intervenuto su Facebook e sono seguiti commenti.
Uno di essi mi ha molto colpito per l'assurdità; un tale, con un soprannome di fantasia, scrive: "Tuttavia oggi i soldi sono finiti... già da quando aveva chiuso l'Amministrazione uscente (la  mia), che tra l'altro aveva criticato come incapacità del fare il fatto che Tettamanzi avesse lasciato nelle casse del comune 80 milioni. Forse, se Saronno ha voluto cambiare è anche per quello".
80 milioni???
Ma chi dà queste "informazioni" ... fantasiose, da leggenda metropolitana???
Mettiamo i puntini sugli i: nel 1999, disposi subito una verifica dei residui passivi e delle somme rimaste da stanziamenti per opere già concluse, poiché ero a conoscenza dell'esistenza di notevoli fondi rimasti "congelati". Nessuna sorpresa, quindi, se si trovarono circa 8 miliardi di lire (circa 4 - quattro - milioni di €, non 80 - ottanta - !!!!), tra cui residui di mutui addirittura degli anni '50, per cui non era mai stata chiesta la devoluzione, risparmi su opere terminate da anni e non contabilizzate, ecc., ecc., poiché gli Uffici erano come compartimenti stagni e non si scambiavano le informazioni. 8 miliardi già in cassa, che attendevano solo di essere messi in circolo e spesi.
Mi domandai - allora - perché mai nell'anno antecedente le elezioni fosse stata introdotta l'addizionale IRPEF, quando non ce n'era proprio bisogno: i soldi c'erano già, bastava volerli trovare.
Quegli 8 miliardi di lire furono investiti in diverso modo: per Villa Gianetti, per il Seminario, per la seconda parte di Corso Italia e Piazza San Francesco, per altre strade, per chiudere transattivamente dopo decenni alcune cause per espropri risalenti agli anni '70 (il Comune era stato condannato a pagare indennità salatissime), una miriade di microinterventi, ecc., ecc.
Mi fermo qui.
Eppure... si tratta di informazioni note e stranote.
Consiglio la lettura di un mio intervento su questo blog, risalente al 2 giugno 2009; lo si trova a questo indirizzo: http://pierluigigilli.blogspot.com/2009/06/proposito-di-danaro-lasciato-dalle.html
Non ho altro da aggiungere, se non rammentare che, a Dio piacendo, ho tuttora una memoria di ferro e so riconoscere le bufale.
Qualcuno, evidentemente, ci casca inconsapevolmente; altri ci fanno cascare gli altri...
Le bufale sono notoriamente sempre "più" incinte da tempo immemorabile.
Amorosamente allevate laddove imperava un sistema apparentemente finito nel 1989 con la caduta del muro di Berlino, le "bufale" erano però entrate definitivamente nel DNA dei "sinceri democratici", che - seppure con più sofisticate maniere dovute all'evoluzione dei mezzi di comunicazione - non hanno mai dimenticato che la loro fonte d'ispirazione e di azione rimanga la "Pravda", che in lingua russa significa "verità".
Le verità da Pravda continuano imperterrite a prosperare.
Sono "intelligenti", cioè sanno "leggere" "dentro" (intus legere) per vellicare la mai inesausta propensione dei cittadini a criticare ed a individuare i colpevoli di qualcosa. 
Sanno leggere dentro agli altri, beninteso; dentro di sé non leggono, non ce n'è bisogno: sono comunque "i migliori" per definitionem: parola loro!

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