venerdì 4 marzo 2011

Ragionando...


Prosegue il dialogo con i concittadini che hanno la gentilezza di scrivermi e che ringrazio per questa forma moderna di dibattito; a dimostrazione dell’attenzione e della competenza dei Saronnesi, ecco un altro intervento – che non è farina del mio sacco e che pubblico integralmente -, da cui si possono trarre importanti riflessioni, di carattere sia ambientale, sia di percezione della politica saronnese:

“Sono profondamente convinto (dati ed esperienza alla mano) che il fattore inquinante principale nelle città siano i fumi di scarico del riscaldamento residenziale e terziario, piuttosto che il trasporto su gomma.
Milano in special modo è ancora oggi piena di edifici dotati di enormi caldaie a gasolio il cui funzionamento praticamente ininterrotto emette nell'atmosfera una quantità di polveri mostruosa. Per non parlare dei locali caldaie dove sono stipate insieme ai serbatoi: un vero e proprio incubo, spesso con perdite costanti di gasolio e temperature insopportabili che contribuiscono a rendere insalubri i locali circostanti.
Mi è capitato purtroppo di dover effettuare dei rilievi in tali locali a luglio, i tempi di permanenza possibili prima di avvertire malessere diffuso si riducono a pochi minuti.
Si è mai chiesto come mai in estate il problema del PM10 si riduce drasticamente? Ciò nonostante il traffico veicolare che non varia in maniera sostanziale, se non in quelle due classiche settimane di agosto che, converrà, non possono fare la differenza.
Tirando le somme, ciò che non mi è mai andato a genio è la caccia alle streghe indiscriminata, la critica di tutto ciò che viene fatto dalla contrapposta parte politica a prescindere dalla bontà o meno delle idee.
Cerchiamo piuttosto di sensibilizzare le persone al problema degli sprechi energetici, incentivando le nuove tecnologie (nuove per l'Italia, consuetudine per molti paesi europei).
Le faccio un esempio pratico, mi piace supportare quello che dico concretamente: nella casa che ho la fortuna di dividere con mia moglie, abbiamo un impianto solare termico collegato ad una caldaia a condensazione (con serbatoio di accumulo) che alimenta l'impianto di riscaldamento a pannelli radianti a pavimento, nonché l'impianto idrico sanitario.
Oltre al
comfort ambientale che un impianto del genere garantisce, il risparmio in termini energetici è sostanziale ed evidentissimo. La nostra casa, nonostante la metratura abbondante, consuma quasi un terzo rispetto ad appartamenti più piccoli: oltre al risparmio economico otteniamo una riduzione di emissioni inquinanti netta, il tutto a fronte di un investimento iniziale contenuto e ammortizzabile in breve tempo.
Se a questo sommiamo una ottima coibentazione dell'edificio (tramite cappotto esterno) e del tetto (coibentato e ventilato) otteniamo un ottimo risultato.
Queste sono le battaglie che mi piacerebbe vedere da parte di forze politiche di ogni colore e ideologia, piuttosto che (mi scuserà per la franchezza) imbarazzanti volantini con segnali di limite 30 che strizzano l'occhiolino e fanno NO".

Da parte mia, ho commentato che, circa la qualità dell'edificazione, si sfonda una porta aperta; nei programmi elettorali dello scorso anno, tutti i candidati vi hanno dedicato molto spazio e si ripromettevano l'adozione di particolari misure nelle NTA del redigendo PGT.
Allarmante è il problema del riscaldamento: anche a me pare cosa ovvia che questo sia il fattore più incidente sulle polveri sottili, tant'è vero che ho personalmente notato come, giorni fa, quando abbiamo avuto diverse giornate di bel tempo e temperature elevate, alla corrispondente diminuzione del riscaldamento si è collegata la diminuzione dei PM 10.
Si tratta di investire molto in tal senso e di diffondere anche il teleriscaldamento, che permette riduzione di consumi e maggiore controllo sulle temperature. La tecnologia odierna aiuta molto in proposito.
Quanto alla lotta politica, convengo che spesso si usino toni sopra le righe; da parte mia, fatta eccezione per qualche sarcasmo, fin dall'inizio ho sottolineato la velleità ideologica di un provvedimento scientificamente non supportato, che può avere benefici influssi sulla sicurezza, ma che è pressoché irrilevante per la qualità dell'aria (stante la limitatezza del campione: 10,5 kmq!): purtroppo, senza l'intervento dei fattori atmosferici (pioggia e vento), i limiti sono stati ancora superati, a dispetto dei 30 km/h.
Ne è nata una battaglia all'ultimo sangue, che non è servita a nulla, se non - in parte - ad attirare l'attenzione del pubblico.
Ribadisco che è mancato (e continua a mancare) il coordinamento con gli enti territoriali superiori, senza il quale non è possibile fare piani strutturali seri e generali: un Comune, da solo, non è autosufficiente; l'aria non riconosce i confini amministrativi.
Per questo, sono convinto che, al di là di proposte locali ininfluenti se non per l’immagine, sarei ben lieto se il Sindaco si rendesse promotore - con toni propositivi, non da primo della classe - di un tavolo permanente di consultazione insieme ai Comuni contermini delle province di Varese, Milano, Como e Monza e Brianza, al fine di organizzare una conferenza di servizi con la Regione Lombardia, le Province di Milano, Varese, Como e Monza e Brianza, i loro enti e dipartimenti deputati alla protezione dell’ambiente, all’ANAS, alla Società Autostrade, alle aziende di trasporto, ecc., sino i Ministeri competenti, affinché il problema dell’inquinamento atmosferico sia affrontato per tempo ed in modo globale ed unitario, per l’adozione ed il finanziamento di provvedimenti e progetti strutturali generali idonei per l’attenuazione del fenomeno ed il suo rientro nei limiti imposti dall’Unione Europea.
In tema di riscaldamento, p.es., c’è bisogno di normative statali e regionali più rigorose, accompagnate da un vero sistema di controlli e di sanzioni e, contemporaneamente, da benefici – soprattutto fiscali – per chi innovi il proprio impianto: ma si tratta di provvedimenti di competenza superiore, non comunale, di tal che un coordinamento in materia è necessario: certo, se dal basso – i Comuni – dovesse partire una forte esigenza, anche gli Enti che stanno sopra non potrebbero rimanere indifferenti e svegliarsi soltanto quando c’è l’emergenza.
Occorre dunque muoversi insieme, da sùbito: ogni persona sensata si preoccupa dell'ambiente, nessuno può avere alibi, come nessuno può rivendicare fastidiose primogeniture, che generano soltanto polemiche.

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