venerdì 18 marzo 2011

Ultim’ora: il Crocifisso “sdoganato”


Giunge ora notizia del deposito della sentenza con la quale la Grande Chambre della Corte Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo (CEDU), sul ricorso in appello proposto dal Governo italiano, ha ribaltato la decisione di primo grado e sdoganato la presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche pubbliche italiane, come in sintesi dall’abstract del comunicato-stampa della Corte:

Crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche italiane: la Corte non constata violazioni
Nella sentenza definitiva di Grande Camera, pronunciata oggi nel caso Lautsi e altri c. Italia (ricorso no 30814/06), la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha concluso a maggioranza (quindici voti contro due) alla:
Non violazione dell’articolo 2 del Protocollo no 1 (diritto all’istruzione) alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.
Il caso riguardava la presenza del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche in Italia, incompatibile, secondo i ricorrenti, con l’obbligo dello Stato di rispettare, nell’esercizio delle proprie funzioni in materia di educazione e insegnamento, il diritto dei genitori di garantire ai propri figli un’educazione e un insegnamento conformi alle loro convinzioni religiose e filosofiche.

Mi riprometto quanto prima di formulare le mie osservazioni alla sentenza, dopo averne dato lettura (è disponibile il solo testo integrale in lingua francese, di 56 pagine!).
Sin d’ora, manifesto la mia soddisfazione per l’esito positivo della vicenda, che – pur nella giusta affermazione del necessario rispetto della libertà religiosa (o areligiosa) e del divieto di discriminazioni – sembra avere còlto la peculiarità del nostro ordinamento e del bagaglio di valori e di tradizioni su cui si fonda.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.