domenica 10 maggio 2009

Liste viste dall'esterno


Su tutti i giornali è possibile consultare, con tutto comodo, le liste che i vari partiti e liste civiche hanno depositato all’Ufficio Elettorale.
Com’è noto, non partecipo direttamente a questa tornata elettorale, per necessità di riposo dopo dieci anni di impegno continuativo ed anche per il disagio – non certo nascosto – che provo per alcune scelte di fondo della nuova alleanza, basate per lo più su un’apodittica volontà di “discontinuità”, parola che non capisco se proveniente non, come sarebbe logico, dall’opposizione, bensì dalla maggioranza che, insieme a me, ha retto l’Amministrazione per due lustri.
Una contraddizione in termini, di cui mi limito a prendere atto: non ho bisogno di parlare in modo esornativo della mia esperienza amministrativa, che ho voluto talmente trasparente, da rendere ben visibili pubblicamente la mia insofferenza per taluni episodi e le mie immediate dichiarazioni al riguardo; come è parimenti nota per i plurimi discorsi pubblici pronunciati la mia concezione del sistema legislativo che regge l’ordinamento dei Comuni.
So benissimo che il trascorrere degli anni ha comportato mutazioni all’interno della parte politica cui continuo ad essere vicino, l’arrivo di nuovi aderenti, oggi in posizione privilegiata, la partenza di altri o l’affievolimento di precedenti obiettivi, l’aggiornamento alle nuove alle alleanze.
Tutto sommato è normale, come è normale non condividere sempre e comunque l’opinione dominante corrente all’interno di un partito (che sarà sì “unificato”, ma non è votato al pensiero “unico”: non siamo “bulgari”).
Ma da qui alla “discontinuità” ce ne corre, a meno che, dietro formali, entusiastici complimenti che ho incassato quasi con incredulità ed imbarazzo per l’abbondanza quali-quantitativa, si celino intime e sussurrate considerazioni opposte. Se così fosse, mi piacerebbe parlarne in modo diretto; per abito mentale di formazione sono in grado di argomentare; confutare eventuali dicerie sotto traccia sarebbe facile e vittorioso, perché la verità viene sempre a galla, specie se si è in disparte.
Ciò detto, ora, con spirito oserei dire goliardico, la lettura della composizione delle liste mi ha ispirato qualche battuta, che mi piace riferire con simpatia, fermo il mio rispetto per chi si propone di mettersi a servizio della comunità.
Sinistra Saronnese: la voce dell’insistenza (ideologica);
Verdi: la mezz’età che si crede giovanotta;
Partito Socialista: l’offerta prevale sulla domanda;
P.D.: indietro tutta;
Tu@ Saronno: bonjour tristesse et noblesse oblige;
Saronno Futura: déjà vu di una conduzione familiare;
Italia dei Valori: votantonio, votantonio!
P.D.L.: discontinuità per un’Amministrazione costruttiva;
Lega Nord: arrivano i nostri;
UDC: aggiunto un posto a tavola;
Saronno Si-cura: l’ambizione non è un peccato, in modica quantità;
Noi per Saronno: pochi, ma resistenti.

Buona settimana.

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